Archivio mensile:Febbraio 2015

John Legend: more black men are in correctional control now than were enslaved in 1850

by Dara Lind (vox.com, February 23, 2015)

After receiving the Oscar for Best Song for Glory from Selma, John Legend gave an impassioned speech calling out the present-day state of affairs for African Americans. One line stood out: “We live in the most incarcerated country in the world. There are more black men under correctional control today than there were under slavery in 1850”. It’s become a widely cited statistic, after the publication of Michelle Alexander’s The New Jim Crow in 2011 — which helped make mass incarceration a hot topic of discussion. But is it true?Legend_Oscar-2015 Continua la lettura di John Legend: more black men are in correctional control now than were enslaved in 1850

Guerra, diritti civili e di genere: da che parte stanno gli Oscar?

Domenica notte i premi: quest’anno le scelte sono politiche

di Lorenzo Soria (lastampa.it, 18 febbraio 2015)

Los Angeles – Mancano quattro giorni al giorno degli Oscar, alla celebrazione, domenica notte, dell’edizione 87 degli Academy Awards. E tra i sempre più numerosi «Oscarologists» serpeggiano molti dubbi. Vincerà Boyhood, come tanti pensavano fino a poco fa, o a spuntarla sarà Birdman, la favola hollywoodiana di Alejandro González Iñárritu? E se Clint Eastwood a 84 anni sorprendesse ancora con American Sniper? Passando agli attori, Michael Keaton o Eddie Redmayne nella parte dell’astrofisico Stephen Hawking? O Bradley Cooper, il cecchino di Eastwood? E tra le attrici, la professoressa con l’Alzheimer di Still Alice (Julianne Moore) ha già in tasca l’Oscar? Ma in un’annata piena di dubbi e di suspense, una certezza c’è ed è che, nonostante gli sforzi dell’Academy di depoliticizzare la cerimonia, la politica avrà un ruolo determinante. Continua la lettura di Guerra, diritti civili e di genere: da che parte stanno gli Oscar?

Il discorso di Emma Watson sul femminismo

Il video dell’attrice alle Nazioni Unite è stato visto milioni di volte online, ma le è costato una serie di minacce e attacchi su Internet

di Giulia Siviero (ilpost.it, 24 settembre 2014)

Emma Watson è partita da sé, come nelle migliori tradizioni oratorie femministe: ha detto di essere stata scelta ambasciatrice dell’ONU sei mesi prima e ha parlato delle difficoltà legate alla parola “femminismo”, soprattutto per come viene recepita dagli uomini ma anche da alcune donne: «Più ho parlato di femminismo e più mi sono resa conto che troppo spesso battersi per i diritti delle donne era diventato sinonimo di odiare gli uomini. Se c’è una cosa che so con certezza è che questo deve finire. Continua la lettura di Il discorso di Emma Watson sul femminismo