Archivio mensile:Agosto 2015

Del Debbio: «Non sarò sindaco, meglio Berlusconi o Albertini»

Il conduttore possibile candidato del centrodestra: «Me lo hanno chiesto ma resto in tv. Anche chi non mi stimava si è convertito e ha pensato di schierarmi»

di Elisabetta Soglio (corriere.it, 22 agosto 2015)

«Non mi candiderò a fare il sindaco di Milano». Paolo Del Debbio chiude definitivamente la partita, «perché preferisco Cologno a Palazzo Marino». Meglio insomma gli studi dove, i prossimi 7 e 8 settembre, ripartono le sue seguite trasmissioni.Paolo_Del Debbio Continua la lettura di Del Debbio: «Non sarò sindaco, meglio Berlusconi o Albertini»

Pippo Baudo: “Beppe Grillo in Rai? Ormai è un politico, non può tornare”

di Barbara Acquaviti (huffingtonpost.it, 10 agosto 2015)

Certo, “farebbe un grande spettacolo”. Senza dubbio “avrebbe una grande audience”. Ma il ritorno di Beppe Grillo in Rai semplicemente “non è attuabile”. Perché, spiega Pippo Baudo ad Huffington Post – lui che lo lanciò per primo in Rai –, non si può certo fare finta che sia soltanto un comico: “ormai – sottolinea – è un personaggio politico di primo piano, insieme a Casaleggio è addirittura il fondatore di un Movimento”. Continua la lettura di Pippo Baudo: “Beppe Grillo in Rai? Ormai è un politico, non può tornare”

Il tormentone militante

Migranti, droga, uguaglianza. Testi seri nelle hit dell’estate. E gli artisti cantano l’attualità

di Stefano Landi («Corriere della Sera», 7 agosto 2015)

Qualcosa è cambiato. Se anche l’uomo che con Happy ha guidato chilometri di trenini danzerecci decide di cantare una canzone impegnata. Pharrell Williams lancia il (possibile) tormentone estivo parlando di libertà e uguaglianza tra uomini. In Freedom ricorda che siamo tutti inquilini dello stesso pianeta. Senza bisogno di abusare di sole, cuore e amore, la musica che gira intorno a quest’estate martellata dalla crisi si nutre di tormentoni consapevoli. Continua la lettura di Il tormentone militante

Depardieu è una minaccia?

(«Sette», suppl. al «Corriere della Sera», 31 luglio 2015)

Forse sono solo parole dette per piaggeria, per compiacere «l’amico Vladimir», e sarebbe grave; oppure sono la libera espressione di quel che pensa, il che è un po’ peggio. Fatto sta che, a forza di dichiarare il suo amore incondizionato per la Russia e per Putin, Gérard Depardieu è finito sulla lista nera stilata da Kiev per bandire dal Paese le persone sgradite in quanto ritenute «una minaccia per la sicurezza del Paese». Continua la lettura di Depardieu è una minaccia?