Archivio mensile:Luglio 2018

In futuro ognuno avrà diritto a 15 minuti di indignazione

di Manuel Peruzzo (lastampa.it, 18 luglio 2018)

Lo spot Chicco è fascista. Chiara Ferragni non ha superato la prova costume. La Monna Lisa è un furto francese e il museo in cui è esposta ha complessi d’inferiorità culturale verso l’Italia. Juncker è un ubriacone, la prova? non si regge in piedi e ha bisogno della carrozzella. In Italia lo stupro è accettato se sei ubriaca. Potremmo continuare oltre, ma forse basta così.GiocondaLouvre Continua la lettura di In futuro ognuno avrà diritto a 15 minuti di indignazione

Marc Gasol dall’Nba all’Ong: era tra i salvatori di Josephine

(gazzetta.it, 18 luglio 2018)

Chi lo sapeva? Pochi, pochissimi. Chi se lo aspettava? Nessuno, o quasi. Marc Gasol è uscito allo scoperto con un tweet, frutto di rabbia, frustrazione, dolore nell’anima: una foto, con la donna abbandonata nel Mediterraneo, lasciata lì, nell’acqua, destinata a morire.Gasol Continua la lettura di Marc Gasol dall’Nba all’Ong: era tra i salvatori di Josephine

La democrazia e gli esperti, commenti a Brennan e Nichols

di Carlo Cordasco (huffingtonpost.it, 13 luglio 2018)

Immaginiamo di andare dal cardiologo per una visita che fa seguito a qualche sintomo sospetto: dispnea e dolore toracico da sforzo. La diagnosi non è delle migliori: secondo il medico soffriamo di cardiopatia ischemica e, del resto, abbiamo parecchi dei fattori di rischio (sovrappeso, fumo e diabete). Il cardiologo ci propone di sottoporci a una coronarografia.brennan-luiss-cover Continua la lettura di La democrazia e gli esperti, commenti a Brennan e Nichols

Povia for president

di Luca Bottura (repubblica.it, 14 luglio 2018)

Parecchi lettori ricorderanno Giuseppe Povia, cantautore lanciato da Paolo Bonolis con una canzone rodariana: Quando i bambini fanno oh. Successivamente, il Povia raccolse analogo successo con Vorrei avere il becco, brano in cui si immaginava piccione. E i nostri parabrezza ben conoscono quale sia l’attività preferita dei piccioni.Povia Continua la lettura di Povia for president

Vitalizio party

di Salvatore Merlo (ilfoglio.it, 12 luglio 2018)

Roma – Li tratta come dei babbei, anche lievemente svantaggiati sotto il profilo intellettuale. Quindi si rivolge ai deputati del Movimento Cinque Stelle, che poco alla volta raggiungono lui e il resto dello staff in vicolo Valdina, a due passi da Montecitorio. «Mi raccomando ragazzi», dice loro, «ricordate che è il giorno più importante della legislatura. Quindi dimostrate entusiasmo. Tra poco aboliremo i vitalizi. Fate dei video e postateli su Facebook».

LaPresse
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I social si sono mangiati la politica (e hanno vomitato il nulla)

di Andrea Coccia (linkiesta.it, 12 luglio 2018)

Che Matteo Salvini, ministro dell’Interno, abbia tentato di impedire a una nave della guardia costiera italiana, battente bandiera italiana, di attraccare in un porto italiano, è un fatto che, qualche anno fa, non avremmo creduto possibile nemmeno nella peggiore barzelletta. Se poi ci aggiungiamo che il suddetto ministro, non contento del paradosso escheriano innescato col suo rifiuto, se la prenda con i 67 disperati che ci stanno avendo il mal di mare dentro prendendoli pure per il culo sulla decina di guerre — verissime per il mondo, inventate per Salvini — da cui scappano, la cosa avrebbe preso pieghe ancora meno credibili.General Kong Continua la lettura di I social si sono mangiati la politica (e hanno vomitato il nulla)

Sono padre, dunque sono

di Simonetta Sciandivasci (ilfoglio.it, 6 luglio 2018)

Chi lo avrebbe mai detto che, dopo anni e anni di evaporazione e scomparsa del padre (come fenomeno psicanalitco, naturalmente), ci saremmo ritrovati un premier che si sente “pater familias dello Stato” (Giuseppe Conte), un ministro che garantisce da padre (Danilo Toninelli) e un altro che dice di parlare in quanto padre (Matteo Salvini).dibba-babbo Continua la lettura di Sono padre, dunque sono

Il marketing della politica

di Pietro Stangalini (glistatigenerali.com, 28 giugno 2018)

Nell’epoca più massiva della società umana, dove tutto, dal turismo alla stampa, dallo sport alla musica, è massificato, è agglomerato in prodotti consumabili, non dovrebbe essere strano che anche la politica lo sia. Un prodotto consumabile non è per forza un oggetto che viene mangiato per il nutrimento, ma è anche un film visto al cinema, una gita a Firenze, qualcosa che si usa, si esperienzia e non c’è più.PolitiFact_Trump Continua la lettura di Il marketing della politica