Archivio mensile:Settembre 2019

Colin Kaepernick è ancora senza squadra, ma potrebbe aver cambiato qualcosa

(ilpost.it, 15 settembre 2019)

La centesima stagione della National Football League è iniziata nel secondo fine settimana di settembre. Con quasi nove miliardi di profitti stimati nel 2019 e ventisei squadre fra le cinquanta più ricche al mondo – compresa la prima –, è il campionato più ricco e popolare degli Stati Uniti. Le enormi dimensioni della lega, la stessa che organizza annualmente il Super Bowl – l’evento sportivo più redditizio al mondo – non la tengono però al riparo da inconvenienti e vicende che spesso, proprio per la sua rilevanza nel Paese, creano dei casi nazionali.AP 49ERS REID PROTEST FOOTBALL S FBN FILE USA CA Continua la lettura di Colin Kaepernick è ancora senza squadra, ma potrebbe aver cambiato qualcosa

Meghan Markle, ecco la sua collezione di abiti per donne che lavorano

(ansa.it, 15 settembre 2019)

Meghan Markle ha presentato a Londra, alla vigilia della London Fashion Week, la collezione da lei stessa lanciata assieme all’amica designer Misha Nonoo nell’ambito di un’iniziativa a sostegno delle donne disoccupate. Con un blazer portafortuna, quello indossato anni fa nel colloquio destinato a darle la prima chance di lavoro e una dichiarazione impegnativa di adesione piena (“sono dove voglio essere”) al suo nuovo ruolo di membro della famiglia reale britannica, a dispetto delle critiche (o dei pregiudizi) scagliate senza sosta contro di lei dai tabloid della stampa popolare, così si è presentata Meghan.

Ph. Mark Large / Getty Images
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Troppa cattiva televisione può portare al populismo?

di Oliver Burkeman (“The Guardian” / internazionale.it, 28 agosto 2019)

Di questi tempi il mondo è così confuso, politicamente parlando, che è facile pensare che lo siano anche i motivi per cui ci confonde. E se invece fossero semplici? E se, per esempio, una delle ragioni dell’ondata di populismo degli ultimi anni – Trump, la Brexit, l’ascesa dell’estrema destra in Europa – fosse che gli elettori hanno visto troppa tv spazzatura, che gli ha mandato in pappa il cervello?

Ph. Andy Ryan / Getty Images
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“Senza pensieri”, il nuovo video di Fabio Rovazzi

di Giacomo Stefanini (vice.com, 8 agosto 2019)

Il mio analista dice che uno dei miei problemi è che vedo tutto o bianco o nero. Questo mi causa forte ansia riguardo a cose come la scelta dei luoghi di villeggiatura e l’etica. Spesso mi chiedo se con il mio lavoro qui a Vice, che è una multinazionale il cui fatturato dipende interamente dagli introiti pubblicitari, non stia contribuendo alla macchina capitalista che ci schiaccia con i suoi ingranaggi.senza_pensieri Continua la lettura di “Senza pensieri”, il nuovo video di Fabio Rovazzi

Il poker, i bari e la comunicazione politica al tempo dei social

di Antonio Preiti (huffingtonpost.it, 5 agosto 2019)

Le fake news stanno ai social come i bari stanno al poker: al bando i bari, ma bisogna imparare il poker. La questione più intrigante è per quale maledetta ragione il poker proprio non lo si vuole imparare. Cominciamo dal poker, vediamo i bari e poi ci inoltriamo nel campo minato dell’impossibilità (asserita, non dimostrata) di giocare a poker.

Alexsl via Getty Images
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Salvini, il foodblogger che manca all’Italia

di Arianna Cavallo (ilpost.it, 7 settembre 2019)

Poco prima delle 19 del 4 settembre 2019, alla vigilia del giuramento del nuovo governo, Matteo Salvini ha aggiornato la sua biografia su Twitter, arrendendosi al passaggio da ministro dell’Interno a leader della Lega anche nell’identità di cui pare avere più bisogno, quella sui social.1 Continua la lettura di Salvini, il foodblogger che manca all’Italia

Come sarebbe la politica italiana senza like sui social network?

di Dino Amenduni (wired.it, 31 luglio 2019)

Immaginate l’attuale scenario della comunicazione politica italiana sui social media, ma con un fondamentale cambiamento: il numero dei mi piace sotto i post dei vari Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Nicola Zingaretti non più visibile al pubblico, ma solo all’autore del post… cambierebbe tutto. Oppure no?

Natalie Matthews Ramo / Slate
Natalie Matthews Ramo / Slate

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Vieni avanti, Savoia: Emanuele Filiberto nella scuola di “Amici Celebrities”

di Beatrice Dondi (espresso.repubblica.it, 9 settembre 2019)

Giusto per mettere le cose in chiaro, le colpe dei padri, e figuriamoci quelle dei nonni, non devono ricadere sui figli. Tanto, Emanuele Filiberto Umberto Reza Ciro René Maria di Savoia detto principe basta abbastanza a sé stesso.

Ph. Maki Galimberti / Il principiante: il lavoro nobilita
Ph. Maki Galimberti / Il principiante: il lavoro nobilita

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Alla Mostra del Cinema vince il femminismo. Ma quello sbagliato

di Gilda Ciao (linkiesta.it, 3 settembre 2019)

Che il ruolo della donna fosse al centro di questa Mostra del Cinema di Venezia lo aveva preannunciato Alberto Barbera, dal 2012 di nuovo alla direzione del festival. E in effetti, a quasi due anni dallo scandalo Weinstein e dal Me too, seguito dalla vicenda Asia Argento – Jimmy Bennet, è questo il tema portante della Mostra. Dove, però, un certo neo femminismo inciampa su sé stesso e sulla buccia di banana più scivolosa: la retorica dell’ideologia.

Ph. Daniele Venturelli / Getty Images
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