Archivio mensile:Maggio 2020

La satira e il virus secondo Saverio Raimondo

di Gabriele Fazio (agi.it, 20 aprile 2020)

«Da disagiato sto bene nel disagio. È la rivincita dei disagiati questa. Io scansavo le persone per strada prima, figuriamoci adesso che posso farlo come cittadino modello». Basta chiedere «come stai?» e Saverio Raimondo, comico romano classe 1984, parte a razzo. Le sue partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici sono ormai innumerevoli.SaverioRaimondo Continua la lettura di La satira e il virus secondo Saverio Raimondo

Come si previene il Coronavirus: lo spiega la hit “Pata Pata”

di Monica Coviello (vanityfair.it, 23 aprile 2020)

Pata Pata, la grande hit degli anni Sessanta della cantante sudafricana Miriam Makeba, torna in radio, ma con un testo diverso, per diffondere importanti nozioni sulla prevenzione del contagio da Coronavirus tra le popolazioni più vulnerabili. Il titolo della canzone, in lingua Xhosa, significa «tocca, tocca», ma la nuova versione, cantata dall’artista beninese Angelique Kidjo, incoraggia invece a «non toccare».Miriam Makeba (1969) Continua la lettura di Come si previene il Coronavirus: lo spiega la hit “Pata Pata”

Mario Giordano, il conformista stridulo

di Franco Bagnasco (tpi.it, 20 aprile 2020)

Giuro, un’altra possibilità gliela do (quasi) sempre. Instancabile e cocciuto sognatore che non sono altro. Ma poi è più forte di me: appena sento quei sovracuti; quello stridìo allo scambio dei binari da vecchio tram milanese; quelle interpretazioni intense da mezzo soprano in carriera, beh, come un rabdomante con la sua bacchetta corro posseduto al telecomando, che vibra poderoso, e pigio un tasto. Uno a caso. Basta cambiare canale. Basta salvarsi. Perché la forma (dell’onda sonora) è sostanza.MarioGiordano-zucche Continua la lettura di Mario Giordano, il conformista stridulo

Chiara Ferragni ai propri seguaci dà un’idea di mondo

di Simonetta Sciandivasci (ilfoglio.it, 14 maggio 2020)

Noi la conoscevamo bene Chiara Ferragni. Bionda, influencer, ricca, milanese, cremonese, sposata a un arazzo, ape regina della contabilità – ha fatturato partorendo, sposandosi, allattando, cambiando pannolini; in sostanza, laddove noi maturiamo cambiali, ella fattura. E invece sapevamo così poco, e chissà quanto ancora ignoriamo e dovremo imparare, di lei, da lei.Ferragni_DenimDay Continua la lettura di Chiara Ferragni ai propri seguaci dà un’idea di mondo

«Io non ho il minimo dubbio»: il fallimento comunicativo di scienziati ed “esperti” nei giorni del Covid-19

di Roberto Salerno (wumingfoundation.com, 11 maggio 2020)

Sembra semplice: un virus ha fatto il salto di specie e da un animale si è trasferito all’essere umano. Appartiene alla famiglia dei Coronavirus, diversa da quella dei virus influenzali. Per attaccare gli organi umani deve usare una delle tante cavità presenti nel nostro corpo: bocca, occhi, naso ecc. Nel nostro organismo può entrare in due modi: o direttamente, grazie a un soggetto infetto che parlando emette goccioline che finiscono in una delle nostre cavità; oppure indirettamente, attraverso le nostre mani, se toccano prima una superficie infetta e poi una delle nostre cavità.

Hansel, male virologist of the year (Zoolander style)
Hansel, male virologist of the year
(Zoolander style)

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Darsi un tomo, ovvero: prima di inquadrarvi davanti alla libreria pensateci bene

di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 maggio 2020)

Confesso d’essermi, da profondamente superficiale quale sono, inizialmente concentrata soprattutto sui pavimenti e sugli infissi. Le case, nelle dirette Instagram delle celebrità, nei collegamenti da casa coi talk dei professionisti dell’opinione, mi sembravano tutte così implacabilmente brutte che i libri apparivano come il minore dei problemi. Vuoi mettere il poster di Lenin che ha la giovane promessa dell’Economia. Vuoi mettere le statue kitsch nella villa dell’imprenditrice.berlusconi-biblio Continua la lettura di Darsi un tomo, ovvero: prima di inquadrarvi davanti alla libreria pensateci bene

Netflix cambia la storia di Hollywood

di Teresa Marchesi (huffingtonpost.it, 8 maggio 2020)

In tempi di astinenza forzata – e planetaria – dalle sale cinematografiche, non può sorprendere che su Netflix spopoli la mitologia della Hollywood dei tempi d’oro, rivista e corretta però in chiave antiomofoba, antirazzista e femminista dalla miniserie Hollywood. Creata con Ian Brennan da uno dei re Mida della produzione seriale corrente, Ryan Murphy, questa volenterosa fiaba revisionista fa leva su quel “what if” (e se?) trionfalmente cavalcato da Quentin Tarantino in Bastardi senza gloria e in C’era una volta… a Hollywood.

Netflix
Netflix

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Bergoglio al telefono e i papi dannati

di Nicola Graziani (agi.it, 9 maggio 2020)

Oh che scandalo, il Papa all’Inferno! Verrebbe da pensare: mica ci può andare, lo stabilisce il contratto. Sarebbe come dire, restando in tema di diavoli, che Berlusconi lascia il Monza per tornare ai vecchi amori. Disgusto tra i benpensanti, orrore tra i fedeli e, nel secondo esempio, tra i fedelissimi. Pietra del suddetto pubblico sconcerto una telefonata fatta da Francesco a un ragazzo autistico che vive in quel di Caravaggio, provincia di Bergamo.

Il Giudizio Universale: Psicostasis (Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello)
Il Giudizio Universale: Psicostasis
(Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello)

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La partita che preannunciò la guerra in Jugoslavia

di Pietro Cabrio (ilpost.it, 13 maggio 2020)

Nel 1990 la Jugoslavia stava vivendo gli ultimi mesi dei quarantacinque anni trascorsi come Paese unito dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il carismatico e autoritario maresciallo Tito, capo della Repubblica Socialista jugoslava, era morto dieci anni prima e nessuno era riuscito a rimpiazzarlo. In un Paese dalla storia lunga e complessa come pochi altri luoghi al mondo, formato da sei repubbliche e due provincie autonome, i partiti nazionalisti sfruttarono il momento, compresi gli effetti di una crisi economica che aveva indebitato lo Stato e aumentato la disoccupazione, per promuovere le loro cause indipendentiste.dinamo-zagabria-stella-rossa Continua la lettura di La partita che preannunciò la guerra in Jugoslavia

“Star Wars”: Mark Hamill reagisce da Jedi alla campagna di Trump

di Simone Tagliaferri (multiplayer.it, 9 maggio 2020)

Mark “Luke Skywalker” Hamill non ha preso benissimo il fatto che Donald Trump (più precisamente il suo staff della comunicazione) abbia chiamato l’imminente campagna per le presidenziali Death Star, ossia Morte Nera, ma senza lasciarsi andare ha risposto da vero Jedi. Il riferimento alla saga di Star Wars non è casuale, visto che il tweet con cui Brad Parscale, il Campaign Manager di Trump, ha annunciato il nome della campagna è corredato da una gif della Morte Nera che spara con il suo potentissimo cannone.

Lucasfilm / Walt Disney Company
Lucasfilm / Walt Disney Company

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