Archivio mensile:Gennaio 2021

Vestiremo alla Tabacci?

di Carmelo Caruso (ilfoglio.it, 23 gennaio 2021)

La potenza del berretto. Se l’America ha le muffole di Bernie Sanders, perché l’Italia non dovrebbe avere la cuffia di lana di Bruno Tabacci? A Palazzo Chigi, invitato da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, si è presentato in abito e cappotto, ma non ha rinunciato alla sua protezione di lana. “Sono calvo, mi riparo”. Ma non è solo una protezione. È il canestro di ciliegie dei parlamentari che sta raccogliendo, come le muffole di Sanders sono un segno che le sue mani stanno coperte, che è felice per Biden ma è diverso da Biden. Indumenti della crisi.BrunoTabacci Continua la lettura di Vestiremo alla Tabacci?

Melania Trump ha lasciato la Casa Bianca con uno dei look più lussuosi di sempre

(ilfattoquotidiano.it, 20 gennaio 2021)

Altro che “basso profilo” o “look da funerale”. Quello sfoggiato da Melania Trump per lasciare la Casa Bianca, nelle sue ultime ore da First Lady, è decisamente più simile all’“abito della vendetta” che la principessa Diana indossò dopo la separazione da Carlo. Se quel tubino nero, lungo fin sotto al ginocchio, con giacchino coordinato, i capelli raccolti e la borsetta nera vi è sembrato austero e discreto, bene, sappiate è uno degli outfit più lussuosi (e quindi costosi) che abbia mai sfoggiato nei suoi quattro anni alla Casa Bianca.

Ph. Alex Brandon / Ap
Ph. Alex Brandon / Ap

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Luciano Floridi: «I social sono nell’infosfera. Servono nuove regole»

di Adele Sarno (huffingtonpost.it, 13 gennaio 2021)

Che due amministratori delegati abbiano staccato la spina agli account Twitter e Facebook di Donald Trump ormai è cosa nota. Anche il motivo lo è: durante l’assedio di Capitol Hill il presidente in carica Trump buttava benzina sul fuoco, incitando i suoi sostenitori con una serie di tweet, continuando ad affermare falsamente che le elezioni erano state truccate. Mark Zuckerberg e Jack Dorsey sono intervenuti e hanno preso la decisione che ha stupito tutti: bloccare i profili social del Presidente. Questa operazione dei Big Tech oggi ha aperto il dibattito: può un ceo decidere cosa si possa fare o meno sui social network? È giusto o sbagliato? I social network sono uno spazio privato, pubblico o privato ad accesso pubblico, come lo può essere, per esempio, una palestra? Twitter e Facebook hanno fatto bene a chiudere gli account di Trump?social_infosfera Continua la lettura di Luciano Floridi: «I social sono nell’infosfera. Servono nuove regole»

La decisione di “far fuori” Trump dai social, vista dagli storici

di Letizia D’Agata (agi.it, 11 gennaio 2021)

Donald Trump censurato dai social network dopo i fatti di Capitol Hill diventa un caso. Se ne discute anche in Italia. La questione è chiara: può una società privata decidere di “oscurare” il presidente degli Stati Uniti per le sue opinioni? Lo abbiamo chiesto a tre importanti storici italiani che, concordi nel condannare in linea teorica ogni forma di censura, hanno dato risposte differenti.

Pixabay
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Da Trump a Biden, la transizione passa anche dall’arredamento

di Ruggiero Montenegro (ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Da sempre, in politica, ai simboli è riservato un ruolo fondamentale: strumenti di persuasione, di identificazione e di propaganda. Ma anche elementi di differenziazione e contrasto. Lo Studio Ovale, in questo senso, rappresenta tutta la grandezza, il prestigio e la responsabilità che deriva dal ruolo di presidente degli Stati Uniti. Per questo ogni avvicendamento alla Casa Bianca viene accompagnato da un cambio d’arredamento dello Studio, un modo attraverso cui i presidenti neoeletti indicano riferimenti e indirizzi della propria azione politica. Per Joe Biden è stata l’occasione per segnare una netta linea di demarcazione rispetto al suo predecessore Donald Trump.

1 - Ap
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Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 21 gennaio 2021)

C’è un’immagine diventata più virale di quelle con Donald Trump che lascia la Casa Bianca con l’elicottero e delle prime foto di Joe Biden nelle vesti di presidente. A rubare la scena ai due protagonisti delle ultime elezioni negli Stati Uniti è stato Bernie Sanders, che ieri ha partecipato alla cerimonia d’insediamento del Democratico Biden. Proprio lui che aveva corso “contro” il nuovo presidente americano ha rubato la scena, sia per il suo look sia per la sua immagine mentre stava seduto su una sedia pieghevole. E così è nato il sito del giorno: Put Bernie Anywhere.TPI TPI TPI TPI Continua la lettura di Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto

Terminator le suona ai no-vax

(ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Prima si era tolto qualche sassolino riguardo alla presidenza Trump, la “peggiore della storia” degli Stati Uniti. Dopo l’assalto al Campidoglio di Washington, aveva citato la Notte dei Cristalli nella Germania nazista come parallelo con la violenza populista dei Proud Boys. Ora Arnold Schwarzenegger, star di Hollywood ed ex governatore repubblicano della California, dà una lezioncina anche ai no-vax. L’ex Mister Olympia ha pubblicato sui suoi canali social un video che lo mostra mentre riceve la prima dose di vaccino anti-Covid. «Vieni con me, se vuoi vivere», dice Schwarzenegger, citando una frase da Terminator 2, uno dei film per i quali è più conosciuto.Terminator_no-vax Continua la lettura di Terminator le suona ai no-vax

Assalto al Congresso Usa: e se “I Simpson” avessero previsto tutto?

di Massimo Basile (repubblica.it, 7 gennaio 2021)

Un po’ Village People un po’ Armata Brancaleone, i trumpiani vestiti di corna e pellicce, come il cospirazionista Jake Angeli, detto lo Sciamano, hanno preso d’assalto la sede del Congresso, assieme a centinaia di esaltati, devastando porte, tavoli, vetrate, mostrando i loro vessilli da dentro i saloni di Capitol Hill. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, seminando sorpresa e disorientamento in milioni di persone. Ma non in tutti: gli appassionati della serie di cartoni più famosa al mondo, I Simpson, lo avevano previsto.

Fox
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Il colore viola

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

Afp
Afp

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#BerniesMittens: la storia commovente delle muffole di Sanders

di Mario De Santis (lastampa.it, 21 gennaio 2021)

Hanno molto colpito i guanti di lana “alla Charlie Brown” indossati da Bernie Sanders all’Inauguration Day. Si chiamano “mittens” in inglese, da noi “muffole”, e insieme al look retrò del Senatore hanno raccolto subito molta simpatia e ironia: i produttori di meme si sono scatenati, ma come tutti i look della cerimonia quei guanti hanno una storia. Sono prodotti da Jen Ellis, insegnante del Vermont, come Sanders, e fatti con lana di vecchi maglioni e fodera di materiale riciclato.

Ph. Brendan Smialowski / Getty Images
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