Archivio mensile:Agosto 2021

Pippo Franco, il freak all’italiana candidato con Michetti

di Stefano Ciavatta (ilfoglio.it, 28 agosto 2021)

“Ho accolto il suo invito proprio per poter essere utile all’arte, settore dimenticato nella Capitale. Ho una visione ampia di quello che si può fare, nella mia vita non sono stato solo attore ma anche pittore, scrittore, ho lavorato molto con il teatro, è un mondo che mi appartiene e che conosco bene”. Oggi è schierato con la lista civica di Enrico Michetti, ma Franco Pippo “detto Pippo Franco” (come comparirà nelle liste) ha già due precedenti: nel 2006 alle politiche fu capolista Lazio per il Senato nella lista della Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi, satellite della diaspora Dc dopo lo storico scioglimento, che aderiva alla Casa delle Libertà e presentò una lista unitaria alle elezioni con il Nuovo Psi di Gianni De Michelis.

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La storia dell’intrattenitore afghano ucciso dai talebani, un mese fa

(ilpost.it, 28 agosto 2021)

Negli ultimi giorni è circolato molto sui social, ripreso e commentato anche in Italia, il video della violenza subita da un uomo arrestato a luglio scorso a Kandahar, grande città dell’Afghanistan dov’erano già entrati i talebani. La persona ripresa nel video mentre è ammanettata e bloccata tra due uomini armati sul sedile posteriore di un’auto è stata identificata come il sessantenne Nazar Mohammad Khasha, più noto come Khasha Zwan, un personaggio conosciuto nella comunità locale, spesso protagonista di popolari video umoristici registrati e condivisi su TikTok da persone a lui vicine.

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La meraviglia del comunismo distopico firmato Ferragni

di Paolo Landi (ilfoglio.it, 21 agosto 2021)

Ci voleva Chiara Ferragni ad aggiornare, centocinquant’anni dopo, l’analisi teorica di Marx che in Salario, prezzo, profitto (1865) preconizzava l’abolizione del lavoro salariato, condizione che il filosofo riteneva indispensabile per la piena emancipazione dei lavoratori. Senza farsi paladina di lotte sociali, senza scontri sindacali, la leader italiana degli influencer dimostra come il nuovo capitalismo digitale stia subentrando, in maniera indolore, anzi decisamente glamour, alle economie di produzione, sovvertendole. È tipico del capitalismo assumere aspetti sempre nuovi, di pari passo allo sviluppo tecnologico: senza probabilmente saperlo, Ferragni ha posto le basi per relazionarsi in modo rivoluzionario con sé stessa, la sua forza lavoro, il suo tempo, le sue relazioni con gli altri, fornendo suggestioni inedite nelle considerazioni sul libero mercato.

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Morten Thorsby, il Greta Thunberg della Serie A

di Claudia Casiraghi (vanityfair.it, 22 agosto 2021)

“Il Greta Thunberg della Serie A”: così è stato soprannominato Morten Thorsby, calciatore norvegese partito in auto elettrica per onorare il contratto che lo lega alla Sampdoria. Thorsby, che nel Levante ligure si è offerto di ripulire il Monte Moro dai rifiuti lasciati dai turisti, ha sviluppato negli anni una sensibilità spiccata per la questione ambientale. E a questa ha deciso di dedicare ogni sua energia, coniugando sport e attivismo. Il centrocampista norvegese, per la stagione 2021-22, ha fatto una scelta all’apparenza banale: ha chiesto e ottenuto di cambiare il proprio numero di maglia, non più 18 ma 2.

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Joséphine Baker, diva militante

(ilpost.it, 23 agosto 2021)

Dopo anni di pressioni, petizioni e richieste, Joséphine Baker, artista, resistente e militante antirazzista, entrerà al Panthéon di Parigi, dove la Francia accoglie e celebra i morti onorati dalla patria. Baker sarà la sesta donna del Panthéon accanto a Simone Veil, la principale promotrice della legalizzazione dell’aborto in Francia, le scienziate Marie Curie e Sophie Berthelot, Germaine Tillion e Geneviève de Gaulle-Anthonioz, importanti figure della Resistenza al nazismo. E sarà la prima donna nera. Josephine Baker è ricordata dalla maggior parte delle persone come la stravagante intrattenitrice che ha guadagnato fama e fortuna a Parigi negli anni Venti, con il suo gonnellino di banane e i suoi capelli corti.

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Giocando a frisbee con Nerone nella terra dei like

di Guia Soncini (linkiesta.it, 23 agosto 2021)

Quando i miei coetanei avevano vent’anni, nei ridenti anni Novanta, nella politica italiana arrivò la smania del nuovo. Ogni stagione ha il suo nuovo che avanza, il nostro si chiamava Lega o Berlusconi invece che Di Maio o Di Battista, ma il meccanismo psicologico sempre quello era. Paolo Rossi, allora il più tranchant tra i comici in ascesa, aveva una battuta che faceva così: il nuovo che avanza al vecchio gli telefona. In questo lunghissimo weekend di proposte politiche deliranti da parte dei nuovi talenti che ci possiamo permettere – non più Di Maio e Di Battista, ormai venerati maestri – ho ardentemente desiderato lo scatto alla risposta.

Ph. Ross Findon / Unsplash

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La partita che provò a cambiare Kabul

di Emmanuele Michela (ilfoglio.it, 21 agosto 2021)

Chi era al Ghazi Stadium di Kabul il 15 febbraio 2002 non fatica a definire “storico” quanto accadde quel pomeriggio. E Giacomo Liguori, che all’epoca era Caporal Maggiore dei Cavalleggeri Guide, riesce ancora oggi a emozionarsi nel ripensare alla partita di Calcio che lì si giocò, specie mentre scorrono in tv, in questi giorni, le immagini del ritorno dei talebani nella Capitale afghana. Liguori, 47 anni, oggi è sergente maggiore capo qualifica speciale, e ha alle spalle missioni anche in Somalia, Kosovo, Bosnia, Libia e Iraq. Ma per l’Afghanistan conserva un ricordo particolare.

Ph. Chris Ison

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L’affaire Lebovici

di Francesca d’Aloja (ilfoglio.it, 16 agosto 2021)

Una delle serie televisive più riuscite degli ultimi anni non è americana, bensì francese, e si intitola Chiami il mio agente!, titolo originale Dix pour cent, in riferimento alla percentuale dovuta da un artista all’agente che lo rappresenta, il dieci per cento appunto, per ogni contratto stipulato. Il mondo dello spettacolo viene osservato dall’inedita prospettiva di una grande agenzia, centro nevralgico degli affari e di tutto ciò che si nasconde dietro la realizzazione di un film o di uno spettacolo teatrale. Il nome finzionale dell’agence è l’acronimo Ask, ma gli autori si sono evidentemente ispirati alla più grande impresa di management europea nata alla fine degli anni Sessanta.

Ph. Patrice Picot / Gamma-Rapho via Getty Images

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La foto dei talebani che si prendono gioco dei marines di Iwo Jima

di Luigi Conte (agi.it, 21 agosto 2021)

Dopo aver conquistato l’Afghanistan in un batter d’occhio ed essersi impossessati delle armi, dei mezzi e degli equipaggiamenti lasciati dai militari americani, i talebani si divertono a prendere in giro gli Stati Uniti. In alcuni video propagandistici si vedono combattenti talebani con divise e armi americane in pugno che pattugliano le strade. Se non fosse per la lingua che parlano e la barba lunga sarebbero all’apparenza soldati Usa. Hanno anche i classici occhiali da sole. Ma sono talebani. E appartengono anche a un’unità speciale chiamata Badri 313.

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