Archivio mensile:Febbraio 2022

Il carisma di Zelensky

(ilpost.it, 27 febbraio 2022)

Quando fu inaspettatamente eletto presidente dell’Ucraina nel 2019, dopo una carriera da attore comico passata tra le altre cose per una vittoria alla prima edizione della versione ucraina dello show Ballando con le stelle, non era facile prevedere che nel giro di pochi anni Volodymyr Zelensky si sarebbe ritrovato a guidare un Paese durante una delle più preoccupanti guerre in Europa dal 1945 a oggi. Ma quello che ha realmente stupito analisti e capi di Stato di mezzo mondo è che nel giro di pochi giorni Zelensky sia diventato un leader politico capace di straordinario carisma e fermezza, dotato di persuasione e coraggio al punto da essere descritto dai media internazionali come un personaggio «eroico». Nei primi giorni dell’invasione Zelensky, il cui consenso peraltro era in calo prima della guerra, ha fatto ricorso alle sue abilità di comunicatore per tenere una serie di discorsi particolarmente efficaci e infervorati rivolti alla popolazione ucraina, ai Paesi occidentali e anche ai russi.

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Sean Penn in Ucraina per un documentario sull’invasione russa

(adnkronos.com, 26 febbraio 2022)

«Se lasciamo che l’Ucraina combatta da sola, la nostra anima come America è persa». Così Sean Penn, che si trova nel Paese per girare un documentario sull’invasione della Russia, che condanna con forza, in un’intervista al Washington Post. «È un errore che sta già costando vite e infrangendo cuori» ha detto l’attore e regista hollywoodiano, noto per il suo attivismo politico, sottolineando che «se non si fermerà, Putin commetterà il più orribile errore per tutta l’umanità». Penn ha avuto poi parole di lode per il coraggio e l’eroismo degli ucraini: «Il presidente Zelensky e il popolo ucraino sono elevati a simboli storici del coraggio e del principio», ha affermato Penn, che aveva visitato l’Ucraina già a novembre per preparare il film.

Volodymyr Zelensky via Instagram

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Le elezioni hanno conseguenze: un comico come presidente

di Christian Rocca (linkiesta.it, 23 febbraio 2022)

L’Ucraina è un Paese complicato e gigantesco, più grande della Germania, con un forte spirito nazionalista, una spiccata tensione europea e un contrastato rapporto di diffidenza nei confronti di Mosca. Vladimir Putin ha detto che la nazione ucraina in realtà è una creazione posticcia di Lenin, per cui se davvero gli ucraini si professano anticomunisti viscerali come dicono di essere dovrebbero rinunciare anche alle pretese nazionali che gli furono artificialmente attribuite dall’Unione Sovietica. Intanto Putin si è pappato la regione del Donbass, dove c’è una forte minoranza russofona alimentata dai suoi ceffi e dai suoi rubli, dopo aver già digerito per bene la Crimea.

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Non c’è più posto in Nba per Enes Kanter

(ilpost.it, 22 febbraio 2022)

Lo scorso 14 febbraio il giocatore turco di Nba Enes Kanter è stato ceduto dai Boston Celtics agli Houston Rockets insieme ad altri due compagni. Poco dopo averlo scambiato, però, i Rockets hanno deciso di escluderlo dalla rosa, lasciandolo senza squadra a stagione ormai inoltrata. Fin lì, in 35 partite giocate con Boston, Kanter aveva tenuto una media di 11,7 minuti a partita con 3,7 punti, 4,6 rimbalzi e una percentuale al tiro del 52,6: numeri che, uniti a quelli più sostanziosi della stagione precedente trascorsa a Portland, avrebbero potuto tenerlo ancora tra le squadre di medio-alto rendimento, perlomeno come rimpiazzo. Kanter era all’undicesima stagione in Nba e a 29 anni avrebbe potuto aggiungere ancora qualcosa, ma dopo essere rimasto senza squadra molto probabilmente non avrà un’altra opportunità.

Ph. Charles Krupa / Ap

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Due team di linguisti affermano di aver scoperto chi sono i fondatori di QAnon

(wired.it, 21 febbraio 2022)

Il mistero del fantomatico Q, l’utente anonimo che con i suoi criptici messaggi su 4chan e 8chan ha creato il culto di QAnon, una delle più grandi teorie del complotto degli ultimi decenni, potrebbe essere stato risolto grazie al machine learning. I risultati di due gruppi indipendenti di linguisti forensi, racconta il New York Times, hanno identificato Paul Furber, un cinquantacinquenne sviluppatore di software sudafricano, come lo scrittore originale dietro ai post di Q, apparsi per la prima volta nel 2017. Secondo i ricercatori anche l’imprenditore informatico e candidato dell’Arizona al Congresso, Ron Watkins, ha scritto con lo pseudonimo di Q, prima collaborando con Furber e poi assumendo il controllo dell’account quando questo, a fine 2017, è passato a postare sulla bacheca 8chan di proprietà di suo padre Jim. Sia Furber sia Watkins hanno negato di essere stati Q.

Ph. Dario Lopez-Mills / Ap

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Truth Social, il social network di Donald Trump, è disponibile su App Store negli Stati Uniti

(ilpost.it, 21 febbraio 2022)

Da domenica notte la nuova piattaforma social dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Truth Social, è scaricabile dall’App Store di Apple, per ora solo negli Stati Uniti. La distribuzione su App Store era stata comunicata agli utenti della versione beta, quella di prova e precedente al lancio ufficiale, da Devin Nunes, ex deputato Repubblicano vicino a Trump e amministratore della Trump Media and Technology Group (Tmtg), la società di Trump che ha sviluppato la nuova piattaforma. Nunes ha anche detto che l’app sarà completamente operativa soltanto a fine marzo, quanto meno negli Stati Uniti. Pare che Truth Social sia molto simile a Twitter, anche se molti dettagli sono ancora in via di definizione.

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Hugh Grant contro Boris Johnson

(ilmattino.it, 17 febbraio 2022)

Hugh Grant ha mostrato tutto il suo sostegno alla marcia anti Boris Johnson di sabato 19 febbraio a Londra. La protesta è organizzata dal gruppo di attivisti Take Back Democracy, che si dicono «completamente stufi del governo britannico di Boris Johnson e del partito Tory». Una dichiarazione sul loro sito web recita: «Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa sulla scia della corruzione in corso al governo. Vogliamo fare qualcosa per fermare la transizione al fascismo e per essere una contro-argomentazione all’agenda populista. Crediamo nell’inclusione, nell’uguaglianza e in un Paese equo per tutti. Non abbiamo affiliazioni di partito politico e siamo membri di partiti diversi o di nessun partito».

The New Daily

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Rap, rivendicazioni e nostalgie: il grande paradosso del Super Bowl

di Sebastiano Pucciarelli / Tv Talk (huffingtonpost.it, 15 febbraio 2022)

Il Super Bowl è il grande paradosso dello spettacolo occidentale: la finale del campionato di football americano è l’evento televisivo più visto in assoluto, ma da decenni viene seguito più per le esibizioni musicali (e le pubblicità prodotte ad hoc) che per la partita. La voglia e la pazzia di snobbare il piatto principale per abbuffarsi di stuzzichini. Parliamo di un grande buffet per telespettatori, sempre intorno ai 100 milioni (da noi 336.000 nottambuli per un 6.9% di share su Rai 1, imprecisati su Dazn), e una pacchia per gli sponsor, che quest’anno pagavano 30 secondi di pubblicità anche 7 milioni di dollari. Il concerto nell’intervallo ne è costati tra i 15 e i 17. Biglietti a 3mila dollari e stadio finalmente pieno dopo la capienza più che dimezzata nel 2021, causa pandemia.

Ph. Kevin C. Cox / Getty Images

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Inventing Drusilla. La perdita della distinzione tra finzione e realtà

di Diego Passoni (ilpost.it, 16 febbraio 2022)

Questo non è l’ennesimo articolo sull’inclusività. Non parlerò della capacità della televisione italiana di rappresentare la sua gente, le minoranze, le donne. Non farò nemmeno alcun riferimento al monologo sull’unicità recitato da Drusilla Foer all’1 e 40 di quel giovedì sul palco del Teatro Ariston a Sanremo. Questo weekend Drusilla è stata intervistata a Verissimo, il programma su Canale 5. Non l’attore e autore di questo personaggio, non Gianluca Gori, ma il personaggio stesso. Accolta, Drusilla, e fatta sedere in studio e poi intervistata sulla sua vita, come se fosse vera. Sarebbe il format di Verissimo, parlare della vita privata di personaggi noti. Con la differenza però che, appunto, Drusilla non esiste. Personaggi di finzione che irrompono nel reale la televisione li usa da sempre, certo.

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