Archivio mensile:Agosto 2022

I novant’anni della Mostra del cinema di Venezia

di Pietro Cabrio (ilpost.it, 25 agosto 2022)

Oltre un secolo fa, ben prima del turismo di massa e dello spopolamento di Venezia, le isole della Laguna erano frequentate da pochi e privilegiati viaggiatori stranieri, perlopiù russi, europei e nordamericani. A cavallo tra l’Otto e il Novecento, Venezia continuava a esercitare un grande fascino all’estero e su un certo turismo d’élite, ma era anche caduta in uno stato di decadimento che nel 1902 portò al crollo del campanile di San Marco, sbriciolatosi su sé stesso in un giorno di luglio dopo decenni d’incuria. L’evento fu significativo e risvegliò la città dal suo lungo torpore, almeno fino alla Seconda guerra mondiale. Già da fine Ottocento, l’aristocrazia locale rifletteva su come rinnovare la sua immagine e ridare slancio a una città che sembrava averne esauriti. Non a caso nel 1895 un gruppo di intellettuali sostenuto dai sindaci di quel decennio, Riccardo Selvatico e Filippo Grimani, aveva inaugurato ai Giardini di Castello «una serie biennale di esposizioni artistiche, in parte libere, in parte su inviti» che oggi conosciamo comunemente come la Biennale, una delle più importanti e longeve esposizioni d’arte contemporanea al mondo, la più grande in Italia.

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La battaglia legale per il documentario su John McAfee

di Marco Romandini (wired.it, 26 agosto 2022)

Quando Wired mi ha chiesto di scrivere un commento sul documentario di Netflix in uscita sulla vita di John McAfee, l’imprenditore che ha creato l’omonimo antivirus e fatto molto altro, Running with the Devil, mi sono messo a googlare un po’ e ho scoperto che era basato soprattutto sulla fuga di John dal Belize. Così ho contattato un amico comune che era lì in quel periodo, chiedendogli se avesse mai conosciuto tale Charlie Russell, il regista del film, e lui mi ha risposto che non l’aveva mai sentito né visto sull’isola. Insomma Russell, secondo quanto raccontava la fonte, non aveva mai filmato John né l’aveva mai incontrato di persona. Con queste poco rassicuranti premesse mi sono messo a vedere il lavoro della Curious Films e ho scoperto che era basato quasi esclusivamente sulle riprese di Robert King e sulle interviste di Rocco Castoro di Vice durante la fuga.

Netflix

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I costi sociali del Jova Beach Party

di Sarah Gainsforth (essenziale.it, 19 agosto 2022)

La seconda edizione del Jova Beach Party, il tour estivo che Jovanotti sta portando in dodici località italiane, di cui nove sono spiagge, è al centro di numerose critiche per il suo impatto ambientale. I concerti distruggono i delicati ecosistemi costieri con lo spianamento delle dune, l’abbattimento di piante, il calpestio di migliaia di persone, fanno notare molte associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, la Lipu e l’Ente Nazionale Protezione Animali, che hanno lanciato una petizione per vietare i grandi eventi su spiagge e siti naturali. A Marina di Ravenna i concerti sono stati organizzati nei pressi di una riserva naturale. A Vasto e a Roccella Jonica le aree scelte per l’evento sono destinate a tutela ambientale e rinaturalizzazione per la presenza di vegetazione dunale. La spiaggia di Casabianca che ha ospitato la tappa di Fermo – e che è stata spianata di nuovo dopo che era già stato fatto tre anni fa per ospitare la prima edizione del tour – è un’area di tutela del fratino, un piccolo uccello a rischio estinzione.

Ph. Michele Lugaresi Maikid

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Quanto inquinano i jet privati delle celebrità?

(ilpost.it, 30 luglio 2022)

Alcune recenti polemiche sui social network e la pubblicazione di un’indagine a riguardo hanno provocato in questi giorni estese critiche nei confronti delle persone famose che usano eccessivamente i propri jet privati, considerati da molti punti di vista un simbolo delle emissioni di gas serra – la causa del cambiamento climatico – che si potrebbero più facilmente evitare. Spesso infatti le celebrità e in generale le persone molto ricche usano i jet per voli brevissimi, di una ventina di minuti, nonostante gli stessi spostamenti in automobile produrrebbero una frazione delle emissioni. Un singolo viaggio ovviamente provoca una quantità limitata di emissioni, ma anche per l’uso abituale di questi aerei le emissioni di cui è personalmente responsabile chi li possiede sono molto più alte di quelle della persona media, anche considerando i soli abitanti dei Paesi più ricchi, quelli che contribuiscono di più al cambiamento climatico.

Kylie Jenner via Instagram

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Le bizzarre teorie di Herschel Walker, ex stella del football che correrà per le primarie in Georgia

di Alberto Ferrigolo (agi.it, 25 agosto 2022)

C’è in queste ore un candidato per le primarie repubblicane in Georgia per il Senato che sta ottenendo l’attenzione e la curiosità dei media per le sue posizioni a dir poco originali e la politica creativa in ambito ambientale. Si chiama Herschel Walker ed è un’ex stella del football professionista. Sostiene che l’America ha troppi dannati alberi e dobbiamo iniziare a deportarli, riferisce in sintesi il suo pensiero il Post. E attacca il presidente Joe Biden e il senatore democratico Raphael Warnock perché «stanno spendendo 1,5 miliardi di dollari per la silvicoltura urbana e stanno aumentando le tasse a coloro che guadagnano meno di 200.000 dollari per pagarla. Sì, ho un problema con loro», taglia corto Walker. In realtà, chiosa il quotidiano, «la legge democratica sul clima, l’energia e l’assistenza sanitaria a cui fa riferimento Walker non aumenta le aliquote fiscali a nessuno».

Ph. Sean Rayford / Getty Images

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L’antidiplomatico eccentrico Dennis Rodman ora vuole liberare Brittney Griner

di Francesco Gottardi (ilfoglio.it, 23 agosto 2022)

Da oltre trent’anni, oggi lui ne ha 60, Dennis Rodman è il più conclamato simbolo cestistico dell’eccesso. E ogni eccesso nasce da un preciso e personalissimo impulso morale: fregarsene. Sempre, di ciò che pensano gli altri. Da ragazzino ha iniziato a fregarsene del suo stesso fisico, perché i suoi 2,03 metri, a detta di tutti, erano decisamente troppo pochi per un’ala grande. Sarebbe diventato tra i difensori più forti della sua èra e il miglior rimbalzista di sempre – a detta di tutti: secondo lui invece, emerge in una recente intervista a GQ, «è una bella stronzata». Del suo corpo se n’è anche fregato bevendo a dismisura, sfiorando il suicidio. Per poi curarlo a modo suo: piercing, tatuaggi, capigliature di ogni colore fino a farne una tela vivente che oggi continua a infatuare donne e stilisti di mezzo mondo. Da giocatore Rodman se ne fregava perfino delle Nba Finals, sgusciando a Las Vegas o agli show di wrestling tra una gara e l’altra.

Ph. Tom White / Epa via Ansa

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Rita dalla Chiesa si candida, rinviata la fiction Rai sul padre

di Marco Nepi (tpi.it, 25 agosto 2022)

Rita dalla Chiesa si candida alle prossime elezioni politiche del 2022 del 25 settembre e la Rai fa slittare la fiction sul Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso a Palermo il 3 settembre del 1982. Il rinvio della miniserie in quattro puntate Il nostro Generale, che doveva andare in onda su Rai 1 dall’11 settembre, è stato deciso, insieme a quello della conferenza stampa di presentazione, sulla base del regolamento sulla par condicio varato dalla Commissione di Vigilanza, in osservanza della legge. La fiction è dedicata al Generale dalla Chiesa nel quarantennale della strage di Via Carini. Il protagonista è Sergio Castellitto, mentre la regia è di Lucio Pellegrini e Andrea Jublin. Nessun rinvio, invece, per la replica della vecchia serie Il Generale dalla Chiesa con Giancarlo Giannini, che dovrebbe andare in onda il 3 settembre.

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Perché in Italia non ci sono spot elettorali in tv

(ilpost.it, 18 agosto 2022)

A differenza degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei, dove sono piuttosto diffusi, in Italia è vietato trasmettere spot elettorali sulle tv nazionali. Per i partiti e i comunicatori politici è un limite molto sentito: ancora oggi la televisione è il medium più seguito dagli elettori più anziani, che fra le altre cose sono quelli che si presentano ai seggi con più assiduità rispetto ai giovani. Non è sempre stato così. La diffusione di spot elettorali sulle tv nazionali è stata fortemente limitata nel 1996 e poi vietata del tutto nel 2000 con la legge sulla cosiddetta par condicio. La legge, ancora in vigore, prevede solamente che in campagna elettorale la Rai metta a disposizione dei “contenitori” in cui i partiti possano trasmettere gratis dei “messaggi politici autogestiti”: ma sono spazi che per legge non possono essere trasmessi dalle 20 alle 22, quando davanti alla tv si concentra il maggior numero degli spettatori, e che vengono assegnati fra tutti i partiti con criteri molto rigidi, cosa che li rende di fatto inutili.

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La cultura del ridere e il tradizionale umorismo ucraino, armi della resistenza anti Putin

di Yaryna Grusha Possamai (linkiesta.it, 9 maggio 2022)

Ridere è da sempre la diagnosi di una società sana. Ridere, inoltre, svolge una funzione terapeutica che aiuta a superare lo stato di shock, a scaricare la tensione e a combattere lo stress. In diversi periodi della storia dell’umanità la cultura del ridere è mutata cambiando diverse maschere, cominciando da quella del Carnevale passando al burlesque. Comicità, satira, ironia, fino al black humour. L’arrivo di una nuova forma di umorismo cambia ogni volta, mette in dubbio o abbatte le vecchie norme culturali e letterarie, sostituendole con nuove poetiche e nuove correnti. Spesso ridere manifesta una risposta culturale ai momenti di crisi, soprattutto durante i tentativi di limitare le libertà. Ma c’è spazio per ridere in un contesto di guerra? Oggi ridere può svolgere una funzione terapeutica per i milioni di ucraini afflitti dalla tragedia?

Unsplash

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