Gli spericolati selfie di Salvini

di Federica Fantozzi (huffingtonpost.it, 22 dicembre 2021)

A settembre dell’anno scorso Matteo Salvini si lamentava di avere il braccio indolenzito: “Ho preso 3 Muscoril”. Non per colpa del vaccino (che ancora non c’era) bensì dei troppi selfie, decine al giorno, ovunque e con chiunque, record alla festa leghista di Massa con 16 autoscatti in 88 secondi. Inevitabile il male alla spalla: del resto il Capitano è un’icona social, non si nega e non si risparmia, mentre gira l’Italia come una trottola, dalle iniziative elettorali alle udienze dei processi. Loro di ogni età glielo chiedono, lui li asseconda. Il sito BeUnSocial ha suddiviso in categorie le motivazioni degli “amici” salviniani: il senso di appartenenza; la voglia di seguire la tendenza; l’afflato verso “uno di noi” che gioca a pallone in spiaggia e mangia la Nutella dal vasetto.

Mondadori Portfolio via Getty Images

Per chi ha un’attività commerciale, “Matteo” diventa addirittura un testimonial: scatta e appendi la stampa nel negozio o nel ristorante. Netta la prevalenza femminile, anche se – si annota con scrupolo – poche “ammiccano”: la fidanzata Francesca Verdini può stare tranquilla. Salvini, alla Vasco Rossi, vuole un selfie spericolato. E, con i dolori articolari, arrivano anche gli incidenti e gli strascichi polemici. L’ultimo è l’arresto per traffico di droga di Luca Lucci, uno dei capi ultrà del Milan con cui il leader della Lega si fotografò allo stadio nel 2018. “Sono un indagato in mezzo agli indagati” scherzava, salvo pentirsene dopo aver scoperto che un tifoso interista aveva perso un occhio per un suo pugno. E spunta anche un selfie con Filippo Accetta, il leader no vax coinvolto a Palermo nel giro dei vaccini-fake che una scaltra infermiera per 400 euro a dose pare svuotasse in terra iniettando soluzione salina ai conniventi. Accetta aveva così cara l’immagine del leader da farne un santino elettorale, con l’intenzione di candidarsi alle comunali della primavera prossima.

Non tutti i selfie riescono col buco, insomma, ma questo non scoraggia la foga da ritratto. Negli anni Salvini si è fotografato con Gianluca Savoini, l’“uomo del Metropol”, e in questi casi prendere le distanze è un po’ più arduo. Con il figlio di un boss di camorra del Salernitano già super-latitante e poi condannato all’ergastolo. In diretta con Umberto Carriera, ristoratore a capo del Movimento “Io apro” contro le chiusure anti-Covid, che manifestò di notte sotto casa del sindaco di Pesaro Matteo Ricci. “È uno degli uomini in prima fila, non un marziano o un evasore!” lo lodava Salvini, ma il feeling si è raffreddato in pochi mesi. Il rapper Frankie hi-nrg si è indignato perché l’allora ministro aveva accettato di fotografarsi con una signora ai funerali delle vittime del Ponte Morandi. A volte a passare i guai non è il Capitano: un giovane influencer si è ritrovato la pagina Facebook intasata di insulti per aver sorriso on line insieme a “Matteo”. Mentre a febbraio un delegato sindacale, dipendente di un’azienda di logistica bolognese, è stato addirittura licenziato (e poi reintegrato dal giudice) per un selfie con lui in luogo pubblico quando era in malattia.

Fatto sta che a Salvini i social piacciono e lui piace a loro: tra gattini, pastasciutte sugose, sagre e ombrelloni, tanti “amici” (anche neri, “bacioni” a chi gli rinfaccia i porti chiusi). Solo sulla vaccinazione, croce e delizia del partito di lotta e di governo, si riscopre il pudore. A luglio, un caffè in terrazza con Qr e logo della Regione Lombardia nell’angolo, lasciava discretamente dedurre l’immunizzazione. Adesso, sul selfie della terza dose ha risposto a brutto muso a un cameraman: “Decido io”. Magari ha il braccio ancora indolenzito.