Grillo torna a teatro: farà comizi a pagamento

Tour durante la campagna elettorale per le Europee: assistere allo show politico Te la do io l’Europa costerà fino a 33 euro

di Stefano Zurlo (ilgiornale.it, 28 gennaio 2014)

Comizio a pagamento. Con tanto di biglietti divisi per fasce: 20 euro, 26,50, 33 per le poltrone migliori. Beppe Grillo inaugura la campagna elettorale per le Europee con un tour di otto performance in giro per l’Italia: si parte da Catania il 1° aprile, si prosegue attraverso altre sette piazze strategiche del Paese, fino a Milano e Roma. Il titolo dello spettacolo è Te la do io l’Europa, perfetto dunque per puntare il dito contro la Ue e l’euro che Grillo considera il padre di tutti i mali. Ora ci siamo, l’appuntamento con le elezioni si avvicina e il comico genovese va all’attacco. Anche nelle forme. La novità è proprio l’idea di abbinare l’happening ai temi incandescenti dell’europolitica. Così Grillo può unire l’utile al dilettevole. E trova il sistema per finanziare, almeno in parte, la sua crociata contro Bruxelles. «Un mostro – si legge nella presentazione dello spettacolo – si aggira per l’Europa. Si chiama euro. Chi lo ha frequentato è finito spesso in miseria». I toni sono quasi apocalittici, come spesso capita a Grillo che nelle sue arringhe fa a pezzi Roma e non risparmia nemmeno la Ue. «Interi Stati – prosegue il leader del Movimento 5 Stelle – sono diventati debitori di una banca, la Bce. Se non paghi, al posto del mafioso, arriva la troika che è molto peggio. L’Europa politica si è trasformata in un incubo finanziario». E Grillo è pronto a raccontare la sua verità agli italiani, giusto nelle settimane precedenti il voto europeo. Si comincia dal Palacatania, poi si passa a Napoli, Ancona e Milano. Otto show in tutto, con i fuochi d’artificio finali al Palalottomatica della capitale il 14 aprile. È probabile che in questo modo si risolvano una volta per tutte le dispute sull’affluenza ai comizi del leader 5 Stelle. Il botteghino dà risultati certi e non avremo le tradizionali versioni contrapposte: i grillini che rivendicano folle oceaniche e la polizia che immancabilmente ridimensiona le manifestazioni e i numeri. Già a Genova, al Vaffa Day, Grillo era stato chiaro: «Faremo un referendum per uscire dall’euro». E giù fendenti contro Bruxelles, contro l’euro, contro la burocrazia targata Europa, contro l’altra casta. I toni di Grillo, paradossalmente, tendono a coincidere con quelli antieuropei di Matteo Salvini, il leader della Lega. E almeno in parte si sovrappongono a quelli del Cavaliere che pure è molto duro nei confronti di Bruxelles. Facile immaginare uno spettacolo punteggiato da battute corrosive e assoli irresistibili con corredo di applausi da parte di un pubblico militante. «Io non voglio discutere con la Merkel – aveva spiegato al Vaffa Day di Genova – io voglio parlare con quelli che hanno i nostri stessi problemi: la Francia, la Grecia, il Portogallo, la Spagna». E ancora: «La Germania è l’unico Paese che si è avvantaggiato con l’euro». Probabile che sul palco si affacci un Grillo pirotecnico, incendiario, carico di effetti speciali. Un Grillo che dovrebbe lanciare a breve l’impeachment contro Giorgio Napolitano, colpevole a suo giudizio di aver strangolato la democrazia. Insomma, il tribuno dei 5 Stelle cercherà di sfruttare fino in fondo la sua carica antisistema e capitalizzerà la guerra senza se e senza ma al Palazzo. Ma lo farà passando attraverso la sua professione di comico. Gli spettatori sono avvisati: in coda e con i contanti per il biglietto. Il copione è già scritto: Grillo dichiarerà la bancarotta del Palazzo, anzi dei palazzi romani e di quelli europei, e chiederà il voto. Subito. Per governare in solitudine. Così, il guru e i suoi discepoli parleranno in rete e si ritroveranno sotto i tendoni delle grandi città per uno show che profuma di urne contro l’Europa matrigna. Ecco, Grillo si riconferma: un professionista dello spettacolo della politica. Un occhio alla platea, l’altro all’incasso della serata.