Kanye West vuole comprare Parler

(lastampa.it, 17 ottobre 2022)

Il controverso rapper americano Kanye West è pronto ad acquistare Parler, il social network conservatore che ha avuto anche un ruolo nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e che per questo era stato bandito da Google Play e App Store. Quella dell’artista, che è passato da Kanye a Ye, è una mossa che arriva dopo l’estromissione da Twitter per un post antisemita nei confronti dell’American Jewish Committee che già aveva segnalato i contenuti dei suoi post su Instagram.

Reuters

Rispettivamente, su Instagram e Twitter, sono stati incriminati due post in particolare: il primo era un insulto ad un collega, Puff Daddy, a cui aveva detto di «essere controllato dagli ebrei»; dopo essere stato bloccato, West si è riversato su Twitter dove ha scritto il seguente cinguettio: «Morte al popolo ebreo. La cosa divertente è che in realtà non posso essere antisemita perché i neri in realtà sono anche ebrei. Voi ragazzi avete giocato con me e avete cercato di prendere in giro chiunque si opponga ai vostri programmi». Successivamente aveva trovato spazio per altre teorie complottiste e giudizi improvvidi in un’intervista su Fox News, nota rete conservatrice, con Tucker Carlson. Tutto ciò è arrivato dopo che il rapper era già stato oggetto di polemiche per aver indossato una maglietta con scritto «White Lives Matter» alla Fashion Week di Parigi.

«In un mondo in cui le opinioni conservatrici sono considerate controverse, dobbiamo assicurarci di avere il diritto di esprimerci liberamente» ha affermato Kanye West in una nota in cui annunciava l’acquisto della piattaforma entro la fine dell’anno. George Farmer, amministratore delegato della società che controlla Parler, la Parlement Technologies, ha dichiarato: «Questo accordo cambierà il mondo e cambierà il modo in cui il mondo pensa alla libertà di parola. Ye sta facendo una mossa rivoluzionaria nello spazio dei media della libertà di parola e non dovrà mai più temere di essere rimosso dai social media». Farmer, che è sposato con l’attivista di destra Candace Owens ed è figlio dell’ex tesoriere del partito conservatore e pari Michael Farmer, ha aggiunto: «Ancora una volta, Ye dimostra di essere un passo avanti rispetto alla narrativa dei media. Parlement sarà onorato di aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi». Parlement Technologies continuerà a operare come società indipendente, secondo un comunicato stampa, fornendo «supporto tecnico e utilizzo di servizi di cloud privato» al sito di Parler.

La strategia di West per aggirare la «censura» non è nuova nel mondo statunitense. Come non è nuova la storia di un multimilionario che vuole acquistare un social network. Negli ultimi anni si è infatti assistito prima alla crescita su Twitter, fino all’eliminazione, di Donald Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti decise poi di fondare il suo social personale, Truth, una piattaforma dove poteva rilanciare comodamente le menzogne sul furto delle elezioni al quale sarebbe stato soggetto nel 2020. Dall’altro lato, a precedere Ye nell’acquisto di un social network è stato Elon Musk, ceo di Tesla, e ancora in corsa per la compravendita della piattaforma da cui West è stato cacciato. Musk, che era stato tra i primi a scrivere a West per chiedergli se era tutto a posto.