L’altra cosa successa il 6 gennaio 2021 a Washington

(ilpost.it, 7 gennaio 2022)

Il 6 gennaio 2021 a Washington, negli Stati Uniti, poco prima che i sostenitori di Donald Trump entrassero con la forza nella sede del Congresso, un gruppo di agenti di polizia e dell’Fbi trovò e disinnescò due bombe artigianali sotto gli uffici degli organi principali dei due partiti americani, quello Democratico e quello Repubblicano. La notizia finì rapidamente in secondo piano, scalzata dalle violenze in corso qualche chilometro più in là. E mentre, a distanza di un anno, sappiamo quasi tutto sull’attacco al Congresso, dopo innumerevoli inchieste giornalistiche sul tema e più di settecento persone incriminate dalle autorità federali, non si può dire la stessa cosa delle due bombe artigianali.

«Uno degli eventi più strani e potenzialmente catastrofici avvenuti in quei giorni di gennaio rimane un mistero», ha sintetizzato pochi giorni fa l’Atlantic. Le due bombe sono state ritrovate intorno a mezzogiorno, quando entrambi gli uffici erano semivuoti: del resto le elezioni presidenziali vinte da Joe Biden si erano tenute più di due mesi prima, e l’attività legislativa del Congresso stava appena ricominciando. Se fossero esplose in un giorno più affollato, avrebbero sicuramente fatto danni e feriti. Un attacco di questo tipo ai due principali partiti americani non ha precedenti: eppure, nel corso dell’ultimo anno, le indagini sono andate avanti a rilento e la polizia non ha identificato nemmeno un sospettato o una sospettata, pur avendoci investito parecchie risorse.

Di recente l’Associated Press ha scritto che gli investigatori hanno interrogato più di novecento persone, approfondito centinaia di indizi e raccolto 39mila video. Nessuno di questi è risultato particolarmente risolutivo: grazie ai filmati di diverse telecamere di sicurezza, si pensa che sia stata la stessa persona a lasciare le due bombe, ma la qualità dei video e i vestiti coprenti e anonimi che indossava non hanno nemmeno permesso di capire se si trattasse di una donna o un uomo. «La persona indossa un paio di guanti e sembra muoversi con familiarità nel quartiere», ha fatto notare a Npr l’esperto di terrorismo Doug Kouns: «probabilmente sapeva che in giro c’erano molte telecamere, e si è sforzato o sforzata di coprire le proprie tracce».

Nei video, molti dei quali sono stati diffusi pubblicamente dall’Fbi, si vede questa persona aggirarsi a lungo nel quartiere dove sono situati gli uffici del Republican National Committee (Rnc) e del Democratic National Committee (Dnc), gli organi principali dei due partiti, a poche centinaia di metri dal Congresso. In due occasioni, il responsabile o la responsabile dell’attacco tira fuori da uno zaino altrettanti oggetti che verosimilmente sono le due bombe. Alle 19:52 del 5 gennaio ne lascia uno in un parchetto davanti alla sede del Dnc. Poco più tardi la persona viene vista imboccare un vicolo vicino al Rnc, nei pressi del quale è stata ritrovata la seconda bomba. Nei siti dell’Fbi e della polizia sono state pubblicate decine di foto e video della persona in questione, compresi alcuni ingrandimenti dello zaino che portava in spalla e del modello di scarpe che indossava, un paio di Nike Air Max Speed Turf.

Il fatto che la polizia e l’Fbi si stiano concentrando così tanto sui vestiti del sospettato indica quanto siano difficili le indagini. «Questo fatto mi porta a pensare che non abbiano molte informazioni sulla bomba e su come sia stata costruita», spiega all’Atlantic Lis Wiehl, ex magistrato e autrice di un libro sulla cattura di Unabomber, il più famoso attentatore americano, noto per spedire bombe artigianali ai suoi obiettivi. Al momento sappiamo talmente poco sul responsabile o la responsabile che non è nemmeno chiaro se l’attacco sia legato alle violenze che sarebbero avvenute al Congresso nel pomeriggio del 6 gennaio, dopo una partecipata manifestazione di sostenitori trumpisti fissata da settimane. Per un’indagine del genere, comunque, un anno non è un arco di tempo enorme: Unabomber fu identificato dopo diciassette anni di ripetuti attacchi in giro per gli Stati Uniti. A meno che qualcuno riconosca la persona mostrata nelle fotografie e nei video di quella sera, insomma, non ci si aspettano novità a breve.