Le foto fake di Trump “arrestato”

(agi.it, 24 marzo 2023)

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non è stato arrestato, eppure una serie di scatti fake pubblicati su Twitter, subito virali con 5 milioni di visualizzazioni, lo ritraggono che scappa dagli agenti, in manette, e anche in prigione, con la moglie Melania che protesta. Autore delle foto diventate un caso planetario è Eliot Higgins, fondatore della piattaforma di giornalismo investigativo Bellingcat – la stessa che aveva incastrato le spie di Putin –, che ha usato l’Intelligenza Artificiale per immaginare i vari momenti dell’arresto del tycoon.

Eliot Higgins via Twitter

«Stavo solo scherzando, pensavo che forse solo 5 persone le avrebbero ritwittate», ha dichiarato Higgins. E invece il web si è scatenato e le foto, documentando un fatto mai accaduto, sono state visualizzate quasi 5 milioni di volte in 48 ore, diventando un vero e proprio caso di studio sul livello sempre più sofisticato delle immagini generate dall’Intelligenza Artificiale. Altrettanto preoccupante è, secondo gli osservatori, l’attuale assenza di standard e regolamenti governativi in grado di contrastare l’uso dell’Intelligenza Artificiale, strumento sempre più utilizzato per creare e diffondere fake news, creando confusione nel mondo dell’informazione e sui social. Scatti falsi diventati virali da ricontestualizzare nella super-mediatica vicenda giudiziaria che coinvolge Trump, a rischio di incriminazione dalla parte della procura di Manhattan nell’ambito dell’inchiesta sul pagamento in nero di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, per farla tacere sulla loro storia che la donna minacciava di rivelare.

«Questo non è un sistema legale, è la Gestapo, è la Russia e la Cina ma peggio» ha denunciato l’ex presidente, attaccando il procuratore di Manhattan Alin Bragg e dicendo di non aver fatto nulla di sbagliato. L’attesa è crescente per il pronunciamento del gran giurì incaricato di valutare presso il tribunale penale di Manhattan le accuse contro Trump, ma per l’esito bisognerà aspettare ancora in quanto la seduta prevista in questi giorni è slittata alla settimana prossima. Lo ha riferito una fonte a Business Insider, ricordando che da metà gennaio il gran giurì sta studiando i documenti presentati dalla Procura sull’ex presidente e attuale candidato alle primarie presidenziali repubblicane del 2024.

Per gli sviluppi dell’inchiesta e la possibile incriminazione dell’ex inquilino della Casa Bianca dal 2017 al 2021 bisogna quindi aspettare i prossimi giorni, ma il clima si sta surriscaldando tra il potere giudiziario e la politica. In effetti il procuratore Bragg accusa i repubblicani della Camera d’interferire nella sua inchiesta sul ruolo di Trump, dopo che tre commissioni guidate da esponenti del Grand Old Party hanno chiesto la sua testimonianza e la consegna di documenti dell’indagine. Inoltre il procuratore di Manhattan attacca Trump per aver creato la «falsa aspettativa» di un suo arresto imminente.

Ad aver trasformato questa vicenda in un vero e proprio show, ancor prima delle foto fake di Higgins, è stato lo stesso Trump, appena tornato ufficialmente, lo scorso 17 marzo – col messaggio «I’m back» –, su Facebook e YouTube, dov’era stato bloccato, assieme a Twitter, il giorno dopo che i suoi sostenitori, il 6 gennaio 2021, avevano invaso gli edifici del Congresso, in un tentativo estremo di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Trump ha colto al balzo la palla dell’estrema visibilità social per mobilitare i suoi sostenitori, avvertendoli del suo imminente arresto – martedì 21 marzo – nell’ambito dell’inchiesta sul pagamento di denaro alla pornostar Stormy Daniels prima delle elezioni del 2016, esortando gli americani alla rivolta. «Il principale candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti d’America sarà arrestato martedì della prossima settimana. Protestate, riprendiamoci la nostra nazione!» è stato l’appello lanciato lo scorso 18 marzo dall’ex capo della Casa Bianca.

A Mar-a-Lago, in Florida, dove il tycoon vive dal 2021, e a New York, dove si svolge l’inchiesta, sono state prese misure di sicurezza per contenere i possibili atti di violenza da parte dei sostenitori dell’ex presidente. E molti suoi “tifosi” si sono radunati vicino la sua residenza a Palm Beach per esprimergli il loro sostegno, con striscioni e grandi bandiere con la scritta «Trump, Save America» o «Trump 2024», un’allusione alle imminenti elezioni presidenziali, quando il magnate punta alla nomination repubblicana.

Altra anticipazione di un possibile show: Trump avrebbe dichiarato ai suoi collaboratori che vuole presentarsi ammanettato in tribunale qualora verrà davvero incriminato dal gran giurì di Manhattan. Il tentativo dell’ex presidente, qualora davvero dovesse presentarsi alle autorità per il rilevamento delle impronte digitali e la foto segnaletica, è quello evidentemente di trasformare l’evento in uno spettacolo, uno spettacolo con cui galvanizzare la base in vista della sua nuova candidatura per le presidenziali del 2024. A quel punto, dopo le foto fake di Higgins, si tratterebbe di un déjà-vu.