Le Iene contro Giarrusso: «Non usare la nostra divisa per la campagna elettorale»

(repubblica.it, 2 maggio 2019)

Le Iene contro il loro ex collega Dino Giarrusso. La diffida arriva con un articolo sul sito del programma di Italia 1 e viene rilanciata via social dagli account della trasmissione: «Dino Giarrusso si fa campagna con vestito e soprannome “Iena”. Noi de Le Iene non c’entriamo nulla. Con i migliori auguri, Dino rimetti la divisa nell’armadio!».Giarrusso-IenaPer il candidato l’attacco è netto: «Dino Giarrusso da più stagioni non fa più parte de Le Iene perché ha scelto di fare politica, nel Movimento 5 Stelle. Purtroppo però non ha smesso di vestirsi da Iena, come si vede nei suoi manifesti cartacei e online per le elezioni europee in cui si è candidato. Non solo, sotto al nome, compare pure la scritta “detto Iena”» recita ancora l’articolo. E inoltre, il pezzo – corredato da due foto del candidato 5S alle Europee in giacca e cravatta nera – prosegue spiegando che «l’affetto resta, per carità, ma noi de Le Iene non c’entriamo nulla e ci teniamo a farlo sapere subito. A Giarrusso i migliori auguri per il futuro, sperando però che la smetta con il vizio di vestirsi come noi, rimettendo la divisa nell’armadio, e di usare il passato a Le Iene per la sua campagna elettorale».

Giarrusso replica: «In Sicilia e in Sardegna mi conoscono tutti così: l’alias sulla scheda è previsto dalla legge. Scrivo questa nota per chiarire rapidamente un punto importante: sulla scheda elettorale (e di conseguenza sui volantini elettorali) ci sarà scritto “Dino Giarrusso detto Iena” perché nella mia Sicilia, in Sardegna e in molte altre parti d’Italia ci sono tantissime persone che tuttora mi chiamano così: Iena. Come fosse un soprannome, un alias».

Il candidato sceglie anche la spiegazione tecnica: «Molti che mi chiamano così non ricordano magari correttamente il mio vero nome, storpiandolo spesso in Gianrusso. Per questa ragione se non avessi fatto scrivere “detto Iena” sulla scheda, avrei visto annullare chissà quante preferenze. La legge prevede di poter citare il proprio soprannome proprio per evitare che la volontà dell’elettore non venga rispettata, ed un voto liberamente espresso venga annullato. Ciò detto: Le Iene sono il programma televisivo più libero che esista. La mia scelta di aderire al Movimento 5 Stelle è assolutamente personale, e all’interno della redazione ci sono sensibilità politiche di ogni genere, simpatie e antipatie per tutte le forze politiche esistenti. Quando ho scelto di fare politica attiva ho deciso, comunicandolo immediatamente al creatore del programma e alla produzione, che avrei lasciato quel (bellissimo!) lavoro perché non credo sia giusto essere ad un tempo controllore e controllato».