Medioman dal “Grande Fratello” alla politica

di Giulia Ricci (torino.corriere.it, 27 settembre 2019)

«Come disse Rocco Casalino, che conosco bene: “Guardatemi senza pregiudizio”». Francesco Gaiardelli e il portavoce del premier hanno qualcosa in comune: personaggi televisivi del Grande Fratello “prestati” alla politica. Gaiardelli, arrivato alla finale del reality nel 2001, quarantotto anni, milita nella Lega ormai da venti.medioman_grande_fratelloGiovedì [26 settembre 2019, N.d.C.] era a Palazzo Lascaris insieme al capogruppo del Carroccio Alberto Preioni per discutere di una consulenza in ambito turistico, «perché ho un discreto curriculum». Quel nomignolo, “Medioman”, con cui era stato battezzato dalla Gialappa’s, ora gli va stretto: «Non sono più di primo pelo, ho qualche capello grigio, mi considero un modesto operaio con una certa esperienza: non voglio passare per presuntuoso, ma nemmeno per scemo».

Gaiardelli, come mai tra i corridoi di Palazzo Lascaris?

«Perché, al di là del solito aspetto televisivo, io conosco tre lingue, sono da otto anni nel cda del distretto turistico dei laghi, per dieci del consorzio e collaboro con aziende alberghiere. Ma non solo».

Che altro?

«Sono stato presidente della Pro Loco di Malesco e del museo etnografico di Gurro e della Valle Cannobina. Insomma, mi ritengo un modesto operaio con una discreta esperienza».

E la Lega?

«Sono nato lì politicamente. E ora è la prima volta che si afferma così bene in Regione».

Lavorerà con il gruppo?

«Mi hanno contattato loro, i dettagli sono ancora da concordare, ma voglio fare la mia parte sul territorio, come già feci con Ghigo. Io sono una persona concreta: da tempo non ci si occupa in maniera attenta dei problemi».

Quali problemi?

«Per la legge Madia ora è necessario ridisegnare le Agenzie turistiche locali: bisogna promuoverci in maniera più aggressiva, creare un prodotto turistico come ha detto Cirio».

Crede che questa giunta lavorerà bene?

«Credo nella loro visione politica, anche se (nonostante io sia cristiano cattolico) non credo nei miracoli. Cirio e i suoi sono concreti. E credo anche in Alberto Preioni, arriva dalla mia stessa terra: «Ossola dura, senza paura». Sono bravo con gli slogan, ne ho un altro: «Il Piemonte davanti, indietro tutti quanti». D’altronde, con rispetto parlando, ho fatto cabaret».