Mura a dritta

di Stefano Baldolini (huffingtonpost.it, 24 luglio 2018)

C’è qualcosa di paradossale e insieme molto simbolico – nel tempismo e nel merito – nella vicenda della crociata pentastellata contro il deputato-skipper Andrea Mura, reo di continuare a voler fare lo skipper tra onde e vento invece che stazionare nell’aula sorda e grigia che Davide Casaleggio immagina – pur tra qualche lustro – di poter superare.Mura-CagliariMa come? Uno ti dice prima che, pur eletto, continuerà a veleggiare facendo il testimonial contro la plastica negli oceani, che si può continuare a fare politica pure tenendo lo scafo inclinato di bolina, che tra una strambata e l’altra quello troverà pure il tempo e il modo di partecipare settimanalmente ai lavori della commissione trasporti (soprassediamo sul prevedibile mal di terra) e tu gli ricordi in maniera pure un po’ risentita che i parlamentari 5 Stelle (ossimoro in pectore, sempre secondo Casaleggio) “sono dei privilegiati e fanno un lavoro da privilegiati con uno stipendio da privilegiati e quindi sono i primi che devono stare chiusi dentro alla Camera e al Senato a lavorare sulle leggi e sui provvedimenti per migliorare la qualità della vita degli italiani”? Nelle stesse ore in cui il presidente dell’Associazione Rousseau preconizza futuri liberi da polverosi scranni, superati emicicli e maggioranze parlamentari, tu hai l’incarnazione dell’homo novus già in terra (o meglio, in mare) e lo vuoi fare fuori? Hai l’utopia già in casa e lo vuoi far dimettere? In fondo lo skipper Mura rappresenta il sogno di tutti gli italiani – già pentastellati, e non. Fare quello che vogliono, e fare politica insieme. Andare per mare, liberi e felici, e allo stesso tempo votare su piattaforme immateriali e ubique, a meno di una connessione decente. Chi lo dice che non sarà possibile? Perché opporsi al cambiamento? Perché – è il caso di dirlo – fermare il vento? Perché non dare retta a Casaleggio quando ti spiega che “tutti i processi di cambiamento comportano resistenze da parte di chi non li comprendono [sic] e quindi ne hanno paura”?