Nina Moric: «Io con CasaPound? Sono di destra e amo l’Italia»

di Franco Stefanoni («Corriere della Sera», 17 marzo 2017)

Ha detto che si è avvicinata a CasaPound perché ne condivide le idee e le opere. Ha detto che, per ora, di una candidatura non ha parlato e che con il movimento di estrema destra collaborerà soltanto.

(Olycom)
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E poi che utilizzerà la sua popolarità di showgirl a sostegno di iniziative benefiche e sociali, e che la settimana prossima incontrerà Gianluca Iannone, che di CasaPound è il presidente. Nina Moric, 40 anni, croata, con passaporto italiano dal 2005, è netta: «C’è bisogno di gente che ama l’Italia. Per questo mi metto in gioco».

CasaPound è un movimento della destra radicale.

«Io sono sempre stata di destra, è un piacere per me aderire alle loro idee. Loro hanno tanto da dimostrare, per far capire chi sono veramente. Finora non ci sono riusciti».

Lei che supporto darà?

«Collaborerò, nelle attività sociali. Mi occuperò di aspetti legati alla comunicazione».

Lei aveva detto che avrebbe proposto una candidatura.

«Per una candidatura si vedrà».

Li conosce da molto?

«Ho avuto dei contatti, Iannone l’ho sentito per telefono. Con il gruppo ci siamo avvicinati reciprocamente, anche grazie ai social. Tutti possono sapere le mie convinzioni politiche. Io credo in tutto ciò che fa CasaPound. Loro amano l’Italia, come Trump ama gli Stati Uniti. Il nostro Paese ha bisogno di gente carismatica».

Che cosa pensa del fascismo?

«Il fascismo c’era 70 anni fa, ora non esiste più. Io sono nata sotto il regime comunista e so che cosa vuol dire la mancanza di libertà. Trovo esagerato collegare CasaPound a quel fascismo».

Lei sa chi era Ezra Pound?

«Uno scrittore, mi pare, inglese (in realtà americano, ndr)».

Sostenne il regime fascista in Italia, fino alla caduta della Repubblica sociale italiana.

«Sì, lo so che è stato fascista, ma che cosa c’entra con il 2017? In passato per esempio i fascisti ce l’avevano con i gay, ma CasaPound la pensa diversamente. Loro non hanno mai pronunciato parole razziste o xenofobe».