Richard Gere testimone contro Matteo Salvini nel processo Open Arms

(tgcom24.mediaset.it, 26 settembre 2021)

Richard Gere contro Matteo Salvini. Il divo di Hollywood testimonierà contro il leader della Lega nel processo Open Arms il 23 ottobre a Palermo. A rivelarlo è lo stesso Salvini: «Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, all’Italia e agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi» ha detto. «Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale» ha poi aggiunto Salvini. Ironizzando: «Allora noi convochiamo Checco Zalone o Lino Banfi!».

Open Arms via Facebook

E, rincarando la dose, Salvini ha sottolineato: «Ma vi rendete conto? Uno che ha fatto il ministro dell’Interno, che ha fatto il suo lavoro bloccando l’immigrazione clandestina perché ne ho le palle piene di scippatori e spacciatori, va a processo per aver fatto il suo dovere. Vorrà dire che quel giorno almeno gli chiederò un autografo». «Vorrei però sapere» ha detto ancora l’ex ministro, a margine di un appuntamento elettorale ad Assisi, «quanto costerà ai contribuenti italiani questa roba qua, che non sarebbe possibile in nessun altro Paese». «Al processo per la vicenda Open Arms porterò tutti i membri del governo» ha aggiunto Salvini. «Vorrei sentire Conte, Di Maio e Toninelli per capire se dormivano, oppure se capivano cosa firmavano e cosa stava succedendo».

«Matteo Salvini ha la stessa mentalità del presidente Trump, infatti io lo chiamo “baby Trump”. Usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno entrambi leva su paura e odio». Così nel 2019 Richard Gere parlava del leader della Lega riferendosi all’emergenza migranti, dopo essere salito a bordo della nave Open Arms. «Vorrei incontrarlo, sono sicuro che non è come si presenta in pubblico. Avrà una famiglia, figli, genitori» aveva aggiunto Gere. Ora il confronto tra i due ci sarà davvero. L’occasione sarà il processo nel quale Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio: nell’agosto del 2019, infatti, bloccò per 6 giorni, in mezzo al mare, 147 migranti, salvati poi dalla ong Open Arms.