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Il giorno di Jackie Robinson

(ilpost.it, 15 aprile 2022)

Nello sport nordamericano il 15 aprile di ogni anno è il giorno di Jackie Robinson. In questa data, nel 1947, iniziò la fine della segregazione degli afroamericani nel baseball, lo sport nazionale americano, il cui campionato principale, la Major League, era fin lì riservato ai giocatori bianchi. Quel giorno Robinson, seconda base di 28 anni, nipote di schiavi e figlio di agricoltori della Georgia, scese in campo con il numero 42 al vecchio Ebbets Field di Brooklyn nella partita inaugurale della stagione tra i Brooklyn Dodgers e i Boston Braves. Fu il primo afroamericano a farlo nell’epoca moderna del baseball e della Major League. Da lì in avanti i giocatori prima relegati nei campionati degli afroamericani – le cosiddette Negro Leagues – iniziarono a trovare sempre più spazio in Major League, che divenne un vero campionato nazionale e mise progressivamente fine alle leghe segregazioniste.

jackierobinson.com

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È giusto oscurare Trump?

di Stefano Baldolini (huffingtonpost.it, 6 novembre 2020)

Questa notte (italiana) Donald Trump ha detto più volte di aver vinto le elezioni, di aver vinto in Wisconsin, Michigan, Pennsylvania e Georgia, e ha calcato la mano sostenendo “se si contano i voti legali, vinco facilmente. Se si contano i voti illegali, possono provare a rubarci l’elezione”. Nessuna delle cose sostenute, sono, alla prova dei fatti, risultate vere. Il discorso dalla Casa Bianca del presidente uscente e furente è stato interrotto da tre network tv come Abc, Cbs e Nbc, diffuso senza filtri dalla Fox e invece commentato live “come il più disonesto della sua presidenza” dalla Cnn.Trump-Msnbc Continua la lettura di È giusto oscurare Trump?

Miguel l’indignato

Bosé nel nuovo disco canta l’antipolitica del partito Podemos. «La Spagna va cambiata». E riceve critiche bipartisan

di Andrea Nicastro («Corriere della Sera», 7 novembre 2014)

Barcellona – «Sparano al cieco giusto in mezzo agli occhi/ e rubano la sedia al malato e allo zoppo/ Mentono tutti i giorni/ non rispettano neppure una promessa». Chi sono i responsabili di tante iperboliche malefatte? I politici, ovviamente. E a dirlo non è lo Spirito dei Tempi, ma Miguel Bosé, in parole e musica. La canzone spicca nel suo nuovo album (Amo) appena presentato in Spagna e si intitola Sì, se puede, slogan di Podemos, il partito erede del movimento degli Indignati. Continua la lettura di Miguel l’indignato