Archivi tag: Bob Marley

Come i rastafariani si spiegano la morte del loro messia

(ilpost.it, 13 agosto 2023)

A fine luglio migliaia di rastafariani si sono radunati in Giamaica per celebrare l’anniversario della nascita di Hailé Selassié, l’ultimo imperatore d’Etiopia, nonché la figura più importante del loro movimento religioso. La gran parte dei seguaci del rastafarianesimo ritiene Hailé Selassié l’incarnazione di Dio, e secondo molti di loro in quanto tale non sarebbe mai potuto morire: come ha scritto l’esperto di Antropologia e studi sociali Charles A. Price in un articolo su The Conversation, nel 1975 la sua morte «diede inizio a una crisi esistenziale per i rastafariani», che ancora oggi attribuiscono all’evento significati diversi.

Getty Images

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In Sudan i rasta lottano contro pregiudizi e repressione

(Afp / internazionale.it, 13 dicembre 2022)

Con i suoi lunghi dreadlock, il suo cappello penzolante e la sua passione per il reggae, Abdallah Ahmed, 31 anni, sa da tempo che il suo stile rasta può costare caro nel suo Paese, il Sudan. Se in Giamaica l’imperatore etiope Hailé Selassié è considerato un messia dai suoi fedeli rasta, in Sudan, Paese con una netta maggioranza musulmana, il rastafarianesimo è un movimento più culturale che spirituale.

Ph. Ashraf Shazly / Afp

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Bobi Wine, da popstar a leader d’opposizione in Uganda

di Ilaria Solari (esquire.com, 23 ottobre 2022)

Lo hanno soprannominato lo Zelensky africano, forse perché Bobi Wine, nome d’arte di Robert Kyagulanyi Ssentamu, popolare musicista e leader del principale partito d’opposizione nell’Uganda totalitaria del presidente Yoweri Kaguta Museveni, al potere dal 1986, è un artista come il presidente ucraino. Un musicista, per la precisione. Curiosamente, anche il suo curriculum registra la partecipazione a un talk-show, per quanto lontana nel tempo.

Courtesy of “Bobi Wine: The People’s President”

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La faccia di Bob Marley sulle maglie del Bohemians di Dublino

di Emmanuele Michela (ilfoglio.it, 29 gennaio 2022)

Ci ha messo tre anni il Bohemians ad avere il faccione di Bob Marley sulle sue divise, ma finalmente in settimana il club di Dublino ha potuto svelare un’anteprima ufficiale della sua nuova maglia da trasferta. Che è una vera perla, e ripaga la gaffe fatta nel 2018 quando una prima versione di questo kit – sempre con l’effigie del cantante giamaicano, stampata scura su fondo bianco con, a sinistra, tre strisce verticali con i colori rasta – fu annunciata sui social, salvo poi essere ritirata in tutta fretta dopo le rimostranze dell’agenzia che curava l’immagine di Marley, per questioni burocratiche e contrattuali. Stavolta, invece, parrebbe tutto in regola, e se tre anni fa il volto di Bob fu sostituito con un pugno chiuso, oggi potrà essere portato in trasferta sui campi d’Irlanda dai Bohs, rendendo omaggio alla passione calcistica del cantante e, ancor di più, a quello strano legame che ha con l’Isola dello Smeraldo e la sua capitale.

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L’anno d’oro in cui l’Occidente scoprì il beat dell’Afro Pop

di Carlo Massarini (linkiesta.it, 22 gennaio 2022)

Se c’è un primo momento in cui l’Afro Pop si affaccia all’Occidente – e viceversa – è probabilmente nel 1982 e, per quanto possa sembrare paradossale, grazie a quello che è sostanzialmente un equivoco. Un anno prima, con la scomparsa di Bob Marley, l’umanità si ritrova orfana non solo di un gigantesco artista, ma anche di una figura che rappresenti il Terzo Mondo sulla scena internazionale. La Island di Chris Blackwell, che ha fatto crescere Marley fino a farlo diventare in quel momento la principale rock star mondiale, pensa a chi ne possa raccogliere l’eredità, ma mica è facile. Primo, perché la figura di Marley – che è insieme un carismatico capopopolo, uno straordinario autore, un incendiario interprete e, cosa fondamentale, canta in Inglese – è e rimarrà unica, irripetibile.

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La terza maglia dell’Ajax in omaggio a Bob Marley

di Lorenzo Briotti (blitzquotidiano.it, 20 agosto 2021)

Ajax e Adidas insieme per una maglia-tributo a Bob Marley. La maglietta dedicata al grande cantante giamaicano è stata possibile grazie alla collaborazione con la famiglia Marley. La divisa, in nero con dettagli rossi, gialli e verdi (i colori della cultura Rasta), è un omaggio ai fan e all’amore condiviso con il club per la leggenda del reggae. Sarà la terza maglia della squadra olandese, ispirata alla sua canzone Three little birds, uscita nell’album Exodus nel 1977. Sotto il colletto, sul retro della maglia, appaiono tre uccellini seduti sulle tre croci di Sant’Andrea della città di Amsterdam.

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La famiglia di Bob Marley riscrive “One love” per l’Unicef

(adnkronos.com, 9 luglio 2020)

One love, l’inno dell’icona del Reggae Bob Marley, rinasce in una nuova versione riscritta dai membri della sua famiglia per sostenere il lavoro dell’Unicef al servizio dei bimbi che hanno visto la loro vita stravolta dal Covid-19. Tuff Gong International e Amplified Music pubblicheranno la nuova One love il 17 luglio, e tutti i proventi della canzone simbolo e le attività correlate supporteranno direttamente la campagna globale Reimagine dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.OneLove-Hero Continua la lettura di La famiglia di Bob Marley riscrive “One love” per l’Unicef