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La vita da incubo delle star del K-pop

(agi.it, 24 marzo 2024)

Il messaggio con cui la star del K-pop Karina chiedeva scusa su Instagram, all’inizio di marzo, suonava sinceramente contrito e lasciava immaginare al pubblico occidentale una qualche offesa difficile da giustificare. «Mi scuso sinceramente per aver sorpreso i miei fan che mi hanno supportato», scriveva la frontwoman della band Espa. Qual era la sua colpa? Aver riconosciuto pubblicamente di avere una relazione con l’attore Lee Jae-wook.

Afp

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Tutti i Bts saranno presto in servizio militare

(billboard.it, 22 novembre 2023)

Tutti i membri dei Bts si stanno preparando ad arruolarsi nell’esercito sudcoreano o stanno già svolgendo il servizio militare: dopo Suga, Jin e J-Hope, anche Rm, Jimin, Jung Kook e V hanno iniziato il loro percorso civile obbligatorio in Corea del Sud. L’annuncio è arrivato ieri dall’etichetta della boyband K-pop, Big Hit. «Vorremmo informare i nostri fan che RM, Jimin, V e Jung Kook hanno iniziato il processo di arruolamento» si legge nel comunicato.

Ph. Brendan McDermid / Reuters

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I Bts faranno il servizio militare

(ilpost.it, 17 ottobre 2022)

L’agenzia che gestisce i Bts, famosissima band di pop coreano (K-pop) con milioni di fan nel mondo, ha annunciato che tutti e sette i membri del gruppo faranno il servizio militare. In Corea del Sud è infatti obbligatorio per tutti gli uomini adulti, con qualche eccezione: e finora i Bts avevano potuto rimandarlo grazie a una decisione del governo, che aveva riconosciuto il ruolo dei più importanti artisti K-pop nella diffusione della cultura sud-coreana nel mondo.

Big Hit Music

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I fan dei Bts sono una cosa a sé

(ilpost.it, 23 giugno 2022)

Una settimana fa, durante un evento trasmesso su YouTube per celebrare nove anni di carriera, il gruppo musicale sudcoreano Bts – attualmente uno dei più famosi al mondo – aveva annunciato che si sarebbe preso una pausa per lasciare ai membri il tempo di dedicarsi a progetti solisti. La notizia era totalmente inaspettata, appena pochi giorni dopo l’uscita del loro ultimo attesissimo album, Proof. Qualche giorno dopo, la Korea Singers’ Association aveva rilasciato una dichiarazione in cui chiedeva al gruppo di riconsiderare la sua decisione «per il bene dell’industria musicale coreana». Alcuni fan dei Bts, che sono milioni in tutto il mondo e vengono chiamati Army (acronimo di “Adorable Representative MC for Youth”, ma anche “Esercito”), hanno commentato on line questa richiesta con indignazione, facendo notare che la scelta dei sette giovani membri del gruppo dovesse essere rispettata.

Bts via Facebook

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I Bts alla Casa Bianca per parlare di inclusione e crimini d’odio contro gli asiatici

di Camilla Sernagiotto (tg24.sky.it, 1° giugno 2022)

Martedì 31 maggio i Bts, gruppo pop coreano tra i più famosi del mondo, sono stati la special guest della White House: sono stati ricevuti dal presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, per discutere di inclusione e rappresentanza degli asiatici nel Paese. L’occasione è stata l’ultimo giorno del Mese del Patrimonio dell’Asia Americana e delle Isole del Pacifico. Il live stream ha mostrato che oltre un quarto di milione di persone si sono sintonizzate per seguire in diretta l’evento, un’ennesima cartina di Tornasole di quale enorme seguito caratterizzi questa band. La fama stratosferica del gruppo musicale coreano è molto importante e i Bts si rivelano quindi un megafono che amplifica la voce delle minoranze asiatiche negli Stati Uniti. La band si è fatta portavoce delle esigenze di quelle minoranze, discutendo con Biden dell’inclusione e della rappresentanza degli asiatici nella nazione.

The White House / Bts via Twitter

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Cosa ho capito della fragilità con i Bts

di Michela Murgia (ilpost.it, 5 novembre 2021)

Quando mi capitò davanti per la prima volta il video in cui Kim Tae-hyung dei Bts si accascia sul red carpet era l’aprile del 2021 e stavo subendo l’attacco mediatico più violento della mia vita. A scatenarlo era stato il fatto che in una trasmissione televisiva avevo criticato l’uso del registro lessicale militare e dei simboli bellici – medaglie, armi e divise – nella comunicazione della gestione dell’emergenza Covid. Ne era seguita una lunga bagarre del tutto trasversale agli schieramenti, a cui ebbi la percezione che partecipasse chiunque avesse un account social o uno spazio mediatico di altra natura. Per giorni mi attaccarono in forma personale cittadinə comuni e figure istituzionali, capə di partito, personaggi dello spettacolo e giornali di destra e di sinistra.

Ph. Dia Dipasupil / Getty Images

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La stretta della Cina alle star più amate sui social

di Lorenzo Lamperti (wired.it, 10 settembre 2021)

Colpirne tanti, per educarne ancora di più. La Cina non sta stringendo solo sulla libertà d’azione dei grandi colossi digitali, ma anche su quella delle sue celebrità. L’elenco di star del mondo di musica, cinema e televisione cadute in disgrazia è in continuo aumento. Le ragioni? Si va dalle accuse di evasione fiscale a quelle di abusi sessuali, dalla vicinanza con Alibaba, il colosso dell’e-commerce nel mirino del governo, a contenuti postati sui social media e considerati “antipatriottici”. In realtà, però, si tratta di bersagli “collaterali” di una campagna di rettificazione ben più ampia, che non solo si propone di “aggiornare” la basi dello star system cinese, adeguandole ai tempi della “prosperità comune” del presidente Xi Jinping, ma anche e soprattutto di disarticolare la costellazione dei gruppi organizzati di fan.

iQiyi via YouTube

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Come i Bts e la loro Army hanno cambiato il music business

di Francesco Cellino (vice.com, 4 maggio 2021)

Un comizio elettorale di Donald Trump che si trasforma in un flop clamoroso. Un Parlamento che modifica rigidissime leggi sul servizio militare. Una raccolta fondi milionaria per Black Lives Matter. Un titolo in Borsa che schizza alle stelle. C’è un filo che unisce tutti questi eventi apparentemente distanti, e quel filo passa per la boy band più seguita al mondo e una devota rete di fan pronti a mobilitarsi per le iniziative più disparate. Se il 2020 passerà alla storia per i motivi che possiamo immaginare, sento il dovere di aggiungere una postilla per bilanciare il tutto: il 2020 è stato (anche) l’anno dei Bts.

Big Hit Entertainment
Big Hit Entertainment

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La grande mobilitazione dei fan dei Bts contro il razzismo verso gli asiatici

(ilpost.it, 14 aprile 2021)

Nel fine settimana i tantissimi e organizzatissimi fan dei Bts, la band k-pop sudcoreana più famosa di sempre, hanno criticato duramente uno sketch televisivo cileno in cui la band veniva presa in giro con un atteggiamento giudicato razzista. Il tema del razzismo verso le persone asiatiche era diventato molto dibattuto dopo la strage ad Atlanta (in Georgia) compiuta lo scorso 16 marzo, quando erano state uccise otto persone di cui sei di origine asiatica. Non è scontato che i fan di una band riescano a mobilitarsi per sostenere i loro beniamini e al tempo stesso avere un impatto rilevante su campagne antirazziste o proteste più ampie; nel corso del tempo, i fan dei Bts sembrano però esserci riusciti.

Ph. Theo Wargo / Getty Images for The Recording Academy
Ph. Theo Wargo / Getty Images for The Recording Academy

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Solo il K-pop può sconfiggere QAnon

di Andrea Signorelli (esquire.com, 5 novembre 2020)

Pochi giorni dopo essersi laureata, tornò nella sua casa in Maryland. Qui, in attesa di trovare un lavoro, iniziò a passare un sacco di tempo su YouTube. Dopo essere accidentalmente incappata in un video molto particolare, l’algoritmo della piattaforma di streaming iniziò a suggerirgliene continuamente di simili. Ore e ore di contenuti raccomandati direttamente da YouTube, che la fecero precipitare sempre più a fondo in quel “buco nero” in cui i video si succedono senza sosta, trasformando una curiosità in un’ossessione e convertendo ai fenomeni più oscuri della Rete anche chi partiva da posizioni distantissime. È quello che è avvenuto – secondo quanto racconta Bloomberg – a Daezy Agbakoba, oggi una delle voci più in vista del suo movimento.The_ARMY Continua la lettura di Solo il K-pop può sconfiggere QAnon