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Pupo in Russia: non sono solo canzonette

di Maurizio Caprara (corriere.it, 16 marzo 2024)

«Invece che starmene tranquillamente e comodamente a casa, ho deciso di andare in “trincea”» ha dichiarato Pupo, nome d’arte di Enzo Ghinazzi, prima di imbarcarsi per Mosca. Benché possa apparire ardita, la metafora impiegata dal popolare cantante è azzeccata. Non è un bighellonare da turista né un omaggio alla libera cultura dirigersi verso il Palazzo di Stato del Cremlino per registrare uno speciale tv nei giorni delle elezioni che porteranno al quinto mandato presidenziale per Vladimir Putin.

Ph. Giorgio Monteforti via Flickr

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Voluntary contribution, donare senza ostentare

di Guia Soncini (linkiesta.it, 4 agosto 2023)

Tempi durissimi per noialtre aspiranti Jack Nicholson. Non ricordo neanche su che giornale fosse che da piccola lessi una frase sulla beneficenza attribuita a Jack Nicholson. Ero troppo giovane per saper vagliare l’attendibilità delle fonti, quindi esiste la possibilità che non l’avesse mai detta, ma io comunque mi rifaccio a quella che ho deciso essere la sua scuola filosofica. La frase diceva più o meno: non credo nella beneficenza, pago le tasse e mi aspetto che di chi ha bisogno si occupi il governo (gli americani dicono «il governo» nelle occasioni in cui noi diciamo «lo Stato», essendo la loro incasinata organizzazione divisa in cinquanta Stati).

Tookapic via Pixabay

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È morto Antonio Inoki, icona del wrestling ed eroe

a cura di Marco Beltrami (fanpage.it, 1° ottobre 2022)

Antonio Inoki è morto a 79 anni. A confermarlo i media giapponesi, che hanno citato fonti vicine alla famiglia di un’icona non solo per il mondo dello sport. Se ne va una leggenda del wrestling e un personaggio che ha dato un contributo importante anche fuori dal ring, impegnandosi nel sociale e nell’attività politica. Quando si parla di Inoki infatti è estremamente riduttivo definirlo solo un wrestler, nonostante il suo ruolo fondamentale nell’evoluzione di questo sport.

Ph. Jon Chol Jin / Ap

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Al Bano invita Salvini ai mondiali di Judo (con Orbán e Putin)

di Marco Cremonesi (corriere.it, 31 maggio 2021)

La diplomazia del Judo in azione. Tra Matteo Salvini, Viktor Orbán e Vladimir Putin spunta il nome di un intermediario del tutto inatteso: Al Bano. Succede che domenica si apriranno a Budapest i mondiali di Judo, arte marziale amata dal presidente russo Putin, che la pratica da decenni. E il leader di Mosca sarà sul Danubio per sostenere e applaudire la squadra russa. Con lui ci sarà il padrone di casa, il premier ungherese Orbán. A cantare l’inno della Federazione Internazionale del Judo (Ijf) sarà il nostro Al Bano, ma non è affatto una sorpresa. Il popolare cantante parteciperà alla cerimonia in una doppia veste: oltre a quella di interprete, da un paio d’anni, dell’inno ufficiale, quella di ambasciatore del Judo, sport di cui è a sua volta appassionatissimo.

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Il record di Larry: dieci anni a Downing Street

(quotidiano.net, 15 febbraio 2021)

Il gatto Larry, primo felino d’Inghilterra a essere insignito del titolo di “Chief Mouser”, ossia “l’acchiappatopi in capo”, festeggia oggi dieci anni di permanenza a Downing Street. Era il 15 febbraio 2011 quando il soriano, che allora aveva quattro anni, mise zampa per la prima volta nella sede del primo ministro britannico. Da allora si sono succeduti tre premier e il Regno Unito ha attraversato il difficile percorso della Brexit. Nel frattempo l’ineffabile felino, proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, ha però sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare. O, quantomeno, Larry aveva preferito dedicarsi alla «pianificazione tattica» dopo i tre roditori catturati nei primi mesi a Downing Street, spiegò David Cameron, l’ex premier che lo accolse al numero 10.

Ph. Tolga Akmen / Afp
Ph. Tolga Akmen / Afp

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Harry e Diana, lo stesso impegno contro le mine antiuomo

di Nicola Bambini (vanityfair.it, 27 maggio 2020)

Il principe Harry e Lady Diana, insieme sulla stessa strada. Il duca di Sussex, infatti, ha scritto una lettera di ringraziamento a The Halo Trust, l’organizzazione no-profit alla quale era particolarmente legata sua madre e che si occupa della messa in sicurezza di scenari post bellici, soprattutto della rimozione di mine terrestri. «La vostra determinazione anche davanti al Coronavirus è ammirevole», si legge.Harry_Diana_HaloTrust Continua la lettura di Harry e Diana, lo stesso impegno contro le mine antiuomo

Impegno, empatia e vestiti riciclati: perché Meghan Markle ricorda Diana

di Nicola Bambini (vanityfair.it, 29 settembre 2019)

Nel 1991, a soli dieci anni, Meghan Markle organizzò una manifestazione a scuola contro la prima Guerra del Golfo e si mise in testa ad un piccolo corteo. Nello stesso periodo, dall’altra parte del mondo, Lady Diana era nel pieno delle sue battaglie sociali, tanto da guadagnarsi il titolo di «principessa del popolo». Un’icona e un esempio per milioni di persone, forse anche per quella ragazzina americana che già all’epoca scriveva lettere a Hillary Clinton per denunciare pubblicità sessiste.

@dianaremembered via Instagram
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Harry come Diana contro le mine antiuomo

(huffingtonpost.it, 27 settembre 2019)

Sulle orme di mamma Diana. Il principe Harry, al quarto giorno del suo tour africano, ha ripercorso le tappe della madre Lady D e ha fatto visita in Angola dove la madre portò avanti la battaglia contro le mine antiuomo. Lo riporta il Daily Mail.

Getty Images
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L’inchino anti-Trump del fiorettista Race Imboden e lo sport che protesta

di Gabriele Lippi (wired.it, 13 agosto 2019)

Sul gradino più alto del podio con un ginocchio piegato. La foto di Race Imboden, fiorettista americano oro nella prova a squadre ai Giochi Panamericani di Lima, ha fatto il giro del mondo. The star spangled banner risuona nella hall che ospita le gare di scherma mentre lui assume la posizione resa celebre da Colin Kaepernick, l’ex quarterback dei San Francisco 49ers che dal marzo 2017 non ha più un contratto professionistico con la Nfl.1_Berry_Iimboden Continua la lettura di L’inchino anti-Trump del fiorettista Race Imboden e lo sport che protesta