Archivi tag: Diana Spencer

La formula della fama

di Guia Soncini (linkiesta.it, 29 settembre 2022)

Al video ci ho pensato dopo, quando ieri è arrivata nelle redazioni una letterina con cui l’avvocato di Giorgia Meloni intimava di non braccarne la figlia per fotografarla o riprenderla. Al video in quel momento presente sulla home page d’un grande quotidiano, in cui un giornalista filmava una seienne che entrava a scuola, perché quella seienne è la figlia della prossima presidente del Consiglio, e in un Paese senza star system ci si arrangia come si può.

Pexels

Continua la lettura di La formula della fama

Tra le facce pari e dispari. Intervista a Umberto Pizzi, il sovrano dei fotografi romani

di Francesco Palmieri (ilfoglio.it, 4 settembre 2022)

Se tra la morte di Michail Gorbaciov e il venticinquennale di quella di Diana Spencer parlate con Umberto Pizzi, sovrano dei fotografi romani, sessant’anni di mestiere e ottantacinque di età, due domande le tenete già pronte. Nel suo archivio, parzialmente on line e dichiarato “patrimonio di interesse culturale”, sia di Gorbaciov sia di Lady D ci sono tante fotografie. Ma ci sono ovviamente anche gli occhi dell’autore.

Ph. Umberto Pizzi

Continua la lettura di Tra le facce pari e dispari. Intervista a Umberto Pizzi, il sovrano dei fotografi romani

Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

(ilpost.it, 31 agosto 2022)

A mezzanotte passata del 31 agosto 1997, 25 anni fa, Diana Spencer e Dodi al Fayed stavano per lasciare l’hotel Ritz di Parigi, dove avevano cenato. La principessa del Galles e il suo compagno avevano deciso di mangiare nella suite imperiale (da 6mila sterline a notte) perché al ristorante i presenti non facevano altro che fissarli. Diana ordinò uova strapazzate, asparagi e una sogliola. Dopodiché uscirono per tornare all’appartamento di al Fayed, sugli Champs Élysées. Con una Mercedes S280 nera cercarono di seminare i paparazzi che li seguivano da ore. A guidare la grossa e potente berlina era Henri Paul, responsabile della sicurezza del Ritz, che la spinse ben oltre i 200 chilometri all’ora per le strade parigine. Un fotografo raccontò poi di aver visto la Mercedes passare col rosso a Place de la Concorde.

Ph. John Minihan / Evening Standard / Hulton Archive / Getty Images

Continua la lettura di Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

Lady Diana e le sue sosia: come la principessa ingannava i paparazzi

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 13 aprile 2022)

Lady Diana, anche quando andava in vacanza, era perennemente inseguita dai paparazzi. La principessa, però, aveva trovato un ingegnoso stratagemma per prendersi gioco di loro: faceva amicizia con donne molto simili a lei, e le convinceva a scambiarsi i vestiti. Risultato: spesso i fotografi seguivano le sosia anziché la vera Diana. L’aneddoto è stato raccontato a Insider da Hannes Schneider, proprietario dell’hotel a cinque stelle Arlberg, in cui la moglie di Carlo d’Inghilterra soggiornava quando andava a sciare a Lech, sulle Alpi austriache. Negli anni Novanta, Diana andò a Lech coi figli William e Harry per cinque stagioni di fila. E così diventò amica di Schneider, al quale un giorno confidò, tutta divertita, la sua strategia anti-paparazzo.

Ph. Tim Graham / Getty Images

Continua la lettura di Lady Diana e le sue sosia: come la principessa ingannava i paparazzi

Gli abiti di Catherine Walker che legano Kate a Diana

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 20 marzo 2022)

Non si tratta solo di creare vestiti belli ma anche di disegnare abiti confortevoli, eleganti, attenti all’etichetta e all’occasione. Questo è ciò che viene richiesto a una maison quando viene chiamata da una casa reale. È un patto che diventa un vero e proprio sodalizio, con le sue croci e le sue delizie. Sono molto diversi tra loro gli stilisti che lavorano con regine di oggi e di domani. Edouard Vermeulen, designer della casa di moda Natan, considera la regina Mathilde come una di famiglia. Claes Iversen, uno dei designer preferiti di Maxima dei Paesi Bassi, è discreto per quanto riguarda il suo rapporto con la regina, ma questo non vuol dire che non possa avere una sua popolarità anche attraverso passaggi in reality show.

Ph. Tim Graham / Photo Library via Getty Images

Continua la lettura di Gli abiti di Catherine Walker che legano Kate a Diana

The Queen: sette look per sette decadi di regno

di Ilaria Perrotta (vanityfair.it, 20 aprile 2022)

Prima di scrivere l’articolo, la domanda che ci/vi poniamo subito è: in settanta anni di regno quanti abiti avrà indossato la regina Elisabetta? Centinaia di migliaia, milioni forse? Davvero difficile, dunque, sceglierne sette, uno per decade di monarchia, rappresentativi della sua personale storia della moda e, in generale, di quella del costume che anche lei ha contribuito a scrivere in svariati decenni. Dato che, poi, questo 21 aprile Sua Maestà aggiunge un’altra candelina alla fila, lunghissima, di fiammelle sulla sua torta. Happy birthday to you Lilibet, 96 anni and simply the best in the world. Spesso unica donna in stanze piene di uomini, attraverso il suo regno ha visto arrivare e andarsene svariate tendenze. Tra i suoi più grandi successi c’è, sicuramente, l’aver costruito nel tempo uno stile iconico e libero da convenzioni modaiole.

theroyalfamily via Instagram

Continua la lettura di The Queen: sette look per sette decadi di regno

Addio a Patrick Demarchelier, che rese ancora più iconica Lady D

di Federico Rocca (vanityfair.it, 1° aprile 2022)

“Hai chiamato Demarchelier?”. Il grande pubblico, quello vastissimo dei blockbuster cinematografici hollywoodiani, l’ha conosciuto probabilmente così, grazie a una battuta rivolta dalla temibile Miranda Priestly alla sprovveduta Andrea Sachs ne Il diavolo veste Prada. Ma il mondo della moda Patrick Demarchelier già lo conosceva benissimo. Lo stimava, lo amava, quasi lo venerava. Oggi uno dei fotografi più iconici degli ultimi decenni non c’è più: è morto, infatti, all’età di 78 anni Patrick Demarchelier – l’annuncio affidato a Instagram –, uno dei fotografi più raffinati e ricercati dal mondo della moda, ma anche dello spettacolo, grazie alla sua sensibilità e alla sua delicatezza. E alla sua innata capacità di esaltare la bellezza e la grazia delle donne, ma non solo.

Continua la lettura di Addio a Patrick Demarchelier, che rese ancora più iconica Lady D

Kate in blu supporta il popolo ucraino

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 15 marzo 2022)

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il blu su Kate Middleton assume un nuovo significato. Se prima era il colore che ben si abbinava al suo anello di fidanzamento, ora invece diventa un modo di mostrare solidarietà al popolo ucraino. La duchessa di Cambridge si è presentata alla funzione del Commonwealth Day nell’Abbazia di Westminster con un coat dress su misura nuovo di zecca firmato Catherine Walker abbinato a un cappello in stile Jacqueline Kennedy di Sean Barrett. La silhouette aderente del capo in crêpe di lana è movimentata da due grandi patte delle tasche in vita mentre il rever a scialle è di velluto. Il cappotto copre un abito del medesimo colore, mentre il tacco dieci firmato Rupert Sanderson è di una gradazione appena più scura.

Ph. Samir Hussein

Continua la lettura di Kate in blu supporta il popolo ucraino

I Windsor, sempre al centro della scena

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 4 gennaio 2022)

Di recente, Kate Middleton ha mandato in visibilio i royal addicted con la sua performance al pianoforte al concerto Together at Christmas all’Abbazia di Westminster. La duchessa ha duettato col cantautore Tom Walker, che, circondato da candele, ha interpretato For these who can’t be here in ricordo delle vittime della pandemia. Tuttavia Kate, che da bambina suonava anche il flauto e cantava, non è l’unica performer della famiglia reale. E a ricordarcelo ci sono tante bellissime foto scattate negli anni. Sfogliando l’album dei ricordi troviamo sul palcoscenico l’adolescente Elisabetta II e sua sorella Margaret, protagoniste di spettacoli in stile farsesco che a Natale in Gran Bretagna sono una tradizione di famiglia.

Ph. Reg Wilson / Rex

Continua la lettura di I Windsor, sempre al centro della scena

Kate versione Goldfinger non è altro che un’influencer?

di Giorgia Olivieri (vanityfair.it, 1° ottobre 2021)

L’abito che la duchessa di Cambridge ha indossato per la prima di No time to die dal 5 ottobre potrà essere vostro. A conti fatti, la moglie del secondo in linea di successione per il trono del Regno Unito è stata la testimonial del lancio della capsule collection Jenny Packham 007. Il “Kate effect” è ben noto alla designer britannica che veste da sempre la prestigiosa cliente. Chi quindi meglio di lei poteva vestire uno dei modelli di punta della collaborazione tra il brand e Eon Production, la casa cinematografica che produce i film di James Bond?

whatkatewore.com

Continua la lettura di Kate versione Goldfinger non è altro che un’influencer?