di Lavinia Farnese (vanityfair.it, 20 ottobre 2018)
Senza studio, senza intelligenza, la provocazione è un’arma piccola, spuntata e irritante da non augurarsi di avere neanche in tasca. Non certo il caso del regista Michael Moore, Oscar per il miglior documentario nel 2002, con Bowling a Columbine, Palma d’Oro a Cannes con Fahrenheit 9/11, oggi al cinema con Fahrenheit 11/9, viaggio contemporaneo che parte nel giorno in cui Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti d’America. Continua la lettura di Michael Moore: «Trump, Salvini e quel vanto di essere idioti»