Archivi tag: gender equality

Il trionfo delle ragazze del volley, manifesto della Turchia laica

di Nadia Boffa (huffingtonpost.it, 4 settembre 2023)

Nella piazza principale di Smirne, roccaforte della Turchia laica, quattro milioni di abitanti circa, ieri sera c’erano decine di migliaia di persone. Tutte radunate davanti ad un maxischermo per guardare la finale dei Campionati Europei femminili di pallavolo, in cui era impegnata la Nazionale turca, che poi ha vinto contro la Serbia. Al quindicesimo punto del quinto set, quello che ha determinato la vittoria delle turche – allenate dall’italiano Daniele Santarelli – si è sentito un boato di voci di donne e poi un grido: «Loro sono le nostre sultane».

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Dress code. Come la moda dà forma alla storia

di Richard Thompson Ford* (linkiesta.it, 12 maggio 2023)

La moda è un linguaggio indossabile, hanno fatto notare attenti osservatori come il semiologo francese Roland Barthes e la stilista italiana Miuccia Prada. Oltre a ciò, è un’esperienza tangibile: il modo in cui i nostri abiti influiscono su come ci muoviamo e sulla nostra presenza fisica è tanto importante quanto ciò che cercano di comunicare. Nel momento in cui gli abiti coprono, accarezzano, abbracciano e costringono il nostro corpo, influenzano come percepiamo noi stessi e il nostro rapporto con il mondo.

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Le serie tv offrono una nuova immagine delle società musulmane

di Catherine Cornet (internazionale.it, 24 marzo 2023)

Ogni anno, nel Medio Oriente e nel Nordafrica, durante il mese di Ramadan non c’è spirito di festa senza le serie tv: “Oltre a pensare alla nostra crescita spirituale, non vediamo l’ora di buttarci sul divano e guardare tutte le puntate”, scrive il sito palestinese Sawa. “Perché guardare delle serie durante Ramadan è una cosa positiva?” chiede il sito marocchino Pressamedia, che fa un elenco dei vantaggi: “Per edificarci, sviluppare la comunicazione in famiglia commentando insieme le puntate, divertirci e rilassarci!”.

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Tutte le donne di Maria Grazia Chiuri

(agi.it, 25 febbraio 2023)

Abiti che parlano. O meglio, che lanciano messaggi di emancipazione, di femminismo. Sono i due marchi di fabbrica di Maria Grazia Chiuri, da sei anni direttrice creativa di Dior. Al fianco delle donne per dar loro voce. L’ultima a sfilare con una sua creazione è stata Chiara Ferragni che, sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo, ha sfoggiato abiti manifesto della stilista italiana che ha regalato alla maison un boom di vendite. Dal 2017, quando sono state messe in vendita le prime collezioni della Chiuri, i ricavi di Dior sono triplicati, raggiungendo i 6,6 miliardi di euro.

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Super Bowl: ecco perché racconta l’America

di Chiara Pizzimenti (vanityfair.it, 12 febbraio 2023)

Tutti a Glendale, allo University of Phoenix Stadium, in Arizona, per il Super Bowl 2023, edizione numero 57. In campo Philadelphia Eagles e Kansas City Chiefs, ma la partita è solo parte dello spettacolo della finale del campionato professionistico statunitense di football americano che torna nella seconda domenica di febbraio (per l’Italia la notte fra domenica 12 e lunedì 13).

Nfl via Instagram

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Chi è stata Serena Williams

di Riccardo Congiu (ilpost.it, 3 settembre 2022)

La sconfitta agli US Open contro Ajla Tomljanovic segna la fine della carriera di Serena Williams da giocatrice di tennis, lo sport in cui è stata molto probabilmente la più forte di tutti i tempi. A quasi 41 anni, Williams è stata complessivamente numero 1 al mondo per 319 settimane — più o meno 6 anni — e ha vinto 73 titoli nel circuito maggiore, di cui 23 nei tornei del Grande Slam, i più importanti e prestigiosi: più di chiunque altro nel tennis moderno, sia maschile sia femminile. Nella lettera a Vogue con cui aveva annunciato il suo ritiro, qualche settimana fa, Williams ha detto di sperare che con il passare degli anni le persone arrivino a pensare a lei come «un simbolo di qualcosa di più grande del tennis». In realtà ci sono molte ragioni per dire che è già successo, e i suoi record non bastano a spiegare perché sia quasi unanimemente considerata la più grande di sempre.

Ph. Alessandra Tarantino / Ap

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Il “duetto” tra Bono e Papa Francesco sul ruolo delle donne nella lotta per l’ambiente

(tgcom24.mediaset.it, 19 maggio 2022)

Bono è a Roma per partecipare a un incontro con il Papa organizzato da Scholas Occurrentes, una fondazione pontificia che si occupa di educazione dei più svantaggiati, nel corso di una cerimonia nell’Aula Magna dell’Università Urbaniana. «L’educazione delle ragazze è un superpotere per combattere l’estrema povertà, e vorrei chiedere a Sua Santità sei lei pensa che le donne e le ragazze abbiano lo stesso ruolo potente per cambiare il mondo e il cambiamento climatico», ha detto il leader degli U2. «Parliamo della madre-terra, non del padre-terra», ha risposto il Pontefice con un sorriso, ricevendo un lungo applauso. I giovani hanno accolto il Papa con uno spettacolo di canti e recite ispirati alla tutela dell’ambiente. «Serve poesia e coraggio» per la cura della casa comune, bisogna «difendere l’armonia della creazione, e le donne sanno di armonia più di quanto sappiamo noi uomini», ha detto Francesco, che ha lanciato il Movimento Educativo Internazionale Scholas Occurrentes durante un incontro con i ragazzi.

Ansa

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Meghan Markle debutta su Spotify con un podcast sugli stereotipi femminili

(ansa.it, 27 marzo 2022)

La duchessa di Sussex sbarca su Spotify con una prima serie di appuntamenti da lei condotti nell’ambito di un podcast dedicato a denunciare gli stereotipi sulle donne che tuttora vengono utilizzati come etichette per frenare l’emancipazione femminile e il percorso verso un pieno riconoscimento della parità di genere. Lo annuncia la stessa Meghan Markle dalla California, dove ha scelto di vivere assieme al marito Harry e ai piccoli Archie e Lilibet Diana dopo lo strappo traumatico della coppia “ribelle” dalla famiglia reale britannica. L’obiettivo – ha spiegato la duchessa ed ex attrice, citata dai media del Regno Unito – è quello d’indagare “sugli stereotipi che trascinano le donne indietro”.

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Come andrà a finire questa storia di una donna al Quirinale

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 6 gennaio 2022)

Questa storia di una donna al Quirinale è una vertigine definitoria che rischia di prenderci la mano. Parte infatti dall’assioma non verificato secondo cui una generica donna presidente debba per forza essere meglio di ciascuno dei nomi maschili che vengono avanzati ormai da settimane, mesi. Prosegue con la fallacia secondo cui, dopo tot presidenti maschi, adesso tocchi a una donna qualsiasi, come se la carica dovesse essere assegnata secondo una turnazione fra categorie (secondo la stessa logica, a questo punto potrebbe toccare anche a un sacerdote, a un punk, a un vigile urbano, a una persona con la barba…).

Ph. Tristan Fewings / Getty Images

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Avere tante donne in politica non vuol dire per forza più parità di genere

(ilpost.it, 3 ottobre 2021)

Sabato sera, dopo la chiusura dei seggi elettorali in Islanda, è stata celebrata per qualche ora l’elezione di un parlamento a maggioranza femminile. La notizia è stata poi smentita con il riconteggio dei voti, ma la grande attenzione con cui nel frattempo la storia era stata raccontata dai media ha mostrato quanto sarebbe stato eccezionale e unico un parlamento di un Paese europeo (ma anche di un Paese fuori dall’Europa) con più donne che uomini. Pochi giorni dopo dinamiche simili si sono ripetute quando, in Tunisia, il presidente Kais Saied ha incaricato per formare il governo la prima donna nella storia della Tunisia e la prima in assoluto nel mondo arabo. Anche in questo caso, però, la notizia è da ridimensionare.

Ph. Michael Sohn / File – Ap

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