Archivi tag: Gianroberto Casaleggio

Il populismo di Elon Musk

di Alessandro Balbo (linkiesta.it, 22 novembre 2022)

«Vox Populi, Vox Dei». Voce di popolo, voce di Dio. La sentenza con cui Elon Musk ha decretato la riammissione di Donald Trump su Twitter dopo aver pubblicato un sondaggio sulla piattaforma, ora di sua proprietà, richiama concetti di natura biblica e medioevale, ma si fa anche manifesto della peggiore forma di populismo della nostra epoca.

Ap / LaPresse

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Giarrusso su Giarrusso

di Luciano Capone (ilfoglio.it, 25 maggio 2022)

Voltagabbana, traditori, cazzari, scilipotini, ladri di voti. Sono solo alcuni degli epiteti con cui Dino detto iena Giarrusso definiva i suoi colleghi di Partito che avevano deciso di lasciare il M5S perché in dissenso con la linea politica, senza però dimettersi. Che è poi esattamente ciò che ha appena fatto Giarrusso: «Annuncio che lascerò il MoVimento 5 Stelle» ha detto alla trasmissione Coffee Break su La 7. «Già so la delusione di tantissime persone che mi scrivono e mi chiedono di non mollare e so che farò la gioia di tanti che nel MoVimento mi hanno sempre combattuto». L’europarlamentare, da tempo in dissidio con la linea di Giuseppe Conte, esce dal M5S per fondare un movimento alternativo con gli altri “voltagabbana”, “traditori”, “cazzari” e “ladri di voti” come lui. Perché anche Giarrusso, proprio come i suoi predecessori, non ha intenzione di lasciare il seggio a Bruxelles e tutti i relativi “privilegi” (li chiamavano così, no?) come imporrebbero le sacre regole del MoVimento che si era impegnato a rispettare.

Dino Giarrusso via Twitter

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L’intreccio tra complotti e populismo in Italia

di Alessandro Calvi (Voxeurop / internazionale.it, 8 luglio 2021)

Il 23 maggio in Piemonte è precipitata una funivia: l’incidente ha causato quattordici morti. Il mattino dopo, l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, parlando alla radio, ha avanzato l’ipotesi di un attentato, poiché alcune delle vittime erano di origine israeliana. Il sospetto, come ammetterà lo stesso Mieli, poggiava però sul nulla. Questo episodio dimostra quanto sia facile, anche per i più “insospettabili”, scivolare dall’analisi della realtà verso teorie di natura complottistica, le quali, in genere, semplificano la complessità del reale, rassicurando chi le ascolta o costruendone l’identità.

Ph. Filippo Monteforte / Afp

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Conte e la maledizione di Cazzareggio

di Pietro Salvatori (huffingtonpost.it, 18 luglio 2021)

La fortuna è cieca, e anche con un po’ di fortuna, considerate le recenti vicissitudini, Giuseppe Conte è riuscito infine a issarsi alla guida del MoVimento 5 Stelle. La sfiga, invece, ci vede benissimo. Così quando l’ex premier ha caricato su YouTube il video con il quale ha presentato il nuovo Statuto, a molti in Parlamento non è sfuggito un dettaglio nei sottotitoli automatici che il portale di streaming offre come tool ai suoi utenti. Quando Conte ha citato le origini del MoVimento, nato dalla “passione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”, ecco che il nome del guru pentastellato è stato improvvidamente trasformato in “Cazzareggio”.

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Dibba e Fornero dimostrano che in Italia la rivoluzione si può fare tutti i giorni, ma solo nei palinsesti

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 31 luglio 2020)

A poche pagine di distanza, su quello che qualche nostalgico inguaribile ancora chiama il grande giornale della borghesia italiana, come se in Italia esistessero ancora la borghesia, i grandi giornali, i dimafonisti e i telefoni a gettone – insomma: sul Corriere della Sera –, due storie apparentemente minori ieri si illuminavano reciprocamente: Alessandro Di Battista, massimo rappresentante dell’ala dura del populismo grillino, sorpreso mentre serve ai tavoli nel bar interno di un albergo di Ortona, ed Elsa Fornero, il volto più celebre dell’ultimo governo dei tecnici, impegnata come giurata in un quiz televisivo condotto da Costantino della Gherardesca.

Ph. Claudio Guaitoli / Corriere della Sera
Ph. Claudio Guaitoli / Corriere della Sera

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Per brevità detta dittatura

di Massimo Mantellini (ilpost.it, 7 ottobre 2018)

Il ministro del Lavoro Luigi di Maio si è compiaciuto che i giornali stiano morendo. Ricopio qui le sue parole che potrete eventualmente recitare con un leggero ghigno di soddisfazione.blog-delle-stelle Continua la lettura di Per brevità detta dittatura

Il vincitore del Festival di Sanremo Fabrizio Moro e quel sostegno al M5S con gli insulti a Napolitano

di Andrea Carugati (lastampa.it, 12 febbraio 2018)

Curioso che, in un Sanremo imbrigliato in modo militare dalla par condicio, ai più sia sfuggito un piccolo particolare: il vincitore Fabrizio Moro è un militante grillino. O meglio: è stato un testimonial del M5S, in una delle grandi kermesse di piazza San Giovanni a Roma.Meta_Moro_Sanremo_2018 Continua la lettura di Il vincitore del Festival di Sanremo Fabrizio Moro e quel sostegno al M5S con gli insulti a Napolitano

Manlio Di Stefano: «Ma Beppe non è xenofobo, sono battute per lo spettacolo»

Il deputato 5Stelle: «Stava male nel doppio ruolo di politico e comico, ora si dedica alla sua attività artistica e dice ciò che vuole»

di Tommaso Ciriaco (repubblica.it, 16 maggio 2016)

Roma — «Guardi, per me è tutto molto chiaro: Beppe si sente finalmente libero di dire quello che gli pare. Stava davvero male, costretto nel doppio ruolo di politico e comico. Come dire… ci era rimasto sotto. Ora finalmente se ne sbatte di tutto e tutti…». Ecco cosa sta dietro alla battutaccia di Grillo sul sindaco di Londra, secondo il deputato grillino Manlio Di Stefano. Continua la lettura di Manlio Di Stefano: «Ma Beppe non è xenofobo, sono battute per lo spettacolo»

Comico contro politico: Grillo a teatro svela che non c’è differenza

Il leader M5S: «Ho creato il Movimento, in realtà scherzavo»

di Alberto Mattioli (lastampa.it, 3 febbraio 2016)

Milano – Teatro o non teatro, questo è il problema. Beppe Grillo si rimette a dare spettacolo (i maliziosi diranno che non ha mai smesso), ma non si capisce se rinunci al suo doppio lavoro come capopopolo. Intanto il dilemma è già un perfetto soggetto teatrale e infatti il nuovo show s’intitola Grillo contro Grillo, cioè, stando alla promozione, «una storia di schizofrenia.GrillovsGrillo Continua la lettura di Comico contro politico: Grillo a teatro svela che non c’è differenza

Grillo come Coluche?

di Rosa Viscardi

Non è inverosimile che l’impegno politico di Coluche sia stato d’ispirazione a Beppe Grillo (i due attori assieme nella foto). GrilloColuche_1985.jpgComico popolarissimo oltralpe negli anni Settanta, Coluche (pseudonimo di Michel Colucci) si candida alle elezioni presidenziali del 1981 con l’intento di dimostrare l’incapacità dei politici francesi. Boicottato dagli ambienti della politica e dai mass media al punto che le sue apparizioni televisive tendono a scomparire, Coluche viene sostenuto da comitati appositamente costituiti in tutto il Paese, nonché da Pierre Bourdieu, Gilles Deleuze e Félix Guattari. Continua la lettura di Grillo come Coluche?