Archivi tag: India

Un film sta causando disordini in India

(ilpost.it, 22 maggio 2023)

Nel Maharashtra, lo Stato indiano dove si trova Mumbai, un film ha provocato parecchi disordini: ci sono stati scontri, una persona è morta e decine sono state arrestate. Il film è uscito a inizio maggio, s’intitola The Kerala Story e racconta la storia di un gruppo di giovani donne indù e cristiane dello Stato del Kerala che si convertono all’Islam e decidono di entrare a far parte dell’Isis. Il motivo per cui è stato criticato è che è stato giudicato da alcuni un film di propaganda islamofoba.

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TikTok conta un miliardo di utenti ma crescono anche i guai

(agi.it, 17 marzo 2023)

L’irresistibile ascesa di TikTok, da applicazione di nicchia per la condivisione di video a colosso globale dei social media, ha comportato numerosi controlli, in particolare per i suoi legami con la Cina. Diversi governi hanno bandito l’applicazione dalle loro apparecchiature per timore che i dati potessero essere visualizzati dai funzionari di Pechino, e gli Stati Uniti stanno ora cercando di costringere la società madre cinese ByteDance a vendere la sua preziosa risorsa.

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Come Gautam Adani sta cambiando l’India

(ilpost.it, 12 dicembre 2022)

Gautam Adani è la persona più ricca dell’India e dell’Asia e, secondo alcune delle classifiche più rispettate (quelle di Forbes e Bloomberg, per esempio), la terza più ricca del mondo dopo Elon Musk (che possiede Tesla, Space X, Twitter) e Bernard Arnault (che possiede il marchio del lusso Lvmh, quello tra gli altri di Louis Vuitton).

Ph. Rajanish Kakade / Ap

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Bollywood è sempre più di destra

(ilpost.it, 15 ottobre 2022)

Così come Hollywood, anche Bollywood, l’industria del cinema popolare in lingua hindi, è stata storicamente considerata portatrice di valori piuttosto liberali. Nonostante la società indiana sia da sempre molto divisa sia su base religiosa sia in caste, il cinema è stato a lungo una passione nazionale condivisa, nonché un settore in cui anche alle persone musulmane, e quindi di una minoranza religiosa, o appartenenti alle caste più basse, veniva data la possibilità di diventare famose.

Ph. Atul Loke / Getty Images

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L’ascesa del pop indù che alimenta la violenza religiosa

di Muheet Ul Islam e Pirzada Shakir (The New Arab / internazionale.it, 14 luglio 2022)

“Lo zafferano arriverà in ogni casa, il dominio di Rama (incarnazione del dio Visnu) riemergerà”: è l’intro di una canzone diventata popolare negli ultimi mesi in India. Il brano dura due minuti e si trova su YouTube interpretato dal quarantenne Ved Vyas. Invoca la “zafferanizzazione” (l’arancione zafferano è il colore dell’induismo), un’ideologia politica che in India sostiene la supremazia degli indù su tutte le minoranze etniche e religiose.

Ph. Rebecca Conway / The New York Times – Contrasto

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La canzone pakistana ascoltatissima in India

(ilpost.it, 16 maggio 2022)

Da un po’ di tempo una canzone pakistana è ascoltatissima in India, un Paese storicamente nemico dove chi ascolta musica pakistana può arrivare anche a essere arrestato. Si chiama Pasoori ed è un duetto tra i cantanti pakistani Ali Sethi, che l’ha scritta ed è figlio di attivisti politici, e Shae Gill: ha una base particolarmente ballabile, che combina la musica indiana a quella mediorientale e al reggaeton, e un testo su due persone che si amano ma a cui è vietato incontrarsi. Nelle scorse settimane ha raggiunto una gran popolarità alla radio e in Internet, ed è stata interpretata come una metafora del difficile rapporto tra India e Pakistan. Pasoori è traducibile con qualcosa come “pasticcio difficile”, e s’ispira a un genere di canzone che ha origine nella poesia medievale del Sud dell’Asia, nato soprattutto in risposta all’usanza dei matrimoni combinati e solitamente ricco di giochi di parole, allusioni erotiche e critiche più o meno esplicite alle norme sociali.

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Il governo indiano mette Bollywood nel mirino

(The Economist / internazionale.it, 8 novembre 2021)

Se Bollywood è la religione secolare dell’India, allora Aamir Khan, Salman Khan e Shah Rukh Khan sono la sua sacra trinità. I tre attori, che non sono imparentati tra loro, sono stati per trent’anni ai vertici dell’industria cinematografica indiana in lingua Hindi. Con i loro film, i loro personaggi e le loro figure hanno costruito l’immaginario del Paese. Insieme al primo ministro e al capitano della squadra nazionale di cricket, sono forse i volti più riconoscibili dell’India. Casualmente, sono anche musulmani. Per la maggior parte degli indiani, sempre che ci pensino, è un motivo di orgoglio: la fama dei Khan è un segnale del tollerante secolarismo del Paese.

Ph. Frédéric Soltan / Corbis – Getty Images

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Il fenomeno dei santoni in India

(ilpost.it, 10 ottobre 2021)

Nell’agosto del 2017, il predicatore indiano Gurmeet Ram Rahim Singh – dal 1990 a capo del gruppo Dera Sacha Sauda, un’organizzazione indiana non governativa con decine di milioni di devoti in tutto il mondo – fu condannato per violenza sessuale a 20 anni di carcere da un tribunale speciale del Central Bureau of Investigation (Cbi), l’agenzia nazionale indiana per le inchieste criminali. Subito dopo la lettura del verdetto, oltre centomila seguaci di Ram Rahim riuniti per le strade del distretto di Panchkula, nell’India settentrionale, protestarono per la condanna. Nei violenti scontri con la polizia, intervenuta per contenere i disordini, 38 persone furono uccise e 250 rimasero ferite. Ram Rahim – noto anche con il nome “Msg”, o Messenger of God – sta scontando una pena all’ergastolo dopo una successiva condanna per il suo coinvolgimento nell’omicidio del giornalista indiano Ram Chander Chhatrapati, ucciso nel 2002, autore dell’inchiesta che portò all’accusa di stupro contro lo stesso Ram Rahim.

Ph. Tsering Topgyal / Ap

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Modi mette le mani sul cinema indiano

di Rafia Zakaria (internazionale.it, 3 luglio 2021)

Il mondo conosce l’India attraverso i suoi film. Per più di un secolo gran parte dell’Asia Meridionale ha canticchiato i motivi di Bollywood, aspettando con ansia il prossimo successo. L’influenza dell’industria cinematografica indiana va oltre il subcontinente. Statunitensi, egiziani, nigeriani e milioni di persone in tutto il mondo hanno sculettato al ritmo delle scene di ballo dei suoi film. E ovviamente hanno anche potuto conoscere il Paese, nella misura in cui è possibile farlo attraverso uno schermo. Molto presto tutto questo potrebbe cambiare. Nelle prossime settimane e mesi il Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito del primo ministro Narendra Modi, soffocherà sempre più il settore multimiliardario del cinema, che ogni anno produce più film di Hollywood.

Narendra Modi via Instagram

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Rihanna ha fatto arrabbiare l’India

(ilpost.it, 4 febbraio 2021)

Mercoledì la cantante Rihanna ha pubblicato su Twitter un articolo della Cnn invitando le persone a prestare maggiore attenzione alle proteste dei contadini in India. L’articolo spiegava come il governo indiano avesse bloccato l’accesso a Internet per alcuni giorni in diverse zone intorno alla capitale Nuova Delhi, dove ormai da più di due mesi centinaia di migliaia di contadini sono accampati per protestare contro l’introduzione di tre leggi sulla liberalizzazione del commercio agricolo. Il commento di Rihanna all’articolo era «perché non ne stiamo parlando?!». Il tweet, molto semplice, ha provocato la reazione quasi immediata del governo indiano, guidato dal nazionalista Narendra Modi, e dei suoi sostenitori, in un modo che è sembrato abbastanza coordinato e con una forza inusuale.

cnn.com / @rihanna via Twitter
cnn.com / @rihanna via Twitter

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