Archivi tag: India

Come in India il dio Rama è diventato simbolo del nazionalismo indù

(ilpost.it, 22 gennaio 2024)

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha partecipato lunedì alle grandi celebrazioni per la consacrazione del tempio di Rama ad Ayodhya, nello Stato dell’Uttar Pradesh, nel Nord dell’India. Rama è una delle divinità più importanti dell’Induismo e il nuovo tempio è stato costruito in quello che viene ritenuto il suo luogo natale. È però anche il posto dove sorgeva una moschea del XVI secolo, distrutta da una folla di 150mila fedeli induisti nel 1992, in quello che viene considerato uno degli eventi più complicati e problematici della storia recente dell’India.

MyGovIndia via X

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Bollywood sotto censura

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 19 gennaio 2024)

Possono gli estremismi influenzare l’industria culturale? Sembrerebbe proprio di sì, stando a quanto accade in India. Dopo le proteste dei gruppi indù di estrema destra, Netflix ha cancellato dalla sua offerta in tutto il mondo il film Annapoorani: The Goddess of Food, realizzato dalla casa di produzione indiana Zee Entertainment. La pellicola, nei cinema indiani dal 1° dicembre e on line dal 29, racconta la storia di Annapoorani, figlia di un bramino, la casta più elevata nel sistema indù, che ha un sogno: diventare la cuoca più famosa d’India.

Zee Studios / Naad SStudios / Trident Arts

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La politica indiana non ha più il senso dell’umorismo

(ilpost.it, 7 gennaio 2024)

Nelle ultime settimane sui giornali indiani e internazionali si è discusso del senso dell’umorismo, o meglio della sua presunta scomparsa, nella politica nazionale, a partire da un episodio che ha visto coinvolti il deputato dell’opposizione Kalyan Banerjee e il vicepresidente del Paese Jagdeep Dhankhar. La conclusione piuttosto condivisa di queste riflessioni e delle persone intervistate è che in India sia sempre più raro che i politici ridano di loro stessi e che l’insofferenza per la satira sia invece sempre più diffusa.

Manjul via Facebook

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Un film sta causando disordini in India

(ilpost.it, 22 maggio 2023)

Nel Maharashtra, lo Stato indiano dove si trova Mumbai, un film ha provocato parecchi disordini: ci sono stati scontri, una persona è morta e decine sono state arrestate. Il film è uscito a inizio maggio, s’intitola The Kerala Story e racconta la storia di un gruppo di giovani donne indù e cristiane dello Stato del Kerala che si convertono all’Islam e decidono di entrare a far parte dell’Isis. Il motivo per cui è stato criticato è che è stato giudicato da alcuni un film di propaganda islamofoba.

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TikTok conta un miliardo di utenti ma crescono anche i guai

(agi.it, 17 marzo 2023)

L’irresistibile ascesa di TikTok, da applicazione di nicchia per la condivisione di video a colosso globale dei social media, ha comportato numerosi controlli, in particolare per i suoi legami con la Cina. Diversi governi hanno bandito l’applicazione dalle loro apparecchiature per timore che i dati potessero essere visualizzati dai funzionari di Pechino, e gli Stati Uniti stanno ora cercando di costringere la società madre cinese ByteDance a vendere la sua preziosa risorsa.

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Come Gautam Adani sta cambiando l’India

(ilpost.it, 12 dicembre 2022)

Gautam Adani è la persona più ricca dell’India e dell’Asia e, secondo alcune delle classifiche più rispettate (quelle di Forbes e Bloomberg, per esempio), la terza più ricca del mondo dopo Elon Musk (che possiede Tesla, Space X, Twitter) e Bernard Arnault (che possiede il marchio del lusso Lvmh, quello tra gli altri di Louis Vuitton).

Ph. Rajanish Kakade / Ap

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Bollywood è sempre più di destra

(ilpost.it, 15 ottobre 2022)

Così come Hollywood, anche Bollywood, l’industria del cinema popolare in lingua hindi, è stata storicamente considerata portatrice di valori piuttosto liberali. Nonostante la società indiana sia da sempre molto divisa sia su base religiosa sia in caste, il cinema è stato a lungo una passione nazionale condivisa, nonché un settore in cui anche alle persone musulmane, e quindi di una minoranza religiosa, o appartenenti alle caste più basse, veniva data la possibilità di diventare famose.

Ph. Atul Loke / Getty Images

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L’ascesa del pop indù che alimenta la violenza religiosa

di Muheet Ul Islam e Pirzada Shakir (The New Arab / internazionale.it, 14 luglio 2022)

“Lo zafferano arriverà in ogni casa, il dominio di Rama (incarnazione del dio Visnu) riemergerà”: è l’intro di una canzone diventata popolare negli ultimi mesi in India. Il brano dura due minuti e si trova su YouTube interpretato dal quarantenne Ved Vyas. Invoca la “zafferanizzazione” (l’arancione zafferano è il colore dell’induismo), un’ideologia politica che in India sostiene la supremazia degli indù su tutte le minoranze etniche e religiose.

Ph. Rebecca Conway / The New York Times – Contrasto

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La canzone pakistana ascoltatissima in India

(ilpost.it, 16 maggio 2022)

Da un po’ di tempo una canzone pakistana è ascoltatissima in India, un Paese storicamente nemico dove chi ascolta musica pakistana può arrivare anche a essere arrestato. Si chiama Pasoori ed è un duetto tra i cantanti pakistani Ali Sethi, che l’ha scritta ed è figlio di attivisti politici, e Shae Gill: ha una base particolarmente ballabile, che combina la musica indiana a quella mediorientale e al reggaeton, e un testo su due persone che si amano ma a cui è vietato incontrarsi. Nelle scorse settimane ha raggiunto una gran popolarità alla radio e in Internet, ed è stata interpretata come una metafora del difficile rapporto tra India e Pakistan. Pasoori è traducibile con qualcosa come “pasticcio difficile”, e s’ispira a un genere di canzone che ha origine nella poesia medievale del Sud dell’Asia, nato soprattutto in risposta all’usanza dei matrimoni combinati e solitamente ricco di giochi di parole, allusioni erotiche e critiche più o meno esplicite alle norme sociali.

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Il governo indiano mette Bollywood nel mirino

(The Economist / internazionale.it, 8 novembre 2021)

Se Bollywood è la religione secolare dell’India, allora Aamir Khan, Salman Khan e Shah Rukh Khan sono la sua sacra trinità. I tre attori, che non sono imparentati tra loro, sono stati per trent’anni ai vertici dell’industria cinematografica indiana in lingua Hindi. Con i loro film, i loro personaggi e le loro figure hanno costruito l’immaginario del Paese. Insieme al primo ministro e al capitano della squadra nazionale di cricket, sono forse i volti più riconoscibili dell’India. Casualmente, sono anche musulmani. Per la maggior parte degli indiani, sempre che ci pensino, è un motivo di orgoglio: la fama dei Khan è un segnale del tollerante secolarismo del Paese.

Ph. Frédéric Soltan / Corbis – Getty Images

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