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Eravamo famosi: il terrore dell’invisibilità

di Guia Soncini (linkiesta.it, 30 settembre 2023)

La prima volta che mi sono interessata al concetto di “fama” ero così giovane che non esistevano i reality o i social ma esistevano le It Girl, quelle di cui i giornali anglofoni si occupavano per la loro fama pur non avendo esse un mestiere. Così giovane che c’era ancora qualcuno che non aveva sentito la barzelletta sul naufrago e Claudia Schiffer.

Ph. Katerina Holmes / Pexels

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I comportamenti molesti ai concerti sono diventati un po’ la norma

(ilpost.it, 22 agosto 2023)

Chi frequenta spesso i concerti è abituato a veder lanciare sul palco cose dirette verso le artiste e gli artisti che ci si esibiscono, dai pupazzi alle magliette, ai bicchieri di plastica più o meno vuoti. Alcuni casi recenti hanno però portato a una serie di commenti sul fatto che episodi simili si stiano verificando con più frequenza di un tempo, sia in Italia sia all’estero. Alcune persone addette ai lavori hanno notato che, in generale, certi comportamenti molesti o aggressivi da parte del pubblico sono diventati un po’ la norma.

Instagram

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Chi è famoso su Internet non è famoso-famoso

(ilpost.it, 10 agosto 2023)

Prima dei social network diventare una persona famosa e riconosciuta da milioni di persone era piuttosto raro e complesso. Era necessario essere molto talentuosi, molto belli o molto ricchi, e spesso molto fortunati: star del cinema, della musica e della televisione, sportivi o politici particolarmente carismatici, artisti (pochi) o modelli. Nella maggior parte dei casi l’attenzione pubblica riservata a queste persone passava anche dal fatto che i media tradizionali li riconoscevano come celebrità, e ne raccontavano le vite di conseguenza, portando ancora più persone a conoscerli, banalmente, come “gente famosa”.

Ph. Dimitrios Kambouris / Getty Images for The Met Museum – Vogue

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Da Cardi B a Baby K, così è cambiato il rapporto fra pubblico e celebrità

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 2 agosto 2023)

Pare che l’ultima sia stata Baby K, pseudonimo della rapper italiana Claudia Judith Nahum, quella del singolo Roma-Bangkok per intenderci, colpita da una fan dopo il concerto a Teramo. Poco prima era stato il caso di Cardi B (ci dev’essere una strana mania alfabetica tra le pop star), alla quale, durante un concerto, un fan ha tirato in faccia della birra: non per insurrezione di matrice futurista ma per uniformarsi alla moda del momento, che vede i fan lanciare sul palco i più disparati oggetti, anche un sex toy o le ceneri della mamma.

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Amici immaginari. I fan, i follower, gli influencer e l’invadenza nelle vite dei famosi

di Guia Soncini (linkiesta.it, 28 luglio 2023)

Chissà se, prima della rivoluzione, qualche popolano francese si era illuso che Maria Antonietta fosse la sua migliore amica. Magari quella aveva sorriso dal finestrino della carrozza, ovvero aveva fatto il proprio lavoro passando in mezzo ai sudditi, e lui aveva equivocato. Secondo me no. Secondo me duecentocinquant’anni fa erano più svegli di ora, che ci percepiamo furbissimi mentre brilliamo per stolidità.

Ph. Tom Merton / Getty Images

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Una storia italiana

di Antonio Scurati (Le Monde / internazionale.it, 16 giugno 2023)

Una storia italiana. Così s’intitolava un libretto inviato da Silvio Berlusconi in milioni di case alla vigilia delle elezioni del 2001. Non aveva torto. La sua è stata indubbiamente una storia molto italiana. Ma non soltanto. La formidabile parabola esistenziale, imprenditoriale e politica di Silvio Berlusconi, se osservata a mente lucida e a ciglio asciutto, prefigura il destino storico delle democrazie occidentali in questo nuovo secolo e millennio. Non c’è dubbio che Berlusconi sia stato l’italiano più influente del secondo Novecento (Mussolini lo era stato del primo).

Ph. Simona Granati / Corbis – Getty Images

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Gloria e notorietà. Cosa cercano gli assassini di massa

(agi.it, 14 maggio 2023)

Maggiore è il grado di unicità di una sparatoria di massa e più risonanza acquisterà il suo autore. Questa, in estrema sintesi, è la correlazione che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della New York University di Brooklyn. Il team, guidato da Rayan Succara, Roni Barak Ventura, Maxim Belykha, Sihan Weia e Maurizio Porfiri, ha valutato 189 stragi con armi da fuoco avvenute negli Stati Uniti tra il 1966 e il 2021.

Ph. Jason Connolly / Afp – Getty Images

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La saga mitomane di Harry e Meghan e la solitudine esibizionista dei Ferragnez

di Guia Soncini (linkiesta.it, 19 maggio 2023)

Ci sono giorni in cui proprio non riesci a decidere il tema di conversazione. Vuoi parlare di Pierfrancesco Favino? Di Tom Hanks? Di Diana Spencer? Di Meghan Markle? Delle due ragazze di Little Rock che si resero conto che gli uomini preferiscono le bionde? Comincerei da: cosa farebbe J.R. Moehringer con la vita di Chiara Ferragni? Me lo sono chiesto in quelle ventiquattr’ore in cui la vita sceneggiatrice ci ha offerto, come amuse-bouche della seconda stagione di The Ferragnez, la serie di Prime sulla vita dell’italiana più famosa di questo secolo, l’inseguimento immaginario di Harry e Meghan.

Unsplash

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Nella vita adulta è meglio ridurre le amicizie immaginarie

di Arthur C. Brooks (The Atlantic / internazionale.it, 15 aprile 2023)

Il poster più popolare della storia degli Stati Uniti è stato diffuso nel 1976 e ha causato un piccolo attacco di panico morale tra i genitori statunitensi. Raffigurava Farrah Fawcett, la star di Charlie’s Angels, in posa con un costume da bagno rosso intero, mentre sfoggiava il suo perfetto, enorme sorriso. Ne furono vendute dodici milioni di copie. Tra gli acquirenti c’eravamo io e la maggior parte dei miei amici di seconda media, ognuno dei quali l’attaccò alla parete della propria camera. Le nostre madri erano scandalizzate, il che suppongo fosse un po’ il punto di tutta la faccenda.

Yellow Dog Productions / Getty Images

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TikTok sta alimentando il sogno di molti di diventare ricchi e famosi on line

(ilpost.it, 5 aprile 2023)

Le celebrità in declino e i personaggi carismatici che scrivono manuali, tengono discorsi e vendono soluzioni spacciate come miracolose per diventare ricchi e famosi con il minimo sforzo esistono da tempo. Con la diffusione dei social network, però, questo tipo di “guru” e i relativi contenuti motivazionali basati sulla retorica secondo cui il successo dipende esclusivamente dal merito individuale e dall’atteggiamento con cui si affronta la vita sono proliferati. In particolare, l’algoritmo di TikTok – e la sua capacità di far diventare virale un contenuto da un giorno all’altro – ha rafforzato la convinzione di molti giovani che costruirsi una florida carriera on line sia tutto sommato facile.

TikTok

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