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Dopo 41 anni è libero l’uomo che sparò a Reagan

(agi.it, 16 giugno 2022)

John Hinckley, l’uomo che nell’81 tentò di uccidere il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, è un uomo completamente libero. Lo ha deciso il giudice distrettuale Paul Friedman, che ha disposto il rilascio oggi. “Dopo 41 anni 2 mesi e 15 giorni, FINALMENTE LIBERO!!!”, ha scritto Hinckley su Twitter. Il giudice aveva già approvato a settembre un accordo raggiunto tra il dipartimento di Giustizia e lo stesso detenuto sulla base di un rilascio senza condizioni e senza restrizioni. Il 30 marzo 1981 Hinckley tentò di assassinare Reagan di fronte all’ingresso dell’Hilton di Washington. Il presidente venne raggiunto da un proiettile, mentre rimase ferito più gravemente il suo portavoce, James Brady, poi rimasto parzialmente paralizzato. Hinckley venne arrestato subito dopo.

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L’attentatore di Ronald Reagan con l’ossessione per Jodie Foster

di Giacomo Galanti (huffingtonpost.it, 6 dicembre 2021)

Dopo quarant’anni passati in un manicomio criminale, John Hinckley a metà 2022 dovrebbe tornare libero. Hinckley diventa famoso in tutto il mondo il 30 marzo 1981 per aver cercato di uccidere il presidente degli Stati Uniti. Il 26enne infatti si era appostato tra i reporter e i curiosi che aspettavano Ronald Reagan a Washington per poi sparare sei colpi, che oltre al presidente colpirono due membri della scorta. Dopo averlo arrestato, gli agenti dell’Fbi fanno irruzione nella stanza d’albergo di Hinckley, dove trovano foto, ritagli di giornale e lettere dedicati a un volto noto di Hollywood: l’attrice Jodie Foster. Allora la Foster, raggiunta la fama con il ruolo della prostituta minorenne in Taxi Driver, studiava all’Università di Yale.

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L’attentato a Ronald Reagan, quarant’anni fa

(ilpost.it, 30 marzo 2021)

John Hinckley ci mise meno di due secondi a sparare tutti i sei colpi della sua calibro .22 contro il presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan: era il 30 marzo 1981, quarant’anni fa. Reagan aveva preso l’uscita secondaria per lasciare l’Hotel Hilton di Washington D.C., dove aveva tenuto un discorso, e stava percorrendo un breve tratto a piedi per raggiungere la sua limousine blindata. C’era una piccola folla nei pressi della limousine, e Reagan era circondato da un folto gruppo di persone, tra cui il portavoce Jim Brady e alcuni agenti di polizia e del Secret Service (l’agenzia federale che si occupa, tra le altre cose, della protezione del presidente e della sua famiglia). Hinckley, inizialmente, non aveva linea di tiro per colpire Reagan.

Ph. Ron Edmonds / Ap
Ph. Ron Edmonds / Ap

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Tra fiction e realtà. Guardi Reagan e pensi a Trump

di Antonio Dipollina («Il Venerdì di Repubblica», 13 gennaio 2017)

Il mondo che va in un’altra direzione, all’improvviso, perché John Hinckley, un giovane psicopatico ossessionato da Jodie Foster, spara a Ronald Reagan per fare colpo sull’attrice. La tesi è un po’ all’ingrosso ma è passata parecchio nell’immaginario ed è soprattutto alla base di Killing Reagan, ovvero il docu-film (ma la definizione è labile) in onda su National Geographic Channel martedì alle 20:55.KILLING REAGAN Continua la lettura di Tra fiction e realtà. Guardi Reagan e pensi a Trump