Archivi tag: K-pop

La vita da incubo delle star del K-pop

(agi.it, 24 marzo 2024)

Il messaggio con cui la star del K-pop Karina chiedeva scusa su Instagram, all’inizio di marzo, suonava sinceramente contrito e lasciava immaginare al pubblico occidentale una qualche offesa difficile da giustificare. «Mi scuso sinceramente per aver sorpreso i miei fan che mi hanno supportato», scriveva la frontwoman della band Espa. Qual era la sua colpa? Aver riconosciuto pubblicamente di avere una relazione con l’attore Lee Jae-wook.

Afp

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Le serie tv turche vanno anche meglio di quelle sudcoreane

(ilpost.it, 24 febbraio 2024)

Da almeno una decina d’anni le serie tv turche (che in Turchia sono chiamate dizi, abbreviazione di televizyon dizileri, serie televisive) stanno riscuotendo un successo internazionale notevole. Questi prodotti di intrattenimento hanno dato vita a un’industria di proporzioni enormi, al punto che, secondo le stime di Parrot Analytics (una società di analisi di dati) citate dall’Economist, attualmente la Turchia è il terzo Paese al mondo nell’esportazione di serie tv, dietro a Regno Unito e Stati Uniti.

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In Corea del Nord minorenni condannati per aver guardato serie tv proibite

di Gianluca Modolo (repubblica.it, 18 gennaio 2024)

Due ragazzi umiliati pubblicamente, davanti a centinaia di studenti riuniti in uno stadio, e condannati a dodici anni di lavori forzati. Tutti devono essere testimoni di come questi due sedicenni «non abbiano riflettuto profondamente sui loro errori», dicono gli agenti mentre ammanettano i due adolescenti rivelando agli altri presenti i loro nomi e pure gli indirizzi di casa. La loro colpa? Aver guardato serie televisive prodotte da quello che il dittatore Kim Jong-un ha appena classificato come “nemico numero uno”: la Corea del Sud.

Bbc

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I Bts faranno il servizio militare

(ilpost.it, 17 ottobre 2022)

L’agenzia che gestisce i Bts, famosissima band di pop coreano (K-pop) con milioni di fan nel mondo, ha annunciato che tutti e sette i membri del gruppo faranno il servizio militare. In Corea del Sud è infatti obbligatorio per tutti gli uomini adulti, con qualche eccezione: e finora i Bts avevano potuto rimandarlo grazie a una decisione del governo, che aveva riconosciuto il ruolo dei più importanti artisti K-pop nella diffusione della cultura sud-coreana nel mondo.

Big Hit Music

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I fan dei Bts sono una cosa a sé

(ilpost.it, 23 giugno 2022)

Una settimana fa, durante un evento trasmesso su YouTube per celebrare nove anni di carriera, il gruppo musicale sudcoreano Bts – attualmente uno dei più famosi al mondo – aveva annunciato che si sarebbe preso una pausa per lasciare ai membri il tempo di dedicarsi a progetti solisti. La notizia era totalmente inaspettata, appena pochi giorni dopo l’uscita del loro ultimo attesissimo album, Proof. Qualche giorno dopo, la Korea Singers’ Association aveva rilasciato una dichiarazione in cui chiedeva al gruppo di riconsiderare la sua decisione «per il bene dell’industria musicale coreana». Alcuni fan dei Bts, che sono milioni in tutto il mondo e vengono chiamati Army (acronimo di “Adorable Representative MC for Youth”, ma anche “Esercito”), hanno commentato on line questa richiesta con indignazione, facendo notare che la scelta dei sette giovani membri del gruppo dovesse essere rispettata.

Bts via Facebook

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Solo il K-pop può sconfiggere QAnon

di Andrea Signorelli (esquire.com, 5 novembre 2020)

Pochi giorni dopo essersi laureata, tornò nella sua casa in Maryland. Qui, in attesa di trovare un lavoro, iniziò a passare un sacco di tempo su YouTube. Dopo essere accidentalmente incappata in un video molto particolare, l’algoritmo della piattaforma di streaming iniziò a suggerirgliene continuamente di simili. Ore e ore di contenuti raccomandati direttamente da YouTube, che la fecero precipitare sempre più a fondo in quel “buco nero” in cui i video si succedono senza sosta, trasformando una curiosità in un’ossessione e convertendo ai fenomeni più oscuri della Rete anche chi partiva da posizioni distantissime. È quello che è avvenuto – secondo quanto racconta Bloomberg – a Daezy Agbakoba, oggi una delle voci più in vista del suo movimento.The_ARMY Continua la lettura di Solo il K-pop può sconfiggere QAnon

TikTok, K-pop e il flop di Trump a Tulsa

di Paolo Mossetti (wired.it, 22 giugno 2020)

Tenendo fede al suo stile, il presidente degli Stati Uniti ce l’aveva messa tutta per fare del suo ritorno in campo un momento di tensione: oltre alle parole incendiarie delle scorse settimane sulle manifestazioni contro il razzismo, c’era stata la scelta della data per il primo comizio dall’inizio della crisi da Coronavirus, e cioè il 19 giugno, che era sembrato uno sfregio a Black Lives Matter e agli afroamericani: proprio il Juneteenth, ovvero il giorno che commemora la liberazione degli schiavi dopo la Guerra Civile, e proprio a Tulsa, in Oklahoma, dove nel 1921 una folla di suprematisti bianchi aveva massacrato dozzine di neri nel quartiere di Greenwood.

Ph. Win McNamee / Getty Images
Ph. Win McNamee / Getty Images

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Parasite, Gangnam Style, Bts: la Corea del Sud ha conquistato l’Occidente

di Ilaria Bellantoni (linkiesta.it, 29 febbraio 2020)

L’inizio della fine della (sub)cultura pop occidentale porta in dote un nome, Mino: cioè il rapper della Corea del Sud che alla scorsa Paris Fashion Week è stato scelto da Virgil Abloh in persona per aprire la sfilata uomo di Louis Vuitton; e ha letteralmente spaccato su Instagram e YouTube. Ah, in prima fila c’era anche Gong Yoo, il Brad Pitt di Seoul che, nonostante i suoi quarant’anni, ha provocato la solita pioggia milionaria di like.Bts Continua la lettura di Parasite, Gangnam Style, Bts: la Corea del Sud ha conquistato l’Occidente

Musica e diplomazia: il K-pop canta al Nord. Ma Kim boccia la stella di “Gangnam Style”

di Guido Santevecchi («Corriere della Sera», 31 marzo 2018)

Pechino – C’è anche Psy, il divo del tormentone Gangnam Style, al tavolo dei colloqui tra le due Coree impegnate in un tour de force diplomatico. O meglio, c’è l’ombra del rapper sudcoreano, perché il governo di Seul avrebbe voluto mandarlo al Nord per un concertone e a quanto pare il regime di Pyongyang ha messo il veto.psy_gangnam_style Continua la lettura di Musica e diplomazia: il K-pop canta al Nord. Ma Kim boccia la stella di “Gangnam Style”