Archivi tag: Kamala Harris

Meloni e lo scherzo russo

(adnkronos.com, 1° novembre 2023)

Si chiamano Vovan e Lexus e sono i due comici russi che, con uno scherzo telefonico, hanno teso una trappola alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni cercando di carpirle dichiarazioni sulla guerra tra Ucraina e Russia. Al secolo Vladimir Aleksandrovich Kuznetsov e Aleksei Vladimirovich Stolyarov, 36 e 37 anni, hanno all’attivo una lunga serie di scherzi: riescono a superare le barriere istituzionali e a contattare leader internazionali e figure di primo piano.

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Un pugnale alla gola della democrazia americana

di Gianni Riotta (huffingtonpost.it, 6 gennaio 2022)

“Un anno fa, in questo sacro luogo, la nostra democrazia è stata attaccata. La volontà popolare è finita sotto assalto. La Costituzione ha affrontato la minaccia più grave. Per la prima volta nella nostra Storia, un presidente, che aveva perso le elezioni, ha provato a impedire il pacifico scambio di poteri, mentre una teppa violenta invadeva il Campidoglio. Hanno fallito. Questa è la verità: l’ex presidente degli Stati Uniti ha creato e diffuso una ragnatela di bugie sulle elezioni del 2020. Perché crede al potere, non ai principi ideali e vede i propri interessi al di sopra di quelli del Paese… Il suo ego sconfitto pesava più della democrazia e della Costituzione. Non ha accettato di perdere… Non si ama il Paese solo quando si vince. Non si è patrioti mentendo. Chi ha invaso Capitol Hill, e i mandanti, hanno puntato un pugnale alla gola della democrazia”.

Ph. Eric Thayer / The New York Times – Redux

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Il ricatto dell’instant reaction

di Guia Soncini (linkiesta.it, 14 dicembre 2021)

Insomma c’è questo problema dell’immediatezza del commento. Instant reaction, direbbero quelli che non si sono mai ripresi dal quel sei meno meno in Inglese alle medie. Bisogna esserci. Bisogna reagire. Bisogna commentare, ma subito. Se ti prendi un giorno per pensarci, non sei nelle tendenze. Se ci rifletti, sei così superato che rischi la cosa più terribile che possa accaderti sull’Internet: che ti dicano «boomer» (per fortuna tra dieci anni avrò altro da fare che rileggere quest’articolo: sai che fatica farei a ricordarmi quei tre quarti d’ora in cui il presente s’era fissato con «boomer»). Il processo più dentro lo spirito del tempo di cui non avete mai sentito parlare è quello a Jussie Smollett. Smollett è un attore, potreste averlo visto in Empire, ed è un omosessuale di pelle nera.

Pixabay

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E ora Meghan Markle punta a una carriera in politica

di Stefania Saltalamacchia (vanityfair.it, 16 marzo 2021)

Chiunque abbia conosciuto Meghan Markle, che faccia parte dei suoi sostenitori o dei suoi detrattori, usa sempre lo stesso aggettivo per definirla: «determinata». La 38enne, cresciuta a Los Angeles da madre insegnante di yoga afroamericana e papà direttore delle luci sul set di General Hospital, lo è sempre stata. Fin dai tempi della Immaculate Heart High School, d’impronta cattolica, per sole ragazze. Meghan durante gli anni scolastici frequenta laboratori teatrali, fa volontariato, è sempre la prima in classe ad alzare la mano. Invia addirittura una letterina all’allora First Lady Hillary Clinton per dirle che lo slogan di una pubblicità di detersivo non va bene, è sessista. «Tutte le donne d’America combattono contro lo sporco e l’unto delle pentole», la frase da cambiare.MeghanMarkle_politics Continua la lettura di E ora Meghan Markle punta a una carriera in politica

Kamala Harris può fare la differenza anche a Hollywood

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 10 febbraio 2021)

Sono in molti a chiedersi quali potranno essere le effettive ripercussioni su Hollywood dell’elezione di Joe Biden, da sempre considerato vicino all’industria americana dell’entertainment. E le questioni in gioco non sono poche, dalla tutela dell’industria theatrical, messa in ginocchio dalla pandemia, sino alla ripresa dei negoziati per l’accordo cinematografico Usa-Cina e alla nomina dei nuovi membri della Federal Trade Commission e della Federal Communications Commission. Ma ancora più rilevante e attuale è domandarsi quale impatto potrà avere la nomina di Kamala Harris a vicepresidente. È lei, e a buon diritto, la vera star di questo tanto auspicato risultato elettorale: la prima donna, e la prima donna non bianca, a diventare vicepresidente degli Stati Uniti.

Hbo
Hbo

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La “Second Daughter” Ella Emhoff sfila in passerella a New York

(ansa.it, 18 febbraio 2021)

La “Second Daughter” Ella Emhoff ha fatto a sorpresa il suo debutto ufficiale alla Fashion Week di New York sfilando per il marchio Proenza Schouler. La figliastra della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris si era fatta notare per il suo senso dello stile il giorno dell’Inauguration del presidente Joe Biden con addosso un cappottino di Miu Miu entrato tra i fashion statement della cerimonia. Poco dopo l’evento, la Emhoff ha firmato con l’agenzia Igm Models che annovera nel suo carnet dive della moda come Karlie Kloss, Gisele Bündchen e le sorelle Bella e Gigi Hadid.

Ph. Win McNamee / Getty Images
Ph. Win McNamee / Getty Images

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L’allenamento “stile Rocky” di Kamala Harris

di Laura Salonia (iodonna.it, 12 febbraio 2021)

Kamala Harris, 56 anni, continua a darci buoni esempi, anche in fatto di attività fisica. La vicepresidente degli Stati Uniti è stata ripresa domenica mattina mentre si allenava sulle scale del Lincoln Memorial, a Washington, con suo marito Doug Emhoff. In mezzo alla gente come una persona qualsiasi, con una guardia del corpo che la seguiva da vicino. In leggins, giacca a vento, cappellino e coda, naturalmente con l’immancabile mascherina. E sui social si sono moltiplicati i post con le sue immagini mentre saltella agilmente su e giù dalla imponente scalinata. Un allenamento in stile Rocky, il celebre film con Sylvester Stallone (ma quelle erano le scale del Philadelphia Museum of Art). Ecco perché fare le scale è un ottimo esercizio per dimagrire e tenersi in forma.1_KamalaHarris_Rocky Continua la lettura di L’allenamento “stile Rocky” di Kamala Harris

Come fu che Kamala si mangiò “Vogue America”

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 11 gennaio 2021)

Il punto della nuova cover di Vogue America – il tempo di anticiparla ai quotidiani ed è già polemica – non è affatto l’eventuale sbiancamento della pelle della neo-vicepresidente Kamala Harris a colpi di pixel. A meno di non volerci prendere in giro, chiunque di noi abbia mai fatto riviste di immagine – crediamo lo sappia perfino l’opinionista del New York Times Wajahat Ali che ha scatenato il caso di “whitening shame” ai danni della direttrice Anna Wintour – sa che le foto vengono non solo uniformate di default per cancellare ombre, macchie, rughe, cicatrici dell’esistenza (Naomi Campbell lo chiedeva per contratto, by the way, insieme con un’altra serie di punti che sottoscrivemmo di non rivelare mai), ma che tutti lo facciamo costantemente, anche sul Samsung che Wajahat agita come il mezzo migliore per riprodurre la corretta realtà, ovvero la realtà corretta con il comando “uniformità” dai quali usciamo tutti perfettamente social e con dieci anni di meno.1_Kamala_Vogue Continua la lettura di Come fu che Kamala si mangiò “Vogue America”

Il colore viola

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

Afp
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Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

di Serena Tibaldi (d.repubblica.it, 20 gennaio 2021)

Ci si aspettava un messaggio più o meno diretto dalle mise scelte da Kamala Harris e Jill Biden, e così è stato. Nel più puro stile politico americano, in cui ogni indumento viene analizzato e studiato per carpirne il significato nascosto, sia la Vicepresidente sia la First Lady hanno utilizzato la cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca per mettere in chiaro la loro agenda stilistica. La Vicepresidente si è presentata con un completo abito e cappotto viola di Christopher John Rogers, designer afroamericano emergente molto lanciato e molto impegnato a livello politico.

Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times
Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times

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