Archivi tag: Lega Nord

Ravetto lancia una “riffa” per finanziare la Lega

(adnkronos.com, 27 ottobre 2023)

«Oggi è il mio giorno, nel senso che è il giorno dedicato a me per sostenere la Lega. Se vorrete, vi allego l’indirizzo, qualunque erogazione liberale detraibile al 26%, va bene qualunque importo… In ogni caso grazie, grazie che mi seguite…». La leghista Laura Ravetto lancia una sorta di “riffa social” attraverso un video per promuovere la raccolta fondi a sostegno del Carroccio.

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Umberto Bossi, cantante e poeta rilanciato dai social

di Francesco Moscatelli (lastampa.it, 19 giugno 2023)

Che Umberto Bossi, prima di iscriversi alla facoltà di Medicina (che frequentò a Pavia, pur non terminando il percorso di studi), avesse tentato la carriera del cantautore, con lo pseudonimo di “Donato”, è cosa nota: nel 1961, quando aveva vent’anni, partecipò al Festival di Castrocaro e pubblicò un 45 giri con i brani Ebbro (un boogie-woogie) e Sconforto (un pezzo rock lento) scritti insieme al maestro Mazzucchelli. Disco praticamente introvabile che, alcuni anni fa, era andato anche all’asta a una cifra spropositata: 250mila euro o giù di lì.

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Numero 88. L’insufficiente lotta all’antisemitismo di governo e Figc

di Valerio Moggia (linkiesta.it, 28 giugno 2023)

Il calcio combatterà l’antisemitismo. È questo il succo dell’annuncio fatto ieri da governo e Figc. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina hanno presentato ufficialmente una dichiarazione d’intenti per la lotta alle discriminazioni contro gli ebrei negli stadi italiani.

Ph. Emilio Andreoli / Getty Images

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Lega, richiamo a deputati: «Indossate la spilletta con Alberto da Giussano»

(adnkronos.com, 19 giugno 2023)

Per rispetto della nostra storia, indossate la spilletta con Alberto da Giussano. È quanto chiede ai deputati della Lega il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che ha firmato negli scorsi giorni una lettera indirizzata ai 66 deputati del Carroccio, in cui ricorda la storia del guerriero che si oppose alle armate di Federico Barbarossa. «Gli ideali» si legge nella missiva visionata dall’AdnKronos «si identificano spesso con i simboli, e la nostra storia è legata a un simbolo di libertà per antonomasia».

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I politici nel presepe: sfida di popolarità a colpi di pastore

di Lucia Licciardi (agi.it, 31 dicembre 2022)

In principio fu l’elefante. Veniva dall’India, ed era arrivato a Napoli come dono del sultano turco al re Carlo di Borbone nel 1738. Il presepe, all’epoca, non era già più un simbolo solo religioso che si materializzava nelle chiese cittadine in coincidenza con il Natale, ma era approdato nelle case di nobili e ricchi mercanti, diventando passatempo laico e riproduzione di quotidianità vissuta.

Ph. Carlo Hermann / Afp

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Come le tifoserie di calcio hanno spinto la crescita dell’estrema destra in Europa

di Valerio Moggia (linkiesta.it, 16 settembre 2022)

Pochi si sono sorpresi davanti ai disordini scatenati dai tifosi della Dinamo Zagabria, in trasferta mercoledì a Milano per la Champions League: ovunque vadano succede qualcosa del genere. Milano li aveva già conosciuti nel novembre del 2019, quando erano venuti a sfidare l’Atalanta in Champions. Il copione è sempre lo stesso: maglie nere, aggressioni e saluti nazisti. Sono questi i tratti distintivi dei Bad Blue Boys (Bbb), il gruppo ultras formatosi a Zagabria nel 1986 e divenuto abbastanza celebre per i disordini del Maksimir del 13 maggio 1990, la partita che secondo il (falso) mito diede avvio alla guerra nei Balcani. Già all’epoca i Bbb erano un gruppo di tifosi d’ideologia nazionalista nostalgici degli ustascia, ritenuti molto vicini al partito Hdz di Franjo Tudjman, da cui poi si sono progressivamente distaccati – un po’ perché Tudjman appoggiava i vertici del club, che intendevano cambiare nome alla Dinamo, e un po’ perché negli anni il partito è passato su posizioni più moderate.

Ap / LaPresse

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Archiviare populismo e sovranismo

di Giorgio Merlo (huffingtonpost.it, 21 marzo 2022)

Lo scenario politico è cambiato. È profondamente cambiato. Già prima dell’invasione russa nei confronti dell’Ucraina e di una guerra che è destinata a mutare definitivamente gli equilibri geopolitici mondiali. E, di conseguenza, anche il ruolo e la “mission” della stessa Europa. Ci sarà un cambiamento profondo di fronte al quale tutte le forze politiche debbono misurarsi. Di destra, di sinistra e di centro. È inutile attardarsi in analisi virtuali pensando che, dopo la fase cruenta di questa invasione, tutto possa ritornare come prima. E questo per una semplice ma, al contempo, grande ragione. E cioè, quando la politica estera diventa centrale e determinante per elaborare un progetto politico da un lato e tracciare le alleanze politiche ed elettorali dall’altro, è addirittura scontato che il quadro nel suo insieme è destinato a cambiare in profondità.

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Il messaggio oltre gli stemmi sul giubbotto di Salvini

(ilfoglio.it, 9 marzo 2022)

La giacca di Matteo Salvini in Polonia, in uno dei momenti più imbarazzanti della storia del leader leghista, è un documento interessante. Perché c’è sopra buona parte del “potere” del Carroccio nel luogo che più conta: la Lombardia operosa e produttiva che – senza scatti d’orgoglio del centrosinistra – tornerà a votare il Carroccio anche il prossimo anno. Anche se la tensione, nella destra lombarda, è molto alta. C’è addirittura chi, tra i padani di stanza a Roma, è sicuro che il siluro sia partito da Fratelli d’Italia contro il Capitano leghista. Ma torniamo alla giacchetta. Molti loghi. Sulla spalla destra quella di Areu, ovvero l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, di Regione Lombardia. Areu campeggia non perché la giubba sia di Regione, ma perché è di Cancro Primo Aiuto.

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Enrico Michetti, il “Tribuno della Radio” che FdI vuole sindaco a Roma

di Gabriella Cerami (huffingtonpost.it, 21 maggio 2021)

“Dai, che sei sindaco!”. Oppure: “L’uomo giusto al posto giusto”. O ancora: “Finalmente al Campidoglio una persona onesta e competente”. Riceve messaggi così, in pubblico e in privato Enrico Michetti. Chi? Sintonizzarsi sulle onde di Radio Radio e non riconoscerlo è impossibile. È una piccola grande star della conversazione radiofonica della Capitale, una sorta di The Voice che commenta tutto lo scibile e soprattutto interviene sui temi, le gioie e i dolori del vivere a Roma e dell’amministrare questa città. Radio Radio è l’emittente romana da cui risuona la sua voce in pillole quotidiane.

@RadioRadioWeb via Twitter
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Fascio, falce e bordello: breve storia dell’Italia populista

di Luigi Sanlorenzo (linkiesta.it, 14 luglio 2020)

Sulla copertina del libro pubblicato nel 2017 da Marco Revelli per Einaudi, Populismo 2.0, si legge quanto segue: «Il populismo si manifesta quando il popolo non si sente rappresentato. È malattia infantile della democrazia quando i tempi della politica non sono maturi. È malattia senile della democrazia quando i tempi della politica sembrano essere finiti. Come ora, qui, non solo in Italia».

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