Archivi tag: Selma

Da Smith a Vinícius, la lotta al razzismo non abbassa i pugni

di Emanuela Audisio (repubblica.it, 4 marzo 2024)

Basta un gesto. Per dire: non ci sto, non sono dei vostri. Per riannodare e rinnovare la protesta. Basta quel pugno, senza nazionalità, né passaporto, ma pieno di storia. Per sfregare la pelle del razzismo, per irritarlo, per sfidarlo. Tra quello di Vinícius Júnior, 23enne brasiliano, calciatore del Real Madrid e quello con il guanto nero di Tommie Smith e di John Carlos passa più di mezzo secolo (56 anni).

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I rivoltosi brasiliani si sono organizzati sui social, senza nemmeno nascondersi troppo

(ilpost.it, 9 gennaio 2023)

I sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro che domenica a Brasilia hanno assaltato il Parlamento e altri edifici governativi si erano organizzati per settimane sui social network, senza nemmeno preoccuparsi troppo di dissimulare le proprie intenzioni. Da quando Bolsonaro ha perso le elezioni contro Luiz Inácio Lula da Silva a ottobre, gli atti dimostrativi e i disturbi da parte dei sostenitori dell’ex presidente che ritengono senza prove che le elezioni siano state truccate sono stati numerosi, e sono stati sempre organizzati sui social network.

Ph. Eraldo Peres / Ap

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La bara di John Lewis sul ponte di Selma

(ilpost.it, 27 luglio 2020)

Domenica 26 luglio la bara di John Lewis, uno dei principali esponenti del movimento statunitense per i diritti civili nella metà del Novecento, ha attraversato – su un carro trainato da due cavalli – il ponte Edmund Pettus di Selma, in Alabama. Il passaggio è stato organizzato per ricordare la manifestazione pacifica (ma nonostante questo repressa con grande violenza dalla polizia) che su quel ponte passò il 7 marzo 1965 e che era stata promossa proprio da Lewis, picchiato dagli agenti, che gli fratturarono il cranio.

Ph. Erik S. Lesser / Epa – Ansa
Ph. Erik S. Lesser / Epa – Ansa

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John Legend: more black men are in correctional control now than were enslaved in 1850

by Dara Lind (vox.com, February 23, 2015)

After receiving the Oscar for Best Song for Glory from Selma, John Legend gave an impassioned speech calling out the present-day state of affairs for African Americans. One line stood out: “We live in the most incarcerated country in the world. There are more black men under correctional control today than there were under slavery in 1850”. It’s become a widely cited statistic, after the publication of Michelle Alexander’s The New Jim Crow in 2011 — which helped make mass incarceration a hot topic of discussion. But is it true?Legend_Oscar-2015 Continua la lettura di John Legend: more black men are in correctional control now than were enslaved in 1850

Guerra, diritti civili e di genere: da che parte stanno gli Oscar?

Domenica notte i premi: quest’anno le scelte sono politiche

di Lorenzo Soria (lastampa.it, 18 febbraio 2015)

Los Angeles – Mancano quattro giorni al giorno degli Oscar, alla celebrazione, domenica notte, dell’edizione 87 degli Academy Awards. E tra i sempre più numerosi «Oscarologists» serpeggiano molti dubbi. Vincerà Boyhood, come tanti pensavano fino a poco fa, o a spuntarla sarà Birdman, la favola hollywoodiana di Alejandro González Iñárritu? E se Clint Eastwood a 84 anni sorprendesse ancora con American Sniper? Passando agli attori, Michael Keaton o Eddie Redmayne nella parte dell’astrofisico Stephen Hawking? O Bradley Cooper, il cecchino di Eastwood? E tra le attrici, la professoressa con l’Alzheimer di Still Alice (Julianne Moore) ha già in tasca l’Oscar? Ma in un’annata piena di dubbi e di suspense, una certezza c’è ed è che, nonostante gli sforzi dell’Academy di depoliticizzare la cerimonia, la politica avrà un ruolo determinante. Continua la lettura di Guerra, diritti civili e di genere: da che parte stanno gli Oscar?