Archivi tag: Steve Bannon

L’America conflittuale e ottimista di Norman Lear

di Alessio Marchionna (internazionale.it, 11 dicembre 2023)

La sera del 12 gennaio 1971 milioni di statunitensi che stavano guardando la tv si trovarono davanti un messaggio insolito: «Il programma che segue vuole accendere un riflettore umoristico sulle nostre fragilità, sui nostri pregiudizi e sulle nostre preoccupazioni. Rendendoli fonte di risate, speriamo di mostrare, in modo maturo, quanto siano assurdi». Il messaggio era strano perché a quell’epoca le emittenti non si preoccupavano che i loro contenuti d’intrattenimento potessero infastidire gli spettatori.

Cbs / Getty Images

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“Sound of Freedom”, il nuovo manifesto dell’estrema destra pro Trump

di Guido Petrangeli (huffingtonpost.it, 27 luglio 2023)

Negli Stati Uniti c’è un film che sta facendo parlare molto di sé, arrivando a incassare cifre da capogiro al botteghino. E non si tratta di Oppenheimer, Barbie o dell’ultimo episodio di Indiana Jones ma di Sound of Freedom, un thriller religioso che parla di un traffico internazionale di minori a sfondo sessuale. Il film, basato su una storia vera, ha come protagonista Jim Caviezel che interpreta Tim Ballard, un controverso ex agente del dipartimento per la sicurezza nazionale che ha cercato di salvare dei bambini dai trafficanti di essere umani in Colombia.

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Le storie notevoli dietro la condanna di Pras Michel

(ilpost.it, 28 aprile 2023)

La vicenda di Pras Michel, ex rapper del celebre gruppo dei Fugees che mercoledì è stato condannato per riciclaggio di denaro e per aver cercato d’influenzare il governo statunitense a favore della Cina, coinvolge alcuni dei più grossi scandali politici e finanziari asiatici degli ultimi anni. Pras Michel ha 50 anni ed è noto soprattutto per essere stato tra i fondatori dei Fugees, uno dei gruppi hip-hop più famosi degli anni Novanta, insieme a Lauryn Hill e Wyclef Jean.

Ph. Andrew Harnik / Ap

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Steve Bannon è stato incriminato per riciclaggio, truffa e cospirazione

(ilpost.it, 8 settembre 2022)

Steve Bannon, ex consigliere e stratega dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato formalmente incriminato nello Stato di New York per riciclaggio di denaro, truffa e cospirazione per il caso dell’associazione “We Build The Wall”. L’associazione era stata fondata da Bannon e altri per raccogliere donazioni che avrebbero dovuto contribuire a costruire un muro in un tratto del confine tra Messico e Stati Uniti, allo scopo di fermare i migranti: si era però scoperto che una parte dei soldi raccolti era stata usata da Bannon e da altre tre persone per spese personali, e ad agosto del 2020 Bannon era stato arrestato. A gennaio del 2021, nel suo ultimo giorno da presidente, Trump aveva concesso la grazia a Bannon (e con lui ad altre 142 persone), evitandogli un processo federale per quelle accuse.

Ph. Alex Kent / Afp – Getty Images

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Da Grillo a Bannon, il triste autunno dei piazzisti del populismo

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 23 aprile 2022)

Se il trucco più riuscito del diavolo è stato convincerci che non esiste, la battuta migliore di Beppe Grillo è stata sostenere di aver fondato un movimento politico. Non era niente del genere, come si dimostra in questi giorni. Nel pieno della più grave crisi internazionale degli ultimi decenni, infatti, il fondatore del Movimento 5 Stelle è sceso a Roma per discutere con i vertici del suo partito, dal presidente (sub judice) Giuseppe Conte al presidente della Camera Roberto Fico, dal ministro Stefano Patuanelli ai capigruppo di Camera e Senato: per parlare della guerra in Ucraina? Dei rapporti con la Russia, delle sanzioni, dell’allargamento della Nato? Macché. Del blog. O per meglio dire, di soldi. Cioè dell’unico motivo per cui il «garante» del Movimento 5 Stelle ha messo in piedi l’uno e l’altro, il blog e il partito.

LaPresse

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Trump in Pennsylvania appoggia il Dr. Oz

di Massimo Basile (agi.it, 10 aprile 2022)

Sfidando il suo cerchio magico e i big del partito repubblicano, Donald Trump ha dato il suo endorsement per la carica di senatore della Pennsylvania al controverso cardiochirurgo Mehmet Oz, celebre e chiacchierato personaggio televisivo, conosciuto dagli americani come Dr. Oz, conduttore del The Dr. Oz Show. Nato a Cleveland, in Ohio, da genitori turchi, 61 anni, laureato ad Harvard e poi diventato un accademico alla Columbia come “professore emerito di Chirurgia”, Oz ha assunto i contorni della star quando è diventato presenza fissa del popolare talk show condotto da Oprah Winfrey. Dopo cinque anni come ospite, Oprah gli propose di condurre un programma in prima persona. Dalla tribuna televisiva il Dr. Oz, come luminare della scienza, ha lanciato una serie di messaggi controversi.

Reuters

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Steve Bannon si è consegnato alla polizia in diretta streaming

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 15 novembre 2021)

Steve Bannon si è consegnato alle autorità federali degli Stati Uniti a favore di telecamera e in diretta streaming. La notizia del suo arresto arriva qualche giorno dopo quella dell’incriminazione per oltraggio al Congresso: l’ex consigliere di Donald Trump e capo stratega della Casa Bianca si è rifiutato di testimoniare davanti alla Commissione d’inchiesta sull’assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. Bannon si è consegnato questa mattina e, come riporta la stampa americana – compresa la Cnn –, dovrebbe comparire di fronte a un giudice nel pomeriggio. Prima di farsi arrestare ha mandato un messaggio preciso ai suoi sostenitori, incitandoli a resistere contro quello che chiama il «regime di Biden».

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Il nuovo social del team di Trump è stato facilmente hackerato

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 6 luglio 2021)

Gettr, il nuovo social di Donald Trump creato a immagine e somiglianza di Twitter, è stato hackerato il giorno stesso del suo lancio. Ed è stato fatto con estrema semplicità, come ha reso noto l’autore. Si tratta dell’utente Twitter @JubaBaghdad, il quale ha fatto un gesto tanto semplice quanto incisivo. I bersagli scelti per l’attacco – che ha avuto luogo domenica 4 luglio, giorno in cui il lancio dell’applicazione è stato formalizzato – sono stati i più importanti nomi tra i repubblicani. Steve Bannon, Mike Pompeo e lo stesso creatore Jason Miller – per citarne alcuni – si sono visti modificare il profilo con l’aggiunta di poche semplici parole: «@JubaBaghdad era qui 🙂 , ^^ Palestina libera ^^».

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Bannon contro Lennon

di Dario Ronzoni (linkiesta.it, 23 luglio 2020)

Per Susanna Ceccardi, candidata leghista alla Regione Toscana per il Centrodestra, è una canzone «comunista». Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è un «inno all’omologazione mondialista»: il testo non la appassiona anche se – concede – «la musica è bellissima, ma bisogna non conoscere l’inglese». Insomma, Imagine, il celebre brano di John Lennon del 1971, non piace alle donne di Destra. Non serviva raggiungere l’estate del 2020 per scoprirlo.

Ph. Andrew Burton / Getty Images
Ph. Andrew Burton / Getty Images

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Il film su Bannon, più narciso che populista

di Elisabetta Grandi (lettera43.it, 30 aprile 2019)

Steve non dorme mai. Steve ingolla orrendi beveroni di verdure perché vuole perdere 16 chili. Steve legge, Steve scrive, ma soprattutto sta al telefono. Dà ordini ai collaboratori, si incazza di brutto con uno di loro, perché gli sembra che non combini niente di utile. In pubblico, invece, non si incazza mai, è calmo e suadente, ma molto vigile.TheBrink Continua la lettura di Il film su Bannon, più narciso che populista