“Beyond the Sun”, il film in cui papa Francesco interpreta sé stesso

Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film sta al resto del cinema come le canzoni che si suonano in chiesa stanno al resto della musica

(wired.it, 9 novembre 2017)

Si chiama Beyond the Sun ed è stato prodotto dalla società italiana con sede in America, AMBI Media. È stato girato in Argentina ma è parlato in inglese per avere la massima diffusione. Papa Francesco ovviamente interpreta sé stesso ed in una scena che non fa parte della trama (ma con un trucco in realtà ci rientra), parla ai bambini protagonisti della storia per 5 minuti a film finito (dai suoi appartamenti) e gli spiega come trovare Gesù.Beyond_the_SunSembra poco ma in realtà è tantissimo, perché nessun pontefice era mai entrato a far parte di un progetto cinematografico di finzione. Questo non significa che il papa reciti battute scritte da altri, il suo messaggio lo ha pronunciato da sé, senza scriverlo e senza farne diversi ciak (un messaggio spirituale non si ripete). Però il film, oltre a proporlo alla fine, integrale, ne ha anche tagliato dei piccoli pezzi per inserirli nella trama e usarli per mettere in moto degli eventi. La storia è infatti quella di 5 bambini che sognano di incontrare Gesù e si convincono che per trovarlo debbano andare su un eremo in montagna. Affronteranno così un percorso di nascosto dai genitori nel quale saranno assistiti da una colomba in computer grafica e durante il quale incontreranno greggi di pecore, agnelli sperduti, viandanti e famiglie accoglienti che li ospitano spezzando e moltiplicando del pane. Ed è proprio una sorta di apparizione del papa a stimolare l’impresa. Bergoglio infatti appare in un poster che lo raffigura nella camera di uno di questi bambini e, tramite i suddetti pezzi estrapolati dalla ripresa che vedremo integrale alla fine, spinge il bambino a partire alla ricerca. L’effetto non è proprio “invisibile”, si avverte un certo artificio, ma l’idea del papa che, come fosse una star, un modello o un mito adolescenziale, da un poster si anima e spinge un bambino a cercare Gesù, vale il sacrificio. Come è facile immaginare Beyond the Sun sta al resto dei film come le canzoni che si suonano in chiesa stanno al resto della musica, ne è cioè una versione annacquata dalle esigenze spirituali, vessata dall’avere un messaggio molto ingombrante e ambientato in un mondo che somiglia pochissimo al nostro, in cui tutto è roseo, in cui i bambini appassionatissimi di scienza e astronomia dichiarano di esserlo solo per capire meglio come Dio abbia creato tutto, in cui misteriosamente chi gioca ai videogiochi stringe un joypad della PlayStation ma sul televisore c’è un videogame pre-era 8 bit. Soprattutto un mondo in cui tutti sono vestiti accollatissimi e le pulsioni più elementari non esistono anche nei preadolescenti. È effettivamente la rappresentazione della società civile ideale immaginata e approvata dal Vaticano (che ha seguito passo passo lo sviluppo del progetto per ovvie ragioni). Beyond the Sun è insomma così ingenuo che si fa fatica ad avercela con lui, anche se è ben lontano dall’essere appassionante e affoga ogni possibile interesse in quintali di ideologia. Non è un film realizzato da persone di cinema ma più da educatori (il che porta ad inconvenienti esilaranti come il fatto che le riprese aeree dei boschi verdi che aprono il film siano identiche a quelle che aprono Shining, ma probabilmente nessuno lo sa) e, nonostante sia prodotto da una casa di produzione che ha sulle spalle diversi film (tra cui In dubious battle di James Franco), sceglie proprio di essere altro. Del resto tutto nasce da papa Francesco, da una sua idea e dal suo desiderio di fare un film che parli ai bambini di Gesù. Tutti i profitti della produzione (una volta ripagate le spese) saranno devoluti in beneficenza a favore dei bambini indigenti dell’Argentina e esso stesso sarà messo a disposizione di tutte le scuole (presumibilmente private) che vorranno organizzare proiezioni con i loro studenti. In aggiunta le scuole che parteciperanno potranno indicare uno studente che nei 30 giorni seguenti alla proiezione si sarà distinto e a questo la produzione destinerà una borsa di studio dall’entità da determinarsi. Solo a gennaio Beyond the Sun uscirà in sala regolarmente. È evidente che chi non vede di buon occhio il Vaticano troverà moltissimo di odioso in questo film, ma è anche vero che, come per certi preti remissivi, anche non condividendone le idee, i presupposti e il modo di agire, si può lo stesso faticare ad averlo in antipatia. Troppo sempliciotto, troppo naïve, troppo sfacciatamente di parte per essere un persuasore occulto. Beyond the Sun è semplicemente un instant cult con il papa che parla da un poster.