Archivi tag: politica-per-media

I pregiudizi ideologici su Lucio Battisti

di Andrea Silenzi (repubblica.it, 13 novembre 2025)

Planando sopra boschi di braccia tese”. Questa frase presa da La collina dei ciliegi (1973) fece alzare il livello dei sospetti dei movimenti politici di sinistra nei confronti di Lucio Battisti. Anni difficili: e se quelle braccia tese fossero un richiamo ai saluti romani?

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Quando Mamdani faceva hip hop

(ilpost.it, 5 novembre 2025)

Nel 2019 la critica culinaria del New York Times Ligaya Mishan dedicò un lungo articolo a «un giovane rapper del Queens che si fa chiamare Mr. Cardamom». Era il nome d’arte di Zohran Mamdani, il neo eletto sindaco di New York, che entrerà in carica il prossimo 1° gennaio.

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Il gran teatro dell’autoritarismo populista

La Presse

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 11 novembre 2025)

Nel suo ampio elogio degli ultimi libri di Giuliano da Empoli, Il mago del Cremlino e L’ora dei predatori, come chiave per comprendere il carattere del nuovo autoritarismo e delle personalità autoritarie, qualche giorno fa David Brooks sottolineava sul New York Times, tra gli altri, un aspetto che ha molto colpito anche me. Per brevità e pigrizia, cito direttamente dalla sua sintesi.

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Calenda si è tatuato anche il simbolo dell’Ucraina

Carlo Calenda via X

(ansa.it, 8 novembre 2025)

«E mo’ ce lo siamo tatuati per la vita. #slavaukraini». Lo scrive su X il leader di Azione, Carlo Calenda, postando la foto dell’ultimo tatuaggio appena fatto che ricalca lo stemma dell’Ucraina [il “tryzub” – N.d.C.]. Il simbolo dell’Ucraina è solo l’ultimo dei tatuaggi di Calenda.

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La prossimità di Carlo Calenda con l’ambiente cinematografico

Ph. Gilbert Tourte / Getty Images

di Giuseppe Giordano (esquire.com, 22 settembre 2025)

Nella sua carriera ha diretto alcuni tra i maggiori attori italiani, fra cui Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, ma soprattutto ha avuto il merito di aver lanciato una celebre serie cinematografica e aver girato un film che siede al ventinovesimo posto della classifica di quelli più visti di sempre in Italia per numero di spettatori. Stiamo parlando del grande regista italiano Luigi Comencini.

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Debra Messing ha perso la testa con la vittoria di Mamdani

Debra Messing via Twitter

di Paolo Armelli (wired.it, 6 novembre 2025)

L’elezione di Zohar Mamdani a sindaco di New York ha scatenato le reazioni più disparate, ma forse la più inaspettata è stata quella di Debra Messing. L’attrice, famosa soprattutto per aver interpretato la protagonista femminile della sit-com di culto Will & Grace per 8 stagioni più 3 di revival, non ha mai nascosto la sua diffidenza e sfiducia nei confronti di Mamdani, che a suo avviso non avrebbe l’esperienza necessaria per guidare una città complessa come New York City.

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La nuova insegna dorata fuori dallo Studio Ovale

Ph. Evan Vucci / Ap

(ilpost.it, 6 novembre 2025)

Da qualche giorno sul muro esterno dello Studio Ovale, l’ufficio presidenziale della Casa Bianca a Washington, sono stati appesi dei cartelli bianchi con la scritta in oro «The Oval Office» (Lo Studio Ovale, appunto), con un carattere che ricorda un po’ quello usato per le location dei matrimoni. L’insegna non è passata inosservata, e sui social media sono circolate varie critiche.

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“Belle ciao”: dopo il ritiro dalle Regionali, Boccia ci prova col podcast

di Emilio Randon (corriere.it, 7 novembre 2025)

Si sa, le brave ragazze vanno in paradiso, mentre le cattive vanno dappertutto. Eccone tre di temerarie. Michela Morellato, vicentina, 39 anni, influencer con un talento per i guai tanto da farci un libro (Un talento per i guai, Bietti), Clizia De Rossi (età non pervenuta, militante transgender, attivista dei diritti Lgbt) e Maria Rosaria Boccia (42 anni, sugli scudi per l’affare Sangiuliano, fino all’altro giorno in corsa contro l’ex ministro della Cultura alle prossime elezioni campane).

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Il surreale lancio della campagna di Sangiuliano per le regionali

Gennaro Sangiuliano via Instagram

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 6 novembre 2025)

Quello che caratterizza davvero l’epoca in cui viviamo non è tanto la frammentazione delle nostre diverse, opposte e sempre più inconciliabili concezioni della verità, quanto la decomposizione, se così posso dire, della stessa comune percezione della realtà, il collasso di qualunque criterio condiviso ne consenta l’interpretazione e la comunicazione in modo sensato.

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Un “premio Fifa per la pace” su misura per Donald Trump

Getty Images via Afp

(ilfattoquotidiano.it, 5 novembre 2025)

Un premio Fifa per la pace da consegnare il 5 dicembre a Washington, in occasione del sorteggio dei Mondiali di calcio del 2026 che si svolgeranno tra Usa, Canada e Messico. Proprio poche settimane dopo l’esclusione di Donald Trump dalla corsa al Premio Nobel per la pace, nonostante le pressioni esercitate da diversi leader mondiali e da lui stesso.

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