di Nicoletta Cottone (ilsole24ore.com, 13 maggio 2025)
La prima auto del Papa è datata 1909: una Itala 20/30, regalata a Pio X dall’arcivescovo di New York. Ma Pio X a bordo non vi salì mai, perché era contrario all’uso degli autoveicoli a motore. E, come lui, Benedetto XV non utilizzò mai automobili.
Un nome continua a tornare insistentemente nelle cronache in ore particolarmente complicate per la politica statunitense: Candace Owens, trentaseienne youtuber e attivista di estrema destra. L’assassinio di Charlie Kirk e una causa per diffamazione intentata da Emmanuel e Brigitte Macron hanno riportato Owens al centro della scena, anche a livello internazionale.
di Giovanni Cortesi (linkiesta.it, 10 settembre 2025)
C’era una volta una nobile arte, una fra le più raffinate e aristocratiche: quella di risolvere pacificamente le controversie internazionali attraverso dialogo, incontri cerimoniosi ed etichette impeccabili. Il suo nome era diplomazia. “C’era una volta”, perché ora quell’arte sembra morta e sepolta.
di Antonio Pellegrino (linkiesta.it, 15 settembre 2025)
Pochi giorni fa è stata rivelata l’identità del ragazzo che, lo scorso 10 settembre, ha sparato a Charlie Kirk durante il dibattito alla Utah University. Tutte le parti in causa si sono gettate su un possibile identikit che potesse avallare la rispettiva tesi di comodo.
Di recente sono stata in giro per una città italiana con un gruppo di persone tra le quali c’era un tizio che, di mestiere, compare alla tv inglese. La tv è un mezzo del secolo scorso, e perlopiù (con l’eccezione d’una minoranza di prodotti) è un mezzo a fama controllata: ti conoscono nel posto in cui quel programma va in onda.
di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 9 aprile 2025)
«E mentre meditavo sull’antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all’estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte».
Il nostro è un Paese pieno di problemi, ma dispone anche di molte risorse. Fra queste, una delle più straordinarie – eppure, sorprendentemente, quasi mai citata – è la capacità di concepire, realizzare e vendere ignoranza. La mia opinione, che cercherò di illustrare e supportare in questo lavoro, è che in questo campo siamo fra i migliori del mondo, non solo come creativi, indefessi produttori ed efficientissimi distributori, ma anche come avidi, insaziabili consumatori.
Questa settimana l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), più nota come Antitrust, ha fatto sapere di aver avviato un’indagine su sei influencer «che promettono guadagni facili e certi» per capire se abbiano attuato pratiche commerciali scorrette. I nomi dei coinvolti potrebbero dire qualcosa a qualcuno, visto che sono persone diventate note e visibili in una certa bolla di Internet, ma i cui video sui social sono spesso proposti anche a utenti che non sono interessati a questo genere di affari.
Con l’espressione influencer marketing s’intende un insieme di attività che prevede il coinvolgimento di testimonial come creator digitali, talent o personaggi pubblici, nella posizione di testare, validare e poi comunicare ai propri seguaci la bontà di un prodotto, di un servizio o di un brand attraverso i social network. Questa definizione didascalica a stento riesce però a contenere la complessità di un universo che nel mondo digitale ha raggiunto dimensioni enormi e, di conseguenza, declinazioni eterogenee.
Oggi in Giappone ci sono state le elezioni per scegliere il governatore della città metropolitana di Tokyo ed è stata rieletta per un terzo mandato la governatrice uscente Koike Yuriko, indipendente ma a lungo parlamentare e ministra con il Partito Liberaldemocratico. Adesso Koike dovrà gestire una delle regioni economicamente più importanti del Paese, dove vivono 14 milioni di persone e la cui amministrazione impiega 160mila lavoratori, con un bilancio annuale paragonabile a quello di una piccola nazione.