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I social network sono pieni di “fuffa guru”

(ilpost.it, 12 luglio 2024)

Questa settimana l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), più nota come Antitrust, ha fatto sapere di aver avviato un’indagine su sei influencer «che promettono guadagni facili e certi» per capire se abbiano attuato pratiche commerciali scorrette. I nomi dei coinvolti potrebbero dire qualcosa a qualcuno, visto che sono persone diventate note e visibili in una certa bolla di Internet, ma i cui video sui social sono spesso proposti anche a utenti che non sono interessati a questo genere di affari.

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Meme generation

Ph. Franco Antonio Giovanella / Unsplash

di Guia Soncini (linkiesta.it, 17 settembre 2024)

«Oggi un candidato vicepresidente non attaccherebbe mai una donna che fa un figlio, quindi, come si dice, il mio compito è esaurito. Miao». Avevo vent’anni quando mi alzavo alle sei di mattina per vedere su Rete 4 Candice Bergen nel ruolo di Murphy Brown. Ne ho quasi cinquantadue quando Candice Bergen sale sul palco degli Emmy a fare una battuta didascalica ma perfetta. Quando fa ciò che il mondo – cioè: io – si aspetta da lei: ricordare al mondo – cioè: agli altri – che molto prima di J.D. Vance e delle gattare senza figli ci fu Dan Quayle che riteneva che un personaggio di fantasia che decideva di crescere un figlio senza padre costituisse un esempio che avrebbe minato le fondamenta della famiglia americana.

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Capitani tenebrosi

di Guia Soncini (linkiesta.it, 16 settembre 2024)

Le prime parole di gergo televisivo che imparai, quasi trent’anni fa in uno studio Rai, furono «luce cosmetica». Il direttore della fotografia mi spiegava come avrebbe illuminato la conduttrice: con una luce sparata in faccia che l’avrebbe fatta più giovane più bella più santino. Poi negli anni con la luce cosmetica hanno cominciato a esagerare, e irridere i riflettori sparati in faccia a Dietlinde Gruber o a Barbara D’Urso è diventato un pigro espediente di chiunque abbia un telefono connesso al mondo.

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La tirannia dell’oggi pomeriggio

Roberto Speranza via Instagram

di Guia Soncini (linkiesta.it, 23 agosto 2024)

Sisifo trascorreva giornate costruttive e rilassanti in confronto a noialtri che ci ostiniamo a cercare di capire e spiegare cosa succede in un secolo completamente privo di memoria storica, in cui non solo i ventenni – che almeno hanno giustificazioni biologiche – ma anche i miei coetanei sono convinti che il mondo sia cominciato nel momento in cui si sono aperti un profilo social. Certo, ogni crisi offre appigli per approfittarsi della situazione.

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Quanto guadagnano gli influencer

Massonstock

di Chiara Bertoletti (vanityfair.it, 6 luglio 2024)

Gli influencer e i creator sono sempre più numerosi, così come le aziende che scelgono di pagarli per pubblicizzare i loro prodotti e servizi attraverso contenuti sponsorizzati. Questa pratica, che in gergo tecnico si chiama influencer marketing, è sempre più regolamentata (a gennaio del 2024 l’Agcom ha pubblicato nuove linee guida in proposito) e diffusa, tanto che solo in Italia, nel 2023, ha portato a investimenti oltre i 300 milioni di euro (dati Upa), destinati a crescere ulteriormente.

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MrBeast, il “re di YouTube”

Ph. Dave Kotinsky / Getty Images for MrBeast Burger

di Gabriella Rocco (huffingtonpost.it, 27 luglio 2024)

Creator, filantropo e imprenditore. A soli 25 anni Jimmy Donaldson, nome d’arte su YouTube MrBeast, è riuscito nel suo piccolo a fare qualcosa di grande per l’ambiente. Il suo più recente e straordinario traguardo è TeamSeas, iniziativa per ripulire il mare dalle plastiche (e non solo) che – portata avanti con altri youtuber e la collaborazione di Ocean Conservancy e The Ocean Cleanup – dall’ottobre del 2021 a oggi ha superato le aspettative vedendo rimossi circa 15 milioni di kg di spazzatura dalle spiagge di tutto il mondo.

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I contenuti bizzarri sui social di Maduro

Epa / Miraflores Palace – Handout

(ilpost.it, 24 luglio 2024)

Ogni giorno gli account del presidente venezuelano Nicolás Maduro riversano sui social network una grande quantità di contenuti propagandistici, soprattutto video. Il regime di Maduro – che governa dal 2013 in maniera autoritaria e sta facendo di tutto per restare in carica e impedire all’opposizione di vincere le elezioni di domenica – ha detto con una certa pomposità di essersi impegnato in una «battaglia della comunicazione» su Internet, contendendo ai dissidenti l’unico spazio dove potevano ancora esprimersi con una certa libertà.

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Interviste a star di Hollywood con false traduzioni, ultima frontiera della disinformazione

(ansa.it, 3 maggio 2024)

Emma Stone, Adam Sandler, Vin Diesel. Sono alcune delle star di Hollywood cui sono state messe in bocca dichiarazioni pro Mosca a scapito dell’Ucraina, in interviste tradotte ad arte. È l’ultima frontiera della disinformazione messa in scena da bot, profili automatici che postano sui social video di interviste vere ma doppiate in Francese o in Tedesco con frasi che gli attori non hanno mai pronunciato.

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La beneficenza fatta per marketing esiste

di Roberto Esposito (huffingtonpost.it, 25 gennaio 2024)

Da molti anni la ricerca – in ambito psicologico, neuropsicologico e sociologico – ci sta svelando le diramazioni del comportamento dei consumatori. Appare assodato che a incidere enormemente sulle scelte ci sia la componente culturale e, più precisamente, dei valori culturali. Si tratta né più né meno di credenze, che si formano all’interno di una società e che permettono a chi le osserva di sentirsene parte.

Ph. Ana Fernandez / Sopa Images – LightRocket via Getty Images

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Per le celebrità scusarsi è diventato parte del lavoro

(ilpost.it, 24 agosto 2023)

La settimana scorsa i Killers, la band rock statunitense famosa per canzoni come Mr. Brightside e Human, si sono trovati in una situazione complessa durante un concerto in Georgia, il Paese del Caucaso invaso temporaneamente dalla Russia circa quindici anni fa. Verso la fine del concerto il cantante Brandon Flowers ha chiesto se nel pubblico ci fosse qualcuno che sapeva suonare la batteria e che volesse salire sul palco a suonare insieme a loro la canzone For reasons unknown, come spesso succede durante le loro esibizioni.

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