Archivi tag: fama

La maledizione della fama

Pexels

di Guia Soncini (linkiesta.it, 26 maggio 2025)

Di recente sono stata in giro per una città italiana con un gruppo di persone tra le quali c’era un tizio che, di mestiere, compare alla tv inglese. La tv è un mezzo del secolo scorso, e perlopiù (con l’eccezione d’una minoranza di prodotti) è un mezzo a fama controllata: ti conoscono nel posto in cui quel programma va in onda.

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Fateli voi dei film così belli in Iran

Ph. Joel C Ryan / Invision – Ap

(ilpost.it, 23 maggio 2025)

Da circa quindici anni l’Iran è il Paese in cui è più rischioso in assoluto fare film. Dal 2009, infatti, il regime persegue i registi che non rispettano le numerose regole imposte dalla censura nazionale. In questi anni il cinema iraniano clandestino è diventato uno tra i più vitali e premiati del mondo, anche se ai suoi registi più apprezzati è spesso vietato lasciare il Paese e in alcuni casi gli viene vietato girare film che, comunque, non vengono distribuiti in patria.

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Il palcoscenico dei famosi

Ph. Michael Mora / Unsplash

di Guia Soncini (linkiesta.it, 16 maggio 2025)

Uno spettacolo è ambientato nel 1747, quando ci fu davvero l’incontro da cui prende spunto, tra Bach e Federico il Grande; l’altro in un’epoca imprecisata in cui un imprecisato re d’Inghilterra viene ucciso e il figlio scemo deve ereditare il trono. Uno è scritto da un signore di ottant’anni, l’altro da un trentacinquenne che, nella foto sul suo sito, ha mezza testa rasata e mezza coi capelli lunghi, e a me viene subito in mente Logan Roy: I love you, but you’re not serious people.

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Habemus selfie

Ansa

di Guia Soncini (linkiesta.it, 23 aprile 2025)

Forse vi ricordate di Suzanne Vega. È una cantante che fece un disco di minisuccesso quando avevo quattordici anni. La canzone più famosa si chiamava Luka, era la storia d’un bambino picchiato raccontata in prima persona. La mia preferita si chiamava Tom’s diner, era il racconto d’un tizio che in una tavola calda aspetta che venga l’ora del suo treno.

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Neanche i funerali sono più quelli di una volta

Ph. Ludovic Marin / Afp

di Giacomo Giossi (ilpost.it, 15 aprile 2025)

Il 9 settembre 2021, nel cortile degli Invalides a Parigi, si è tenuta la cerimonia in omaggio a Jean-Paul Belmondo. La bara, posizionata al centro del cortile e ricoperta dalla bandiera, riluceva in una giornata di Sole insolita per la Capitale francese. Attorno, una folla composta da celebrità e gente comune.

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Muoiono più celebrità di prima?

Pixabay

(ilpost.it, 6 febbraio 2025)

La recente morte del regista statunitense David Lynch ha generato profonda commozione, non soltanto tra i cultori dei suoi film ma anche tra le molte persone che erano adolescenti quando uscì Twin Peaks, una delle serie tv più popolari di sempre. E come in precedenza la morte del cantante Liam Payne, quella dell’attrice Shelley Duvall o quella del fumettista Akira Toriyama, solo per citarne alcune delle tante del 2024, anche la morte di Lynch ha rafforzato un’impressione che tende a emergere ogni tanto sui media e sui social network: che le morti di persone famose siano più frequenti rispetto al passato.

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L’epoca della celebrità frammentaria

Rai 1

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 marzo 2025)

«Ma io dico, ma Totti no, all’Europeo che fa il cucchiaio, prima del calcio di rigore je vai a chiéde la foto?». Lo dice Tony Effe, chiunque egli sia, intervistato alla tele da Alessandro Cattelan, e lo dice rovinandosi per sempre la possibilità d’avere una carriera televisiva: si sta lamentando dei microfonisti che a Sanremo gli chiedevano una foto assieme un secondo prima che salisse sul palco, i tecnici Rai hanno memoria da elefanti, Tony Chi? dovrà espiare a lungo.

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Il marketing dell’ignoranza

Ph. Vince Fleming / Unsplash

di Paolo Guenzi* (linkiesta.it, 17 febbraio 2025)

Il nostro è un Paese pieno di problemi, ma dispone anche di molte risorse. Fra queste, una delle più straordinarie – eppure, sorprendentemente, quasi mai citata – è la capacità di concepire, realizzare e vendere ignoranza. La mia opinione, che cercherò di illustrare e supportare in questo lavoro, è che in questo campo siamo fra i migliori del mondo, non solo come creativi, indefessi produttori ed efficientissimi distributori, ma anche come avidi, insaziabili consumatori.

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I politici della destra americana hanno trovato il modo di vendere ogni tipo di cianfrusaglia

di Monica Coviello (vanityfair.it, 31 dicembre 2024)

La politica americana ha preso una piega inaspettata: non si occupa più solo di leggi e dibattiti, ma anche di prodotti da vendere. Donald Trump, insieme ai suoi alleati, ha trasformato la sua immagine in un marchio globale vendendo tutto, dalle scarpe dorate alle candele, passando per il caffè e la nicotina. E non è il solo.

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La Duchessa va in cucina, e a noi scappa da ridere

Netflix

di Anna Prandoni (linkiesta.it, 2 gennaio 2025)

L’hanno girata in California, e saranno otto puntate che verranno pubblicate tutte insieme dal 15 gennaio sulla piattaforma Netflix. È questo il nuovo impegno della ex royal, ex attrice, ex odiata dalla regina, ex assalita dai giornalisti, ex assistente degli avvocati di difesa di Suits Meghan Markle, che sfoggerà le sue indubbie (sic!) doti culinarie, agricole e di accoglienza nella nuova serie With love, Meghan.

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