Archivio mensile:Maggio 2025

L’Iran non perdona alla Francia la Palma d’Oro alla resistenza di Jafar Panahi

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 28 maggio 2025)

Un premio, un plauso istituzionale via social, poi lo strappo diplomatico. La vittoria del regista irananiano Jafar Panahi a Cannes, dove ha conquistato la Palma d’Oro con It was just an accident, si è rapidamente trasformata in un caso politico, accendendo un nuovo fronte di tensione tra Parigi e Teheran.

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Trump, Musk e il movimento pronatalista

Ph. Martin Schoeller

(demografica.adnkronos.com, 28 aprile 2025)

Tra le battaglie dell’amministrazione guidata da Donald Trump non poteva mancare quella contro il calo demografico che affligge gli Stati Uniti come tutto l’Occidente. Per questo, è allo studio un piano di incentivi per le donne che non hanno ancora avuto figli. La proposta-bandiera, secondo alcuni sostenuta da Elon Musk, è un bonus di 5mila dollari per ogni neonato, da erogare dopo il parto.

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La maledizione della fama

Pexels

di Guia Soncini (linkiesta.it, 26 maggio 2025)

Di recente sono stata in giro per una città italiana con un gruppo di persone tra le quali c’era un tizio che, di mestiere, compare alla tv inglese. La tv è un mezzo del secolo scorso, e perlopiù (con l’eccezione d’una minoranza di prodotti) è un mezzo a fama controllata: ti conoscono nel posto in cui quel programma va in onda.

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Perché non si vede più sesso nei film e nelle serie tv

Columbia Pictures / Marvel Enterprises

di Gabriele Niola (esquire.com, 24 aprile 2025)

C’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui il cinema mainstream che non fosse proprio per bambini prevedeva sempre una qualche forma di sessualità. I personaggi dei film avevano tutti dei desideri espliciti, le storie d’amore erano sempre storie di sesso e le nudità erano all’ordine del giorno.

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Fateli voi dei film così belli in Iran

Ph. Joel C Ryan / Invision – Ap

(ilpost.it, 23 maggio 2025)

Da circa quindici anni l’Iran è il Paese in cui è più rischioso in assoluto fare film. Dal 2009, infatti, il regime persegue i registi che non rispettano le numerose regole imposte dalla censura nazionale. In questi anni il cinema iraniano clandestino è diventato uno tra i più vitali e premiati del mondo, anche se ai suoi registi più apprezzati è spesso vietato lasciare il Paese e in alcuni casi gli viene vietato girare film che, comunque, non vengono distribuiti in patria.

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Artisti per Fatem: 900 star denunciano il “genocidio” a Gaza

abaca

(agi.it, 23 maggio 2025)

Una lettera aperta del mondo della cultura denuncia il presunto “genocidio” a Gaza e l’incapacità dell’industria cinematografica a far sentire la propria voce ha ottenuto ben 900 firme da star del calibro di Catherine Deneuve, l’ultima di una lunga lista ad aver aderito. A dare la conferma sono gli organizzatori della petizione, chiamata “Artisti per Fatem”, nata dopo l’uccisione della fotoreporter palestinese Fatima (Fatem) Hassouna, protagonista di un documentario presentato in anteprima a Cannes.

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Trump ha pubblicato un video in cui colpisce Springsteen con una pallina da golf

(rollingstone.it, 21 maggio 2025)

Donald Trump ha pubblicato un video in cui colpisce Bruce Springsteen con una pallina da golf. Non è uno scherzo. Il Presidente degli Stati Uniti ha postato sul suo social Truth, e poi rilanciato su X, un breve video in cui lo si vede sul campo da golf, intento a colpire una pallina.

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Springsteen contro Trump

Ph. Shirlaine Forrest / Getty Images

di Giovanni Ansaldo (internazionale.it, 20 maggio 2025)

Era il 1984. Negli Stati Uniti era uscito da poco Born in the U.S.A., forse il disco più famoso di Bruce Springsteen, e Oltreoceano la “Springsteenmania” era in pieno svolgimento. Un brano, in particolare, stava spopolando, quello che dava il titolo all’album: Born in the U.S.A. Era un inno rock con un sintetizzatore in primo piano, una melodia orecchiabile e un ritornello che ricordava come il protagonista fosse «nato negli Stati Uniti».

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