Una star corteggiata dai leader mondiali, che la vedono come un anello di congiunzione per accreditarsi nell’inner circle di Donald Trump. Nelle sue vesti di ex modella, Maye Musk, la mamma di Elon Musk, ha sempre viaggiato in tutto il mondo, ma di recente la sua agenda di appuntamenti e visite Oltreoceano è particolarmente ricca.
I meme possono diventare un affare di Stato se toccano argomenti sensibili per le classi dirigenti al governo. È accaduto in Cina. Ma andiamo con ordine, e proviamo a ricostruire cosa è successo. Novembre 2013. Dopo decenni passati quasi nel dimenticatoio, la città di Qufu si prepara a un evento inusuale: la visita di un presidente della Repubblica Popolare. Siamo nello Shandong, provincia nord-orientale della Cina.
Yang Li è una stand-up comedian di grande fama in Cina. Il suo account su Weibo (una sorta di X o Bluesky, che quasi tutti i cinesi utilizzano) ha quasi 2,5 milioni di follower. Uno dei motivi del suo successo è il suo femminismo, espresso in battute così azzeccate da essere ripetute con passione sia on line che nelle conversazioni private. Alcune sono talmente memorabili da restare attuali anche a distanza di anni.
Icona transgender per decenni, volto amatissimo della televisione, testimonial di uno dei più famosi profumi al mondo, per la ballerina cinese Jin Xing sembra essere iniziata una parabola discendente. Non perché la sua vena artistica si stia esaurendo, ma per un clima sempre più soffocante in Cina per la comunità Lgbtq+.
Donald Trump non è tipicamente noto per la sua calma o riservatezza, ma nel laboratorio di un artigiano nella Cina rurale il presidente americano eletto appare in contemplazione divina. A gambe incrociate e con gli occhi socchiusi in una posa che evoca il Buddha, questa versione in porcellana del tycoon è opera del designer e scultore cinese Hong Jinshi.
La vittoria a sorpresa di Calin Georgescu, candidato nazionalista e filorusso, al primo turno delle presidenziali in Romania, è almeno in parte dovuta alla grande quantità di contenuti pubblicati su TikTok, che hanno attratto e convinto un numero inatteso di elettori. Questo sta avvenendo non soltanto in Romania: in tutta Europa sulla piattaforma cinese vanno forte soprattutto i candidati populisti.
di Maurizio Stefanini (linkiesta.it, 21 novembre 2024)
La «destra tech» ha preso il potere negli Stati Uniti, ha scritto Le Monde, riprendendo così un’etichetta di tech right su cui da tempo si stavano accumulando segnalazioni. Citando alla rinfusa: il New Statesman ha definito la Silicon Valley «intossicata» da una nuova mania per il quoziente di intelligenza dai risvolti razzisti. Secondo il blogger Noah Smith è logico che chi fa business si orienti a favore di un partito come quello Repubblicano che si presenta come più pro-business.
di Carlo Renda (huffingtonpost.it, 8 novembre 2024)
Un’epopea della vita di Xi Zhongxun, figlio di contadini della Cina Nord-Occidentale diventato un rivoluzionario comunista e un alto dirigente del Partito, nonché padre di Xi Jinping, presidente plenipotenziario della Repubblica popolare cinese dal 2013 fino a quando vorrà. È la serie tv Time in the Northwest, finanziata dal Dipartimento centrale di propaganda del Partito comunista cinese (Pcc), in onda sulla Cctv, la televisione di Stato cinese, in 39 episodi, per raccontare 25 anni di esistenza di un cinese esemplare e, nelle intenzioni, «esaltare i sentimenti rivoluzionari della vecchia generazione».
Il Wall Street Journal ha rivelato che Elon Musk, l’imprenditore a capo di Tesla e SpaceX, avrebbe avuto una serie di conversazioni telefoniche con Vladimir Putin dalla fine del 2022. I colloqui sarebbero avvenuti in modo riservato e avrebbero riguardato temi personali, affari e questioni geopolitiche. Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha però smentito categoricamente.
Migliaia di copie delle Bibbie di Donald Trump sono state stampate in un Paese contro cui il tycoon ha lanciato la crociata, accusandola di rubare posti di lavoro agli americani: la Cina. Secondo quanto accertato da Ap e ripreso dai media statunitensi, la Bibbia è stata stampata da una compagnia che si trova a Hangzhou e che ha spedito negli Stati Uniti 120mila copie tra i primi di febbraio e la fine di marzo.