Archivi tag: geopolitica

“Uccidete la colomba bianca” rimane il film simbolo del Disgelo

Orion Pictures

di Giulio Zoppello (esquire.com, 25 agosto 2024)

Era il 1989, mancava pochissimo al crollo del Muro di Berlino, così come alla fine della Guerra in Afghanistan. Il clima internazionale, dopo anni complicati, grazie soprattutto a Michail Gorbačëv e a quelle giornate in Islanda con Ronald Reagan, nell’ottobre di tre anni prima, era cambiato. Fu in quel 25 agosto 1989 che uscì in sala Uccidete la colomba bianca (The Package) di Andrew Davis, ancora oggi uno dei migliori political thriller mai fatti.

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L’edizione più controversa di sempre dell’Eurovision (fino a oggi)

di Enrico Varrecchione (linkiesta.it, 14 maggio 2024)

L’Eurovision Song Contest 2024, in quella che probabilmente sarà ricordata come l’edizione più controversa di sempre («la più controversa fino ad ora», direbbe il noto filosofo Homer Simpson), si è chiusa con la strana sensazione di aver portato a casa il necessario, passando però per le forche caudine di una settimana intensa. Insomma, poteva andare meglio, ma poteva andare decisamente peggio sotto ogni punto di vista. Lasciando l’analisi artistica ai critici musicali, si può dire con sicurezza, ammesso che ce ne fosse il dubbio, che nel festival della canzone europea si gioca una partita geopolitica neppure troppo sotterranea, il cui esito è stato abbastanza visibile nella suddivisione finale dei voti della giuria e del pubblico.

Ph. Martin Meissner / Ap

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Perché TikTok è più pericoloso degli altri social

di Chiara Comai (linkiesta.it, 13 ottobre 2023)

«TikTok è un sistema di raccolta dati mascherato da social media». Così scrive su Reddit l’utente «bangorlol», un ingegnere di software che cerca di scovare le falle dell’applicazione in termini di privacy. Sembra l’ennesima informazione non verificata, eppure viene riportata da Cyber Security 360 come uno degli elementi di contesto intorno all’indagine del Copasir nei confronti di TikTok, il social network cinese più scaricato al mondo.

Getty Images / Sopa Images

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Gentili indignati, l’Eurovision è sempre stato politico

di Davide Piacenza (esquire.com, 16 maggio 2022)

“Il suo popolo sta morendo e lui pensa all’Eurovision. Mah, forse sarò io a non capire”. Un tweet sibillino della giornalista Sandra Amurri commenta uno screenshot di un post del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che qualche ora prima invitava calorosamente a votare per la Kalush Orchestra, il gruppo ucraino poi uscito vincitore dall’Eurovision di Torino. Se prima della proclamazione del vincitore della competizione canora europea la teoria del “complotto per far vincere l’Ucraina” era solo il prodotto dell’incontinenza verbale di qualche svitato, a Eurovision finito è diventata mainstream: “Facciamogli vincere anche il mondiale dai…”, scrive con eccesso di puntini di sospensione un accademico di sinistra. “Di questo passo ogni competizione canora, sportiva, cinematografica sarà assegnata alle Vittime”, verga l’editorialista di destra.

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L’Eurovision tra musica, soft power e giochi diplomatici

di Giacomo Natali (internazionale.it, 11 maggio 2022)

Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, i tre conduttori che saliranno sul palco dell’Eurovision Song Contest di Torino dal 10 al 14 maggio, saranno accompagnati dallo spettro di un evento che pochi in Italia ricorderanno: la disastrosa ultima edizione che si tenne nel nostro Paese nel maggio del 1991. L’Italia aveva vinto l’anno prima con Insieme: 1992, un inno europeista di Toto Cutugno. E proprio a lui viene affidata la conduzione, in coppia con l’allora unica altra vincitrice italiana, Gigliola Cinquetti. L’organizzazione incontra complicazioni logistiche dovute alle tensioni internazionali in Iraq e in Jugoslavia, ma l’improvvisazione segnerà l’intera edizione, ancora oggi ricordata unanimemente come la peggiore di tutti i tempi. Disastrosa anche la conduzione interamente in Italiano, anche se questo andava contro regole e consuetudini del festival, dove a dominare sono Inglese e Francese, insieme a una visione della musica pop assai più cosmopolita.

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Lo scontro tra Russia e Ucraina all’Eurovision ha una lunga storia

di Mariarosa Maioli (ilfoglio.it, 12 maggio 2022)

Il regolamento parla chiaro: «Non sono ammessi testi con contenuti politici, pubblicitari, confessionali o offensivi». Eppure, ogni volta in cui l’Ucraina ha simbolicamente messo piede sul palco, la sua corsa alla vittoria è passata anche attraverso gesti e parole fortemente politicizzati, la cui caratteristica comune è sempre stata la stessa: indirizzare un messaggio contro l’ingerenza russa. La situazione geopolitica di oggi è sicuramente la più drammatica degli ultimi anni: sul palco non solo gli ucraini hanno portato un testo eloquente, ma anche l’assenza del Paese di Putin parla chiaro. «La partecipazione all’Eurovision di quest’anno della Russia, Stato aggressore in violazione del Diritto Internazionale, minerebbe l’idea stessa della competizione», ha dichiarato l’Ebu (European Broadcasting Union) al momento dell’esclusione russa.

Ph. Martin Meissner / Ansa – Ap

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