Uno degli attivisti conservatori più influenti negli Stati Uniti ha quarant’anni e si chiama Christopher Rufo. Da anni sostiene, in libri e interviste varie, che le correnti di estrema sinistra interne al Partito Democratico abbiano preso il controllo delle istituzioni americane.
Prima che i social media diventassero piazze virtuali in cui condividere opinioni, proteste e dichiarazioni d’intenti, era il cotone a farsi portavoce dei manifesti più dissonanti. Le celebrity, spesso sotto assedio mediatico, trovavano nelle t-shirt stampate un canale diretto, immediato e visivo per rispondere ai gossip e rivendicare il proprio punto di vista.
«Abbiamo guardato Adolescence con i nostri figli di 16 anni e 14 anni, e devo dire che mi ha colpito duramente». Anche Keir Starmer entra nel dibattito ormai globale che sta suscitando la serie di Netfilix, che racconta in quattro puntate, ognuna delle quali un unico piano sequenza, di un 13nne accusato di aver ucciso a coltellate una compagna di classe.
Immagina di essere a Belgrado nel pieno delle proteste studentesche che infiammano la Serbia dallo scorso novembre, incappare in una blokada a ogni passo, eppure per la Rts, la radiotelevisione di Stato serba, ben poco sta accadendo. Nella Capitale, durante la serata del 10 marzo, l’ingresso della sede dell’emittente è stato bloccato da centinaia di manifestanti, che la accusano di essere schierata con il governo e il contestato presidente Aleksandar Vučić.
Il brano delle giovani Betsy Girl, virale su TikTok e YouTube, è al centro delle polemiche, tra chi ci vede messaggi patriarcali e filo-russi e chi, invece, lo difende come prototipo del “soft power”. Tormentone di successo o canzone della discordia? In questi giorni il singolo russo Sigma Boy è tornato prepotentemente a far parlare di sé, attirando le critiche degli integralisti ortodossi di Mosca e venendo additato persino al Parlamento Europeo di Strasburgo, dopo aver conquistato milioni di utenti sulle principali piattaforme social in tutto il mondo.
Harry e Meghan stanno abusando dei loro titoli reali per promuovere inappropriate convinzioni «politiche». Lo sostiene Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom e Bernard and Barbara Lomas Fellow presso la Heritage Foundation, il quale ha dichiarato al Daily Beast che le critiche dei Sussex alla decisone di Meta di eliminare il fact-checking suoi social media sono una «questione profondamente politica».
Durante le Feste è stato un gioco divertente. I social media si sono sbizzarriti con immagini di Donald Trump al servizio di Elon Musk: gli porta bibite nello Studio Ovale, gli pulisce il parabrezza della macchina, gli lucida le scarpe. Il presidente eletto ha addirittura rincarato lo spasso quando, a una conferenza stampa a Mar-a-Lago, ha detto che Musk non può aspirare a diventare presidente perché non è nato negli Stati Uniti.
di Riccardo Maggiolo (huffingtonpost.it, 21 dicembre 2024)
Ho due figli: una di nove anni e l’altro di sei. Con l’avvicinarsi del Natale, come immagino accada a quasi ogni genitore con bambini di quest’età, sono tornate le domande su Babbo Natale. La grande ha chiesto se esiste ma si dice oramai convinta che siamo noi genitori a mettere i regali sotto l’albero, mentre il più piccolo conferma di crederci – sospetto più che altro perché teme che non farlo comporti non ricevere regali.
A fine novembre X, l’azienda di proprietà di Elon Musk che gestisce l’omonimo social network, ha presentato un’obiezione contro la cessione dell’account del famoso sito complottista Infowars al giornale satirico The Onion, che l’aveva acquistato in un’asta fallimentare il 14 novembre. Secondo l’obiezione, il tribunale dovrebbe impedire il trasferimento dell’account di Infowars su X a The Onion perché il profilo in questione non sarebbe di proprietà di Alex Jones – il conduttore radiofonico di estrema destra e fondatore di Infowars – ma dell’azienda di Musk.
Miguel Bosé, un’icona della musica italo-spagnola con una carriera che abbraccia decenni, ha recentemente attirato l’attenzione non per le sue canzoni, ma per le sue dichiarazioni straordinarie e controverse su argomenti di importanza critica come la pandemia di Covid-19 e il cambiamento climatico. In un’intervista che ha fatto discutere, ha affermato senza remore: “Sono un negazionista e lo dico a testa alta”, insinuando che le misure sanitarie e la campagna vaccinale fossero parte di un complotto globale orchestrato per controllare la popolazione.