Archivi tag: Steve Bannon

La faida tra Donald Trump e Tucker Carlson

LaPresse

(linkiesta.it, 19 giugno 2025)

Come in ogni tirannia che si rispetti, o aspirante tale, arriva sempre il momento del tradimento dei cantori della rivoluzione. La resa dei conti tra il leader e i suoi più devoti menestrelli, non appena l’ideologia si scontra con il muro della realtà. Nel caso del Trump II, stiamo assistendo allo scontro interno al movimento Maga (Make America Great Again) sul nuovo intervento militare degli Stati Uniti in Medio Oriente.

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Il papà di Musk e altre storie di disfacimento familiare

Ph. Evan Vucci / The Associated Press

di Guia Soncini (linkiesta.it, 9 giugno 2025)

Agli inglesi va peggio di tutti: il padre che mette in competizione tra loro le figlie per chi più lo ama (Re Lear), il padre che rompe i coglioni persino da fantasma pretendendo che il figlio (Amleto) vendichi la sua morte. Agli italiani non benissimo: nella drammaturgia locale il padre più noto è Luca Cupiello, ostinato costruttore di presepi che al figlio non piacciono, e alla fine il povero Tommasino è costretto a mentire per mitigare l’agonia paterna.

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Le 140 regole di Roger Stone. Numero 9: “Vesti con sprezzatura”

Netflix

di Viviana Mazza (corriere.it, 10 marzo 2025)

La regola numero 94 (su un totale di 140) nel bestseller di Roger Stone Stone’s Rules è “Nothing is on the level”, nulla è quel che sembra. «Tutto è truccato», ci spiega l’autore, che è stato il primo stratega politico di Donald Trump e, sin dagli anni Ottanta, ha insistito perché corresse per la Casa Bianca: è stato il suo primo stratega elettorale, dopo una lunga carriera iniziata con Richard Nixon.

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La vera storia del “saluto romano”

di Antonio Carioti (corriere.it, 28 febbraio 2025)

Cent’anni fa Benito Mussolini, intento alla costruzione della dittatura dopo aver superato la crisi del delitto Matteotti, impose l’uso del “saluto romano” nelle amministrazioni civili: era il 27 novembre 1925. Un segno evidente della volontà di fascistizzare l’apparato dello Stato, mettendolo al servizio di una parte che si proclamava unica vera rappresentante della nazione e, in quanto tale, legittimata a dominare la società intera.

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La probabile strategia dietro al saluto romano di Steve Bannon

(open.online, 21 febbraio 2025)

Concludendo il discorso tenuto giovedì 20 febbraio 2025 durante l’incontro annuale dei conservatori (Conservative Political Action Conference), il noto propagandista Steve Bannon ha sostenuto l’idea di una presidenza a vita per Donald Trump scandendo le parole «combattere, combattere, combattere» per poi alzare il braccio destro con il palmo rivolto verso il basso. Tanto gli è bastato per essere accusato di aver fatto un saluto nazista.

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Come Trump vuole controllare l’informazione

Ph. Kevin Dietsch / Getty Images

di François Bougon (Mediapart / internazionale.it, 13 febbraio 2025)

«Siete già esausti?». Cominciava con questa domanda la rubrica della giornalista del New Yorker Susan B. Glasser una settimana dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio. Da allora la frenesia delle informazioni e degli annunci, uno più scandaloso dell’altro, è andata avanti senza sosta. I mezzi di comunicazione, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, sono di nuovo alle prese con la politica sconcertante del leader del movimento Make America Great Again (Maga).

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La strategia comunicativa di Trump travolge il mondo

Ph. Yasser al Zayyat / Afp

di Pierre Haski (France Inter / internazionale.it, 6 febbraio 2025)

Il ritmo degli annunci di Donald Trump è vertiginoso, con contenuti che generano la sensazione di un caos incombente. La dichiarazione più stravagante è sicuramente quella che riguarda la Striscia di Gaza, di cui il presidente statunitense vuole prendere possesso per trasformare un territorio devastato dalla guerra in una nuova “Costa Azzurra”, naturalmente senza la scomoda presenza dei palestinesi.

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Elon Musk su X ora si chiama Kekius Maximus e ha come avatar Pepe the Frog

Elon Musk via X

a cura di Valerio Berra (fanpage.it, 31 dicembre 2024)

Un po’ meme, un po’ nerd, un po’ Antica Roma, un po’ alt-right. L’ultima trovata di Elon Musk incrocia alcuni degli sfondi su cui l’uomo più ricco del mondo si è mosso negli ultimi anni. Su X (fu Twitter) ha deciso di cambiare nome e chiamarsi Kekius Maximus. Non solo. Ha anche cambiato l’immagine del profilo, scegliendo un’illustrazione – creata probabilmente dall’Intelligenza Artificiale – con Pepe the Frog vestito (all’circa) da soldato romano con in mano un controller per videogiochi.

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L’ascesa di Musk sul palco con Trump, uno show sognando la Casa Bianca

Ph. Jim Watson / Afp

di Massimiliano Panarari (lastampa.it, 7 ottobre 2024)

«Dio li fa e poi li accoppia» (e in questa vicenda il fondamentalismo cristiano conta assai). Donald Trump ed Elon Musk formano un’arrembante coppia (politica) di fatto, specchio esemplare del neopopulismo di destra contemporaneo e di un modello di leadership dove l’egotismo e il narcisismo tracimano senza più remore. Entrambi soggiacciono molto volentieri al fascino della ribalta; in questo caso il palco di Butler, teatro, poco meno di tre mesi fa, del fallito attentato.

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Per gli estremisti americani la condanna di Trump è una dichiarazione di guerra

di Tess Owen (wired.it, 31 maggio 2024)

Le parole “Rip America” sono andate in tendenza su X quasi subito. Qualche minuto prima, una giuria popolare di New York aveva dichiarato Donald Trump colpevole di tutti i 34 capi d’accusa nel processo sulla falsificazione dei registri contabili legati a un pagamento effettuato alla pornostar Stormy Daniels per conto dell’ex presidente degli Stati Uniti. Le immagini di una bandiera americana capovolta – un simbolo che era già stato utilizzato nel 2020 da “Stop the Steal”, il movimento di estrema destra secondo cui la vittoria di Joe Biden alle presidenziali del 2020 sarebbe frutto di brogli – hanno inondato i social media, dove i sostenitori di Trump, frange estremiste, opinionisti e politici di destra hanno dato sfogo alla loro rabbia.

Ph. Alon Skuy / Getty Images

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