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Nel Regno Unito si può votare anche per “candidati satirici”

Ph. Oli Scarff / Afp

(ilpost.it, 2 luglio 2024)

Il Regno Unito è un posto dove, la notte delle elezioni, il Primo Ministro deve condividere il palco del suo collegio elettorale con alcuni personaggi coloriti vestiti in modo eccentrico, in costume rosso da Elmo (il personaggio della serie animata Sesame Street) o con una tuta da guerriero spaziale. I “candidati satirici” [satirical candidates o joke candidatesN.d.C.], come vengono chiamati, sono una tradizione della politica britannica: sono persone che si candidano alle elezioni non per vincere ma per fare satira, ottenere visibilità o dare attenzione a una causa che ritengono importante.

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Il leader dei Lib-Dem britannici ha deciso di puntare sull’intrattenimento

Ph. Christopher Furlong / Getty Images

(ilpost.it, 25 giugno 2024)

Il sistema elettorale del Regno Unito, dove solo il partito che arriva primo in un collegio ottiene il rispettivo seggio in Parlamento, ha storicamente incentivato il bipolarismo. La politica è divisa in due schieramenti: a sinistra i Laburisti e a destra i Conservatori. I due partiti più grossi, oltre a ricevere la maggior parte dei voti, monopolizzano l’attenzione mediatica.

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Lo strano caso delle “pagliacciate” del leader Lib-Dem nel Regno Unito

di Antonello Guerrera (repubblica.it, 2 giugno 2024)

C’è il leader di un importante partito britannico, quello dei liberal-democratici un tempo in coalizione di governo con David Cameron primo ministro, che in questi primi giorni di campagna elettorale ne ha combinate di tutti i colori. Una settimana fa se n’è andato sul Lake District, nel Nord dell’Inghilterra, su una tavola da paddle surf ed è cascato goffamente in acqua per sette volte.

@GoldenVision90 via X

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Ig Nobel 2020, da Bolsonaro a Trump: i potenti hanno avuto più impatto della scienza sulla vita e la morte

di Daniela Lauria (blitzquotidiano.it, 18 settembre 2020)

Tornano gli Ig Nobel, gli ormai celebri premi parodia dei ben più illustri e rispettabili riconoscimenti dell’Accademia di Svezia. Gli Ig Nobel vengono assegnati dal 1991 alle ricerche più improbabili e stravaganti realizzate in tutto il mondo. Nella versione 2020 non poteva mancare il Coronavirus, con una motivazione che fa tutt’altro che sorridere. Nel pieno di una pandemia, è la spiegazione, la politica può più della scienza sulla vita e la morte delle persone.Ig_Nobel_2020 Continua la lettura di Ig Nobel 2020, da Bolsonaro a Trump: i potenti hanno avuto più impatto della scienza sulla vita e la morte

Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese

di Giuseppe Sarcina («Corriere della Sera», 24 luglio 2014)

LONDRA – James Bond, nella sua versione più classica, è a favore. J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter, è contro. Per la rockstar David Bowie deve essere no, assolutamente no. Per la popstar Annie Lennox, forse sì, non sa ancora bene, ci vuole pensare. Il 18 settembre in Scozia si vota per l’indipendenza, per continuare la convivenza con Londra, che dura dal 1707; oppure per diventare uno Stato indipendente, sicuramente con un’altra bandiera, probabilmente con un’altra moneta. Poche settimane fa il settimanale Economist osservava che la situazione è surreale. L’elettorato del Regno Unito si trova di fronte una scelta potenzialmente traumatica, eppure non ci sono segnali di forte mobilitazione. Nelle piazze non si vedono cortei di «secessionisti» o di «unionisti». Il tema non pare, almeno per ora, infiammare l’opinione pubblica. In compenso ci sono le star. Continua la lettura di Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese