Leonardo DiCaprio si schiera contro la grande miniera di Panama

(agi.it, 19 novembre 2023)

L’attore e ambientalista statunitense Leonardo DiCaprio ha deciso di appoggiare la lotta dei cittadini panamensi contro l’attività di una grande miniera di rame, epicentro di una crisi nazionale che è costata la vita a quattro persone e sta causando perdite milionarie nel Paese. La star di Hollywood ha ripubblicato sul suo account Instagram un post dell’organizzazione Re:Wild che mostra un video intitolato Panama Te Quiero Verde, Shut down the mega-mine, realizzato da Duletvindigena e Waguafilms.

Afp

«Il popolo di Panama si unisce per difendere la natura, chiedendo alla Corte Suprema del Paese di dichiarare incostituzionale un controverso progetto minerario nella foresta protetta del Bosque Donoso» affermano i membri di Duletvindigena, che si definisce una «rete sociale in cui si condividono le esperienze dei popoli indigeni», e Waguafilms, che realizza «produzioni audiovisive nei territori indigeni di Panama». L’area della concessione, proseguono le organizzazioni, «si trova nel cuore del più grande corridoio naturale della Mesoamerica» e «l’attività mineraria avrebbe impatti distruttivi sugli ecosistemi, sulle specie e sulle persone circostanti». «Un’attenzione globale può aiutare i panamensi a ottenere una vittoria cruciale per la biodiversità e può aprire la strada a un futuro più sostenibile», aggiungono, invitando a firmare una petizione in loro favore.

La Corte Suprema di Giustizia panamense ha annunciato che il 24 novembre un gruppo di nove magistrati terrà una sessione permanente per pronunciarsi al più presto su due ricorsi di incostituzionalità contro la legge contrattuale che ha rinnovato, il 20 ottobre scorso, la concessione alla società Minera Panama, sussidiaria della canadese First Quantum Minerals, per un periodo estendibile di venti anni. Minera Panama gestisce la miniera Cobre Panama, la più grande miniera a cielo aperto dell’America Centrale con un investimento di 10 miliardi di dollari, secondo la stessa società, e dal 2019 esporta minerali, soprattutto verso il mercato cinese.

La compagnia mineraria nega che la sua attività danneggi l’ambiente, mentre il governo del presidente Laurentino Cortizo assicura che il nuovo contratto garantisce il monitoraggio ambientale e moltiplica per 10 le entrate per l’erario, con un pagamento annuale di 375 milioni di dollari, rispetto al precedente contratto, dichiarato incostituzionale dalla Corte Suprema nel 2017. L’approvazione esplicita della legge sul contratto da parte del Parlamento e dell’esecutivo ha scatenato le più grandi manifestazioni pubbliche degli ultimi decenni a Panama, costellate da atti di vandalismo da parte di persone accusate di essere infiltrate, mentre la polizia è stata accusata di uso eccessivo della forza contro i manifestanti.