Eugenie di York, la futura mamma più impegnata del reame

di Antonella Catena (amica.it, 23 ottobre 2020)

Felice. Sorridente. Di fiori stampati vestita… Eugenie di York, trent’anni, non è mai parsa così serena come da quando ha annunciato di aspettare un bambino. Di certo, stando almeno alla sua agenda, non ha mai lavorato così tanto. Certo, non ha i problemi di Kate Middleton, che, a causa delle nausee mattutine, mentre aspettava Louis ha passato più tempo in casa che agli eventi ufficiali. Ricordate? Non poté neanche accompagnare George al suo primo giorno di scuola. La figlia minore di Sarah Ferguson e del Principe Andrea, invece, non ha mai lavorato così tanto.

Getty Images
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Dodicesima nella successione al trono di Sua Maestà, è tornata a lavorare a tempo pieno alla Hauser & Wirth, galleria d’arte contemporanea di Mayfair di cui è direttrice dal 2017. Ma non solo. Miss Brooksbank (il cognome del marito che, in occasione del royal wedding del 12 ottobre 2018, non ha ricevuto alcun titolo) è davvero piena di impegni. Il suo pancione cresce serenamente. Lei sta benissimo. Piena di energie, non vede (né noi, con lei) motivo di stare in casa ad aspettare il lieto evento annunciato per i primi mesi del 2021.

Lei non è tipa da smart working e video call. Quelle le lascia a Meghan Markle e Harry. No, Eugenie di York, seguendo tutti i protocolli anti-Covid, lavora in presenza. Così, con l’amica Julia de Boinville, è andata in visita a una sede dell’Esercito della Salvezza. A distanza sociale rispettata e mascherina ha incontrato chi assiste i senza fissa dimora, le prime vittime della pandemia. Chi c’era ha detto che la sorellina di Beatrice non ha fatto nulla per mettere né sé stessa né il suo pancione al centro dell’attenzione. Anzi. Non è certo malata di protagonismo alla Meghan Markle, la principessa più amata (o quasi, da sondaggio) della famiglia reale. Al centro del dibattito non vuole esserci lei, ma le cause di cui si fa paladina. In questo caso l’incontro era legato al suo essere legatissima all’associazione The Anti-Slavery Collective, che lotta contro tutte le forme di nuova schiavitù, femminili soprattutto. Causa per cui Eugenie ha anche parlato all’Onu.

Non solo. Sempre per una di quelle ottime cause che segue con fervore, la futura mamma si è anche trasformata in “venditrice online” promuovendo la vendita dei ranuncoli di porcellana. Anche qui, appunto, la ragione è più che buona. Trattasi di una raccolta fondi a favore del Royal National Orthopaedic Hospital, di cui è patrona, l’ospedale londinese in cui fu operata di scoliosi e trascorse i lunghissimi mesi della riabilitazione quando aveva dodici anni. Il ricordo è (anche) in quella cicatrice che ha voluto orgogliosamente mostrare il giorno del suo royal wedding, chiedendo la scollatura sulla schiena. La stessa cicatrice che ha di nuovo condiviso sui social recentemente, e che la lega a Selena Gomez.

Da ottima venditrice, Eugenie promuove le creazioni dell’artista Clare Twomey: una limited collection di 2.000 pezzi tutti fatti a mano, al prezzo di 45 sterline l’uno. Con le corde emotive che solo lei sa toccare, la nipote di Sua Maestà scrive: “So per esperienza personale che essere un bambino in ospedale e dover essere operato è davvero un’esperienza terribile”. Oggi è patrona della Scoliosis Association inglese. Poi fa riferimento alla tradizione, visto che è dagli anni Trenta del Novecento che i ranuncoli di porcellana sono lo strumento della raccolta fondi: “Da quasi cento anni questi fiori sono una fonte di speranza per l’ospedale. Sono felice che questa tradizione continui”. Parole da Eugenie di York, appunto. Anche per questo gli inglesi la amano così tanto.