Ma come si fa a non credere a Beppe Grillo (e alla sua nuova religione)?

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 12 aprile 2023)

Ma davvero dobbiamo stupirci del fatto che Beppe Grillo abbia pubblicato il libro sacro della sua nuova personale religione? A ben guardare, tutto il progetto politico dell’Elevato è sempre stato improntato a un coerente afflato religioso. Ha presentato sé stesso come leader perseguitato, vittima sacrificale dei media tradizionali, ed è riapparso concedendosi alle folle con Vaffa-day che, di là dal turpiloquio, erano veri e propri revival avventisti.

Ph. Valerio Portelli / LaPresse

Ha utilizzato un linguaggio formulaico fatto apposta per essere capito e non capito, così da lasciare negli elettori/fedeli la sensazione che svelasse cose arcane eppure risultando visceralmente immediato. Si è rifugiato in un isolamento da santone, mostrandosi selettivamente solo a chi ne fosse reputato degno, oppure manifestandosi numinoso nell’involucro di un giubbino imperscrutabile. Si è associato a un profeta visionario che blaterava di Gaia e di millenarismo.

Si è circondato di seguaci capaci di credere alle cose più assurde: alle scie chimiche, alle sirene, a Giuseppe Conte. Ha pubblicamente compiuto miracoli, tipo far diventare Di Maio ministro degli Esteri. E ora dovremmo essere spiazzati perché parla apertamente di fondare una sua religione? La cosa più sorprendente è che ci sia ancora qualcuno che non gli crede.