Meghan Markle non ha scelto un abito a caso per l’intervista con Oprah Winfrey

(huffingtonpost.it, 13 marzo 2021)

Non solo le rivelazioni scioccanti sono il punto focale dell’intervista esplosiva che Meghan e Harry hanno rilasciato a Oprah Winfrey. Come spiega il New York Times in un editoriale, infatti, anche la scelta del look dei duchi di Sussex non è di certo casuale. Da quando è apparsa per la prima volta sotto i riflettori non solo come attrice in uno show televisivo di successo, ma come potenziale principessa britannica, Meghan Markle ha dimostrato di essere una maestra del messaggio visivo. Quindi, qualunque cosa abbia scelto per il discorso più importante della sua carriera e del suo matrimonio fino ad ora non può essere considerato lasciato al caso o al confort che il momento richiedeva.

Reuters
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Anche il vestito doveva essere funzionale allo scopo: un abito, infatti, che, dopotutto, sarebbe stato visto e rivisto. Le foto dell’intervista hanno fatto il giro del mondo e sono entrate di diritto nell’album della storia della Corona britannica, proprio come le foto della principessa Diana, con la sua giacca nera che guarda da sotto la frangia Martin Bashir nella sua intervista alla Bbc del 1995, appare ancora ogni volta che viene fuori l’argomento di quel divorzio reale.

Dunque, su cosa è ricaduta la scelta di Meghan Markle? Su un abito a portafoglio in seta nera di Giorgio Armani da 4.700 dollari, con una stampa di fiori di loto bianchi su una spalla. La signora Markle ha scelto l’abito specificamente per il simbolismo del fiore di loto, che rappresenta la rinascita: esattamente ciò che l’intera intervista voleva significare. La rinascita di Harry e Meghan come un’entità indipendente, autenticamente separata dalla famiglia reale; la rinascita delle loro voci. Inoltre, ovviamente, l’imminente nascita del prossimo figlio della coppia. Ma non solo. Infatti il fiore di loto può “fiorire nonostante condizioni apparentemente difficili”.

Più di così. Naturalmente è un po’ paradossale indossare un abito tanto costoso per rappresentare in parte il vittimismo e la resilienza di chi lo indossa. Eppure, indossato con una cintura sul pancione, con tacchi a punta neri e un braccialetto tennis Cartier di diamanti che una volta era di proprietà della principessa Diana (scelto perché, come ha detto la coppia alla signora Winfrey, potesse essere lì con loro), è sembrato ordinario. Quasi non si trattasse di reali, ma di persone “normali”.

Non solo. Scegliere Armani, e non uno stilista americano o inglese, come aveva fatto Meghan Markle nelle occasioni precedenti, quando ricopriva un incarico pubblico, manifesta la volontà della duchessa di rivendicare la propria libertà e indipendenza senza pensare alla diplomazia o “a soddisfare le aspettative di tutte le persone che hanno riposto le loro speranze su di me come agente di cambiamento”. È il genere di cose che indossava anche Diana dopo il divorzio, quando ha dichiarato l’indipendenza, in parte favorendo i designer europei.

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